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Equità intergenerazionale: le proposte dei cittadini per la nuova Strategia Ue

A Bruxelles si è chiuso il percorso che ha coinvolto 150 cittadini europei in un confronto su diritti, opportunità e responsabilità tra generazioni. Le loro indicazioni passano ora alla Commissione.

giovedì 20 novembre 2025
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Si è concluso il 16 novembre, dopo tre mesi di lavori, l’European citizens’ panel on intergenerational fairness, il panel delle cittadine e dei cittadini europei sull’equità intergenerazionale. I partecipanti hanno consegnato alla Commissione le proprie raccomandazioni. Al processo, che si è configurato come un vero esercizio di democrazia deliberativa, hanno partecipato 150 cittadini provenienti da tutti i 27 Stati membri, selezionati in modo casuale per età, area geografica e profilo socio-economico. Il loro compito era proporre come rendere l’Unione “equa per tutte le generazioni”, assicurando che le decisioni prese oggi non compromettano i diritti, le risorse e le opportunità di chi verrà domani.

Il Panel si inserisce nel mandato affidato al commissario Glenn Micallef, presente alla sessione finale, per la definizione della nuova Strategia europea di equità intergenerazionale. Già nelle fasi introduttive, molti partecipanti hanno espresso la percezione di un crescente squilibrio tra generazioni e la necessità di ricostruire fiducia, solidarietà e responsabilità condivisa. In diversi interventi è emerso come il “patto sociale” europeo appaia oggi meno solido rispetto al passato e come servano strumenti capaci di rafforzare il dialogo e la coesione fra persone di età diverse.

Come si è svolto il percorso

La prima sessione, a settembre a Bruxelles, è stata dedicata alla costruzione di una base comune: i partecipanti hanno condiviso esperienze, valori e prime preoccupazioni, individuando le aree dove gli squilibri tra generazioni si manifestano con maggiore evidenza.

La seconda sessione, online a ottobre, ha permesso di lavorare in modo più strutturato sui temi emersi, trasformando intuizioni e visioni in proposte preliminari. Il confronto a distanza ha aiutato a organizzare i contenuti in blocchi tematici, raffinarli e iniziare a valutare possibili percorsi di policy.

Infine, nella sessione conclusiva di novembre, di nuovo a Bruxelles, i cittadini hanno discusso le diverse opzioni, negoziato le priorità comuni e approvato il documento finale, organizzato in gruppi tematici e destinato alla Commissione europea come base della futura Strategia di equità intergenerazionale.

Il 2 dicembre arriva il Future Day, l'evento ASviS sui futuri possibili

Si parlerà di alfabetizzazione ai futuri, valutazione d’impatto generazionale, una rete di Musei dei futuri, un’Assemblea nazionale sul futuro. Interverranno rappresentanti di istituzioni e società civile, e giovani esperte ed esperti. 

di Redazione

 

Le proposte: educazione, lavoro, clima, casa e democrazia

Le 24 raccomandazioni spaziano dall’istruzione al lavoro, dal cibo alla casa, dalla sostenibilità alla governance.

  • Sul fronte educativo e delle relazioni tra generazioni, le cittadine e i cittadini chiedono di promuovere scambi intergenerazionali, nuove forme di apprendimento congiunto e programmi capaci di valorizzare il contributo culturale di ogni età, per combattere stereotipi e isolamento sociale.
  • Per quanto riguarda i sistemi alimentari, le raccomandazioni puntano a favorire scelte alimentari più sane e sostenibili e a sostenere gli agricoltori nei processi di transizione, in modo da rafforzare la sicurezza alimentare europea e la resilienza delle filiere.
  • Sul tema casa e inclusione urbana, il Panel sottolinea la necessità di politiche che rendano l’abitare più accessibile e dignitoso per tutte le generazioni, con attenzione alla qualità degli spazi, ai servizi e alla vivibilità dei contesti urbani e periurbani.
  • In ambito lavoro e transizione digitale, i cittadini chiedono che l’uso dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie sia accompagnato da tutele adeguate, opportunità di riqualificazione, salari equi e misure specifiche per l’occupazione giovanile, per evitare che l’innovazione accresca le disuguaglianze.
  • Infine, sul versante della partecipazione democratica, emerge la richiesta di coinvolgere maggiormente le nuove generazioni nei processi decisionali, anche attraverso strumenti che aiutino a valutare l’impatto delle politiche sulle diverse fasce d’età e percorsi di educazione civica più pratici e continuativi.
Principi condivisi

Dalle discussioni è emersa, dunque, una visione chiara e ampiamente condivisa: nessuna generazione dovrebbe avanzare a discapito di un’altra. I partecipanti hanno sottolineato la necessità che le politiche europee guardino al lungo periodo, adottando decisioni più trasparenti e capaci di valutare l’impatto reale che scelte economiche, sociali o ambientali avranno sulle persone di oggi e di domani. Allo stesso tempo, è stata ribadita l’importanza di garantire pari opportunità in tutte le fasi della vita, perché disuguaglianze e divari di accesso alle risorse tendono ad amplificarsi nel tempo e a riprodursi tra le generazioni.

La tutela dell’ambiente è un altro elemento centrale: per i cittadini, la protezione delle risorse naturali rappresenta un dovere verso chi verrà dopo, oltre che una responsabilità collettiva verso il presente. A questo si lega il tema della coesione sociale e culturale, considerata essenziale per favorire relazioni più solide fra gruppi di età diverse e per consolidare un senso di appartenenza all’Unione. Nel complesso, il Panel immagina un’Europa in cui la solidarietà tra generazioni sia alimentata da legami concreti, da un approccio più responsabile alla gestione del capitale naturale e da una visione condivisa del futuro come bene comune.

Cosa succede ora. Con la consegna ufficiale delle raccomandazioni, inizia la fase politico-programmatica. La Commissione analizzerà le proposte e le integrerà nella Strategia europea di equità intergenerazionale, che definirà le linee guida Ue per proteggere i diritti e le opportunità delle generazioni presenti e future.Essere in una stanza piena di giovani, esperti e partecipanti da tutta Europa”, ha commentato su Instagram una partecipante, “mi ha ricordato perché queste conversazioni sono importanti: perché il futuro non viene costruito da una sola generazione”.

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Copertina: Laura Heimann/unsplash