Prospettive nella policrisi: poche certezze e molto da fare per il futuro dei bambini
Un rapporto dell’Unicef delinea otto tendenze che daranno forma ai diritti e al benessere dei più giovani: dalla governance sanitaria all’evoluzione di Internet, ecco le sfide più rilevanti.
di Andrea Stefanoni
“Oggi ci sono più bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria che in qualsiasi altro momento della storia recente”, ha dichiarato la direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell. “In tutto il mondo stanno affrontando un mix letale di crisi: da conflitti e sfollamenti a epidemie e tassi di malnutrizione in aumento. Nel frattempo, il cambiamento climatico sta peggiorando queste crisi e ne sta scatenando di nuove. È fondamentale avere il giusto supporto per raggiungere i bambini con un’azione umanitaria decisa e tempestiva.”
Il nuovo rapporto “Prospects for children in the polycrisis: a 2023 global outlook” pubblicato dal Centro Innocenti dell’Unicef, delinea la policrisi globale in atto, identificando una serie di vere e proprie sfide globali: shock multipli e simultanei, che vanno dall’impatto della pandemia di Covid-19 alla frammentazione di Internet e all’emergenza climatica, con forti interdipendenze, che si intensificano in un mondo sempre più integrato. Sono otto le tendenze individuate nel documento che andranno a dare forma ai diritti e al benessere delle bambine e dei bambini nei prossimi anni: nessuna di queste tendenze dovrebbe essere interpretata isolatamente, avverte l’Unicef, e il loro impatto si farà sentire all’interno di molteplici dimensioni inerenti al benessere dei bambini. Vediamole nel dettaglio.
Le riforme dell’architettura sanitaria globale e le scoperte mediche potranno offrire una speranza ai bambini nonostante le conseguenze della pandemia continuino a farsi sentire e molti Paesi rimangano a rischio. Allo stesso tempo, però, la crisi pandemica ha stimolato notevoli progressi verso sistemi sanitari più inclusivi, e sarà essenziale continuare su questa strada. Quest’anno sarà fondamentale per lo sviluppo di due processi chiave che dovrebbero concludersi all’inizio del 2024: un trattato internazionale per la salute mentale e la revisione del Regolamento sanitario internazionale (Rsi).
Un’azione forte da parte dei governi sarà necessaria per espandere e proteggere i benefici sociali e provare ad attutire gli impatti della crisi economica sui più vulnerabili. Gli sforzi per domare l’inflazione avranno effetti negativi non intenzionali sulla povertà e sul benessere dei bambini, richiedendo misure politiche che proteggano gli investimenti per le famiglie e i più piccoli. Anche i tentativi di contenere l’aumento dei prezzi possono avere gravi conseguenze, come il rallentamento della crescita economica e la riduzione delle opportunità di lavoro, in particolare per i giovani.
Il bisogno di contrastare l’insicurezza alimentare, in aumento a causa di eventi meteorologici estremi, interruzioni nelle catene di approvvigionamento e conflitti bellici. Le previsioni dicono che nei prossimi anni le famiglie di tutto il mondo troveranno sempre più difficile provvedere ai bisogni primari dei loro figli, a causa dell’aumento del costo dei beni di prima necessità e non solo.
Bisogna dedicare un’attenzione ancora maggiore verso la transizione alle fonti energetiche pulite e sostenibili. Per miliardi di persone, l’aumento dei prezzi dell’energia sta facendo aumentare notevolmente il costo della vita e le prospettive future rimangono incerte. La
crisi energetica ha sottolineato però la necessità di allontanarsi dai combustibili fossili e accelerare la transizione verso l'energia green. Tale transizione migliorerà sicurezza energetica e sostenibilità nel lungo periodo, aprendo al tempo stesso opportunità di occupazione giovanile.
Le riforme dei flussi finanziari verso i Paesi in via di sviluppo potranno sopperire l’insufficienza di investimenti in ambito infantile. Senza un adeguato piano di riforma per sbloccare ulteriori finanziamenti per lo sviluppo, si assisterebbe a una graduale diminuzione di risorse distribuite e le principali esigenze, anche dei bambini, rimarrebbero insoddisfatte.
Serve un sostegno verso i movimenti sociali, compresi quelli guidati da giovani e donne, schierati in difesa dei diritti democratici di fronte alle minacce autoritarie e reazionarie. L’instabilità politica di diversi Paesi potrebbe portare a cambiamenti sociali positivi, ma si prevede che le minacce ai diritti democratici come la libertà di espressione continueranno.
Un efficace programma di cooperazione internazionale supporterà le organizzazioni multilaterali nell’affrontare le sfide future, dando priorità ai bisogni e al benessere dei bambini. Sarà necessaria una trasformazione dei modelli politici ed economici che attualmente favoriscono guadagni a breve termine oltre a una maggiore inclusione di giovani nei processi deliberativi.
Internet continuerà a frammentarsi creando ripercussioni in ambito geopolitico, tecnico, economico e democratico, ma sarà indispensabile stimolare una maggiore spinta verso l’apertura, l’equità e l’inclusione della rete, sviluppando ogni opportunità in grado di contribuire alla creazione di un futuro digitale a vantaggio dei bambini.
Un aspetto essenziale evidenziato dal Rapporto è la necessità che siano i giovani stessi a dover partecipare attivamente a questo processo di cambiamento. Per questo motivo gli Youth foresight fellows dell’Unicef, giovani di età compresa tra i 16 e i 29 anni provenienti da tutto il mondo, hanno partecipato all’individuazione e all’analisi dei diversi trend elencati.