Sepolture green, la nuova frontiera del passaggio a miglior vita
Sudari biodegradabili, capsule di compost, ceneri liquide: queste alcune delle tendenze che si vanno diffondendo, specialmente negli Usa, al posto dei funerali tradizionali. Diverse le ragioni alla base delle scelte “verdi”.
di Elita Viola
La morte, lo sai cos'è? È una livella: un re, un magistrato, un grand'uomo, entrando in questo cancello ha fatto il punto che ha perso tutto, la vita e pure il nome. Così recitava Antonio De Curtis – in arte Totò – nella sua celeberrima poesia “’A livella” in cui ironizzava sulla morte e sulla sua capacità di rendere tutti uguali. Uguali nella morte, ma non nella sepoltura. Grazie infatti a nuove sensibilità legate al benessere del Pianeta o più semplicemente per motivi economici, oggi nel mondo assistiamo a una sempre maggiore offerta di alternative “sostenibili” alle tradizionali esequie fatte di bare, pompose cerimonie e cimiteri con lapidi.
Le ragioni dietro le scelte ecosostenibili
Sebbene attualmente quasi due terzi degli smaltimenti di salme negli Stati uniti avvenga per cremazione, secondo un sondaggio condotto dalla National funeral directors association, oltre il 60% delle intervistate e degli intervistati sarebbe interessato a esplorare alternative ecologiche e naturali. Molti partecipanti hanno attribuito il loro interesse a queste nuove tipologie di sepoltura al loro costo inferiore, decisamente al di sotto dei 10mila dollari di un funerale tradizionale. Ma le sepolture ecosostenibili fanno leva anche su un’atmosfera diversa, meno cupa, di armonia con la natura, e su considerazioni strettamente ambientali. I metodi di sepoltura tradizionali danneggiano infatti il Pianeta in vari modi. L'imbalsamazione rallenta il decadimento del corpo di una persona per renderlo presentabile per il funerale e dopo la sepoltura, le sostanze chimiche utilizzate si infiltrano nel terreno. Le bare richiedono enormi quantità di legno e metallo, e i cimiteri spesso costruiscono volte di cemento nel terreno per proteggerle. Anche la cremazione richiede molto carburante e genera milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica all'anno.
Compostaggio umano
Tra le nuove tendenze green vi è il compostaggio umano: molto meno inquinante sia rispetto alla cremazione in termini di emissioni di carbonio che rispetto alle sepolture tradizionali per il mancato utilizzo di sostanze chimiche per preservare i corpi. Secondo Tom Harries, Ceo di Earth Funeral, "quello che stiamo facendo è accelerare un processo completamente naturale", ha detto alla Cnn.
Ma vediamo come funziona. Un corpo viene avvolto in un sudario biodegradabile e posto in una lunga capsula metallica, circondata da una miscela di trucioli di legno, pacciame e fiori selvatici. Durante la decomposizione, il corpo rilascia azoto e i materiali naturali aggiunti forniscono carbonio. Mantenendo la botte a una temperatura ottimale, si creano le condizioni perfette affinché i microbi possano scomporre il corpo a livello molecolare. Dopo 45 giorni, la botte si riempie di circa 136 kg di terreno ricco di nutrienti e le famiglie possono scegliere di portare a casa la quantità desiderata, mentre la parte restante viene depositata nelle riserve naturali locali. In alcuni casi, le persone scelgono di "diventare" un albero nella morte, facendo piantare un albero sul proprio terreno.
Quasi tutti i cimiteri degli Stati Uniti hanno ormai un'area riservata alle sepolture ecologiche, o "semplici", secondo Ed Bixby, presidente del Green burial council (Gbc), che aiuta a educare e certificare i luoghi di sepoltura che soddisfano gli standard di sostenibilità. In alcune proprietà di sepoltura, i terreni sono contrassegnati tramite Gps e una pietra naturale; in caso contrario, l'area viene lasciata crescere spontaneamente, diventando meno simile a un cimitero e più simile a una riserva naturale piena di vita.
La pratica, il cui costo si aggira tra i 5mila e i 6mila dollari, sta diventando sempre più popolare negli Usa dove è stata legalizzata in 12 Stati e in altri otto è in attesa di approvazione.
Acquamazione
Un’altra alternativa ecosostenibile è rappresentata dalla cremazione in acqua, nota anche come acquamazione o idrolisi alcalina. Le macchine per la cremazione in acqua funzionano pompando un fluido alcalino riscaldato attorno al corpo per quattro-sei ore, accelerando esponenzialmente il naturale processo di decomposizione. I corpi possono essere imbalsamati o meno e rivestiti con qualsiasi materiale naturale al 100%. Dopo la decomposizione del corpo, rimangono solo ossa e impianti non organici. Le ossa vengono essiccate, frantumate e restituite alla famiglia. L'unico sottoprodotto del processo è acqua sterile e atossica che può essere riciclata nella rete idrica locale: mille litri, ovvero poco meno del consumo giornaliero medio di una famiglia americana. Non ci sono emissioni nel terreno o nell'aria. Negli Usa la pratica è attualmente legale in 28 Stati.
Possibili rischi?
Alcuni critici sostengono che la cremazione in acqua sia immorale o irrispettosa nei confronti del defunto, simile a gettare la persona cara nello scarico. Tuttavia, i sostenitori ribattono che la cremazione in acqua accelera semplicemente il naturale processo di decomposizione. Ma quali sono i rischi delle sepolture green per la salute pubblica? Queste semplici sepolture potrebbero contribuire alla diffusione di malattie o all'inquinamento del territorio? I dati delle ricerche esistenti sui cimiteri tradizionali "non indicano che i corpi siano pericolosi di per sé", afferma Lee Webster, direttore del New Hampshire funeral resources and education ed ex direttore del Gbc, aggiungendo che le cripte, i prodotti chimici e i contenitori non organici utilizzati nella sepoltura tradizionale contribuiscono all'inquinamento.
Inoltre, l'Organizzazione mondiale della sanità non ha trovato "alcuna prova che i cadaveri rappresentino un rischio di malattie epidemiche: la maggior parte degli agenti non sopravvive a lungo nel corpo umano dopo la morte".
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