Innovazione “by design”: il caso dell’I.C. Piersanti Mattarella di Modena
Storia di una trasformazione guidata da una visione.
di Marco Gioannini, ricercatore e responsabile della comunicazione per la Fondazione Agnelli
L’innovazione che accade “by design” è il risultato di un processo intenzionale e pianificato. Più che una “storia di trasformazione”, il caso della scuola secondaria di primo grado dell’IC Piersanti Mattarella di Modena rappresenta proprio questo: un esempio di innovazione guidata da una visione.
Il nuovissimo edificio scolastico, costruito nel 2016, è stato progettato per favorire l’attività didattica in modalità Dada (Didattiche per ambienti di apprendimento), nella prospettiva delle “Aule laboratorio disciplinari” di Avanguardie educative, disegnate (o, nel caso, ridisegnate) in funzione delle discipline che vi si insegnano e perciò allestite con un setting funzionale alle specificità della disciplina stessa. La particolarità e l’efficacia di questo approccio risiedono nel fatto che la realizzazione e trasformazione degli ambienti vengono accompagnate da una continua riflessione sulla dimensione pedagogico-didattica, con corsi di formazione per i docenti realizzati internamente ed esternamente alla scuola.
In una certa misura, la scuola – già costruita a partire da una ben definita visione progettuale – ha poi continuato a costruire sé stessa in un processo continuo di revisione e specializzazione, sostenuto anche da varie linee di finanziamento (Programma operativo nazionale, Piano nazionale scuola digitale e Piano nazionale di ripresa e resilienza) che l’hanno arricchita di dotazioni e potenziata, grazie alla formazione, con un personale più consapevole e competente.
Le scuole che adottano il modello Dada perseguono una radicale innovazione pedagogico-didattica e organizzativa, che ha al centro l’“aula-ambiente di apprendimento”, assegnata a uno o due docenti della medesima disciplina, con i ragazzi che si spostano durante i cambi d’ora. Gli ambienti di apprendimento sono in questo caso concepiti come coerenti con una visione del lavoro scolastico fortemente centrato sulla didattica per competenze e sulle interconnessioni dei saperi disciplinari.
Se il presupposto indispensabile per il conseguimento degli obiettivi delle scuole Dada è la condivisione forte di intenti e prospettive all’interno delle comunità educative, ne segue che la formazione di docenti e personale scolastico è non solo fondamento di questa esperienza, ma anche il volano per promuoverne trasferibilità e replicabilità.
La formazione svolta dal Mattarella in qualità di Future lab offre ad altre scuole e ad altri docenti una visione di innovazione didattica scalabile e sostenibile.
Takeaway trasformativi:
- L’innovazione ‘by design’ in modalità Dada è una scelta ambiziosa, perché si pone come paradigma metodologico disseminabile e trasferibile altrove, lasciando praticamente invariati fattori che determinano il sistema scolastico italiano
- La sperimentazione dell’innovazione di ambienti va pensata in diversi formati a seconda dell'idea di scuola degli istituti coinvolti: non tutte le scuole possono essere costruite da zero, ma occorre sempre cominciare da una visione.
Scheda del progetto a cura di Elena Mosa e Lorenza Orlandini, ricercatrici Indire.