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Come i super ricchi si stanno preparando alla fine del mondo

Zuckerberg sta costruendo un bunker segreto nelle isole Hawaii, e non è il solo. Tra i pericoli più temuti: apocalisse nucleare, un’altra pandemia, intelligenza artificiale generale. Grandi profitti per le aziende dei rifugi di lusso. 

giovedì 16 ottobre 2025
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C’è una leggenda che non è tanto una leggenda. Mark Zuckerberg, Ceo e fondatore di Meta, ha acquistato nel 2014 uno spazio di oltre 300 ettari sull’isola di Kauai, alle Hawaii, per cento milioni di dollari. A questi ha aggiunto altri 241 ettari nel 2021. Con l’obiettivo di costruire una residenza faraonica, ma non solo. Dalle planimetrie emerge infatti che il “Koolau Ranch”, rigorosamente protetto da muri alti due metri e da accordi di riservatezza con i lavoratori, sarà composto di due ville disposte su un’area di 5mila metri quadrati, altre 11 abitazioni sparse un po’ in giro, una megastruttura che ospiterà una palestra, una piscina e un campo da tennis. E, pare, un bunker.

Quando l'anno scorso è stato chiesto a Zuckerberg se si trattasse veramente di un bunker, il Ceo di Meta ha risposto con un secco “no”. Lo spazio sotterraneo, ha spiegato, è “un piccolo rifugio, come una cantina”. Secondo Wired, la “cantina” dovrebbe essere composta di pareti insonorizzate, ascensori, riserve di acqua, porte antiesplosione, tunnel segreti e molto altro.

Reid Hoffman, fondatore di LinkedIn, ha detto al New Yorker che almeno il 50% dei super ricchi della Silicon Valley possiede già un bunker, o come lo chiamano loro “un’assicurazione contro l’apocalisse”. E le aziende di settore confermano. Brian Cramden, presidente di Hardened structures, società statunitense specializzata in case fortificate e rifugi antiaerei di lusso, ha spiegato a CBC News che le richieste stanno aumentando, e di molto. In Texas, la società Strategically armored & fortified environments (Safe) sta costruendo un complesso di bunker da 300 milioni di dollari che ospiterà 625 persone. Il costo delle unità può arrivare fino a 20 milioni e l’apertura è prevista per il 2026.

Il progetto della società Aerie, invece, prevede di costruire nel prossimo futuro una rete di rifugi residenziali di lusso in 50 città degli Stati Uniti, con mille sedi affiliate previste in tutto il mondo. Lo studio d'architettura russo Modern House ha elaborato un progetto di “Cyberhouse” una casa futuristica ispirata al Cybertruck, il pickup elettrico targato Tesla. L’abitazione sarebbe in grado di resistere a vari scenari postapocalittici, tra cui minacce nucleari e “attacchi zombie”.

Ma di cosa hanno veramente paura, i super ricchi?

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Secondo Douglas Rushkoff, teorico dei media e autore del libro Survival of the Richest, i big della Silicon Valley si stanno preparando a quello che chiamano l’“Evento”, un termine cappello che indica tanti scenari distinti, tutti disastrosi: collasso ambientale o sociale, esplosioni nucleari, pandemie, attacchi informatici devastanti. O l’intelligenza artificiale.

Negli ultimi anni l’AI si è imposta come uno dei rischi esistenziali più temuti, in particolare per il possibile passaggio ad AGI (artificial general intelligence), la versione dell’intelligenza artificiale che eguaglierebbe il cervello umano. Molte persone sono preoccupate di cosa potrebbe accadere, arrivati a quel punto. Tra cui gli scienziati che l’hanno creata e gli imprenditori che la stanno finanziando.

Come racconta la giornalista Karen Hao nel suo libro Empire of AI, Ilya Sutskever, scienziato capo e co-fondatore di OpenAI, era convinto già nel 2023 di essere molto vicino alla creazione di un’AGI. Durante una riunione, Sutskever avvertì infatti i colleghi di scavare un rifugio sotterraneo per i migliori scienziati dell'azienda prima che una tecnologia così potente venisse resa pubblico.

Ma l’AGI, per il momento, è ancora lontana. E Sutskever ha lasciato OpenAI nel maggio 2024 per fondare Safe Superintelligence, startup che punta a creare un’AI più sicura e che ha già raggiunto una valutazione di 32 miliardi di dollari. Il bunker, almeno per lui, è rimandato.