Associazione dei futuristi italiani, il 23 maggio a Bologna il convegno annuale
Tema dell’incontro sarà il futuro del lavoro: esperti in dialogo con le intelligenze artificiali. Nel 2025 in programma anche altre iniziative, dalla nuova rubrica “Cameo” ai training sui Futures studies.
di Redazione
È stata annunciata la data del convegno nazionale 2025 dell’Associazione dei futuristi italiani (Afi). L’incontro si svolgerà il prossimo 23 maggio, dalle 10 alle 17, a Bologna. Quest’anno il tema esplorato sarà il futuro del lavoro, interrogando direttamente diversi sistemi basati su intelligenze artificiali generative e tecnologie GPT. “Sarà un dialogo unico e stimolante, un’occasione per confrontarci su come queste tecnologie stanno trasformando non solo il lavoro, ma anche la nostra percezione del futuro”, scrive l’Afi sul proprio sito.
Il 2025 si è aperto anche con altre novità per l’associazione guidata da Roberto Poli, a partire dal cambio di sede legale da Trento a Milano, “una città che incarna perfettamente lo spirito innovativo e visionario che caratterizza il nostro lavoro”. Inoltre, il calendario formativo si arricchisce di nuovi contenuti pensati per stimolare la partecipazione attiva della community. Oltre ai consueti webinar, riservati a soci e socie, l’Afi ha introdotto i “Cameo”, appuntamenti online dove si potranno condividere esperienze, progetti, buone pratiche e consigli utili, promuovendo un dialogo “dei soci per i soci”. Come spiegano i curatori, la rubrica avrà un “formato volutamente snello e interattivo, che consentirà a tutti di dialogare e confrontarsi in modo aperto e costruttivo, approfondire i temi trattati e creare connessioni significative”.
In aggiunta, sono allo studio sessioni di facilitazione e training specifici per approfondire alcuni dei framework più utilizzati nei Futures studies, per offrire strumenti pratici che possano arricchire il lavoro dei futuristi.
L’Afi, aderente dell’ASviS, è nata nel 2018 nella cornice del Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento, per promuovere la conoscenza e la diffusione degli studi di futuro, e per definire, aggiornare e valorizzare la figura e le competenze del futurista quale professionista delle tecniche di anticipazione. Proprio il Master in Previsione Sociale dell’Università di Trento è nel gruppo promotore di FUTURAnetwork.
di Redazione
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