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Tempi duri per i truffatori: l’AI ci sta rendendo meno vulnerabili ai raggiri

Dal noleggio di un’automobile al ristorante migliore, dai reclami finanziari alle questioni legali: secondo l’Economist l’AI ha inferto un duro colpo all’“economia della truffa”. Anche se in alcuni settori potrebbe rimpolparla.

venerdì 7 novembre 2025
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Gli scambi commerciali tra produttore e consumatore si sono sempre basati su una certa asimmetria delle informazioni. Quando acquisto un oggetto, da un elettrodomestico a una macchina a una casa, non conosco mai completamente quello che sto comprando, o almeno non detengo tutte le informazioni di chi quel prodotto l’ha costruito. Ma con l’intelligenza artificiale questa che l’Economist chiama “economia della truffa” potrebbe avere i giorni contati.

Secondo il settimanale inglese, la diffusione dei chatbot AI sta riducendo “una delle distorsioni più durature del capitalismo moderno: i vantaggi informativi di cui venditori, fornitori di servizi e intermediari godono rispetto ai consumatori”. Quando ognuno di noi possiede una sorta di “genio tascabile”, diventiamo meno vulnerabili alle truffe: se noleggi un’auto, carichi su ChatGPT il contratto prima di firmarlo; se ti trovi al ristorante puoi inserire su Claude la carta dei vini per avere un consiglio sul miglior rapporto qualità-prezzo; se acquisiti un nuovo computer puoi chiedere all’intelligenza artificiale se, a parità di prestazioni, esiste un suo gemello più conveniente.

Questo fenomeno non è nuovo. Già dai tempi di internet è diventato più difficile fregare i consumatori. Tripadvisor, sito web di recensioni, permette di trovare i ristoranti migliori a un prezzo decente. Uber obbliga i tassisti a intraprendere il percorso più breve, senza applicare tariffe spropositate su giri tortuosi. Piattaforme come Subito ti permettono di mettere a paragone i prezzi più o meno di qualsiasi cosa.

“La perfezione informativa è in aumento”, dichiarava Jeff Bezos, fondatore di Amazon, già nel 2007. “Molte teorie economiche sull'informazione asimmetrica, pur essendo logicamente corrette, sono state rese empiricamente obsolete”, sostenevano Tyler Cowen e Alex Tabarrok, economisti della George Mason University, nel 2015. Negli Stati Uniti, per esempio, l’Economist calcola che i settori in cui prevalgono le asimmetrie informative sia diminuito dal 30 al 25% negli ultimi vent’anni, e questo trend potrebbe accentuarsi con l’avvento dell’AI.

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L’intelligenza artificiale potrebbe svolgere in mezz’ora un lavoro di tre mesi, ma anche creare contenuti di bassa qualità che rallentano la produttività. Capacità cognitive a rischio, secondo gli esperti. Stati divisi tra regolamentazione e accelerazione. 

 

Naturalmente, l’intelligenza artificiale sta anche facendo i suoi danni. L’edilizia è un esempio di un settore in cui l’asimmetria informativa la fa ancora da padrone. Chi compra una casa difficilmente sa qualcosa di impianti di riscaldamento, ventilazione, ristrutturazioni, e questo espone i consumatori a truffe salate. È di qualche mese fa la notizia di un software americano di gestione immobiliare, RealPage, che utilizza ufficialmente l’intelligenza artificiale per “fornire ai proprietari delle abitazioni consigli sui prezzi di affitto”. Ma secondo il Council of economic advisers (Cea) della Casa Bianca, che consiglia il presidente degli Stati Uniti sulla politica economica, l’AI di RealPage sta facilitando il “coordinamento dei prezzi verso l’alto” dei locatori, gonfiando gli affitti. L’intelligenza artificiale, programmata dalla piattaforma per consigliare prezzi alti a tutti i proprietari, crea così una sorta di cartello sotto mentite spoglie. Sempre secondo il Cea, negli Usa circa una proprietà in affitto su quattro utilizza attualmente l’algoritmo di RealPage, facendo schizzare i prezzi in alcuni casi a +181 dollari al mese.

Queste truffe, secondo molti esperti, avranno comunque vita breve. Un sondaggio di Clio, piattaforma software cloud-based per la gestione degli studi legali, rileva che oltre la metà dei consumatori ha utilizzato o utilizzerebbe l'AI per rispondere a una domanda legale. Un recente studio condotto dall’Università di Stanford ha rilevato nel 2024 circa il 18% dei reclami finanziari dei consumatori è stato eseguito con la scrittura assistita da un chatbot. L'intelligenza artificiale “aiuterà le persone che non hanno avuto il privilegio di ricevere ottimi consigli a riceverne... ottimi”, ha commentato Bret Taylor, presidente di OpenAI. Un altro studio della Columbia riporta i risultati di un esperimento su auto usate e affitti di appartamenti. I ricercatori hanno scoperto che gli utenti che interagiscono con un modello di intelligenza artificiale “hanno migliorato significativamente le loro prestazioni di negoziazione”.

La capacità dell’intelligenza artificiale di proteggerci dalle truffe dipenderà però da due fattori: la capacità dei consumatori di usare correttamente l’AI (quindi sapere cosa chiedere e come farlo) e l’abilità dei produttori di contrastare il fenomeno con l’intelligenza artificiale stessa. “Usa ChatGPT con il tuo idraulico oggi e potresti convincerlo a ridurre il prezzo”, scrive l’Economist. “Usa ChatGPT con lui tra un anno e potrebbe avere un suo modello che gli suggerisce di farti pagare ancora di più”.

Quello che è sicuro, però, è che col tempo fregare il consumatore sarà sempre più difficile.

Copertina: Ruffa Jane Reyes/unsplash