Una “stanza magica” per l’inclusione dei più fragili (e il benessere di tutti)
Caltagirone ospita l’Ic Alessio Narbone, capofila nazionale dei nuovi ambienti di apprendimento multisensoriali. Ricadute positive per le scuole di tutto il territorio e per la comunità locale.
di Marco Gioannini
Che cos’è un ambiente Snoezelen? È uno spazio dedicato, pensato e realizzato per creare esperienze multisensoriali e favorire dinamiche di attenzione, offrendo supporto percettivo e stimolando una più ricca comunicazione tra persone con disabilità cognitive complesse e educatori. La sua origine e il nome si ritrovano in una consolidata metodologia nata in Olanda negli anni Ottanta per affrontare alcune problematiche, in particolare dello spettro autistico.
In un senso più esteso e legato al contesto educativo, Snoezelen è un nuovo ambiente di apprendimento; è contatto umano, attivazione o rilassamento, generati attraverso stimoli sensoriali, di cui possono beneficiare anche altre persone nel contesto scolastico, in una prospettiva autenticamente inclusiva.
L’Istituto comprensivo Alessio Narbone di Caltagirone (Catania) con la sua “stanza magica” ispirata a questo metodo – fiore all’occhiello che è cresciuto da un’esperienza di per sé molto avanzata sul piano formativo – è capofila della rete Snoezelen a livello nazionale, composta da circa 40 scuole.
Realizzato nel 2016, primo nel Centro-Sud Italia, l’ambiente multisensoriale di duecento metri quadri è stato riconosciuto come spazio educativo, di benessere e inclusione, messo a disposizione di tutte le scuole del territorio, aperto infine a professionisti locali impegnati in attività riabilitative.
Le opportunità della “stanza magica” richiedono un lavoro di formazione dei docenti, di cui l’Ic Narbone si è fatto promotore a livello nazionale, insieme a una scuola di Genova, in particolare, lavorando sul piano del Natural environment teaching (Net), che unisce l’approccio Snoezelen ai principi della metodologia di Analisi comportamentale applicata.
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Takeaway trasformativi
- Il bisogno di esperienza sensoriale di alunni con disabilità complessa può trovare risposta in nuovi ambienti di apprendimento;
- L’inclusione non serve solo agli allievi con disabilità: ambienti di apprendimento innovativi pensati originariamente per affrontare tematiche specifiche possono aiutare a creare nuove relazioni tra tutti gli alunni e i docenti;
- Se pensato dall’inizio in una prospettiva aperta e di rete, un nuovo ambiente di apprendimento non serve solo alla sua scuola, ma anche alle altre scuole del territorio e a tutta la comunità locale.
Scheda del progetto a cura di Giorgio Cavadi, già dirigente tecnico e formatore, e Franco Pignataro, già dirigente scolastico dell'Ic Alessio Narbone di Caltagirone