Elettrificazione, biocarburanti, idrogeno e mobilità condivisa: la ricetta per i trasporti del futuro
Secondo un’analisi del Cmcc, le emissioni nel settore potrebbero aumentare fino al 50% entro metà secolo. Investendo nella mitigazione si può invertire il trend. Città e materiali critici giocano un ruolo cruciale.
Se non si attueranno importanti sforzi di mitigazione, le emissioni di CO2 nel settore dei trasporti sono destinate ad aumentare entro il 2050. Questo il risultato lapidario dell’analisi condotta da Foresight, l'osservatorio del Cmcc sulle politiche climatiche e i futuri, sulla base del Sesto Rapporto di valutazione del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), documento cruciale (pubblicato a marzo 2023) per comprendere le tendenze presenti e future in materia di clima.
Secondo Foresight, nello scenario buisiness as usual, le emissioni dei trasporti aumenteranno tra il 16% e il 50% entro metà secolo. Le proiezioni indicano una crescita della domanda, in particolare nei Paesi in via di sviluppo dell’Africa e dell’Asia, dove l’incremento è attualmente più rapido rispetto al resto del mondo. “Una tendenza”, si legge nello studio dell’Osservatorio, “destinata a sedimentarsi nel futuro”. Dati allarmanti, dal momento che i trasporti rappresentano attualmente il settore con il maggior consumo di energia nel 40% dei Paesi del mondo.
Foresight, sempre sulla base delle analisi Ipcc, offre una tabella di marcia con diversi scenari utili per i prossimi anni, sottolineando come progressi tecnologici, politiche efficaci e cambiamenti comportamentali siano la chiave per indirizzare la mobilità verso un percorso sostenibile.
Tra questi, due scenari chiave mirano a limitare il riscaldamento a 1,5°C, concentrandosi sull’integrazione profonda tra energie rinnovabili, elettrificazione e riduzione della domanda.
In queste proiezioni, si prevede una riduzione delle emissioni nel settore dei trasporti rispettivamente dell’80% e del 90% entro il 2050. Tuttavia, questi miglioramenti potrebbero non essere uniformi a livello globale: mentre si stima che le emissioni dei Paesi ad alto reddito diminuiranno entro metà secolo, in altre regioni (come Africa, Asia-Pacifico, America Latina, Caraibi e Medio Oriente) potrebbero aumentare.
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di Flavio Natale
Per Foresight “l’elettrificazione tende a svolgere un ruolo chiave” per i trasporti terrestri, mentre i biocarburanti e l’idrogeno sono cruciali per la transizione dei trasporti marittimi e dell’aviazione. Ma è importante gestire anche la domanda, promuovendo, oltre all’elettromobilità, campagne “Bike-to-work” (bici al lavoro), abbonamenti gratuiti ai trasporti e soluzioni mobility-as-a-service, concetto che descrive un’evoluzione da modalità di trasporto legate alla proprietà personale verso una mobilità concepita come servizio comune.
Anche le città giocano la loro parte. Secondo Foresight, hanno il potenziale per ridurre il consumo di carburante derivante dai trasporti di circa il 25% attraverso una combinazione di pianificazione urbana più compatta, così da mantenere i residenti vicini ai principali servizi e alle aree verdi, e l’implementazione di infrastrutture di trasporto meno dipendenti dalle automobili. Tuttavia, per facilitare questi cambiamenti, c’è bisogno di un maggior quantitativo di incentivi. Sempre di finanziamenti si parla per le auto elettriche: la crescita del settore richiede investimenti nelle infrastrutture di ricarica e in quelle di rete.
Ultima, ma non meno importante, la sfida dei materiali critici. “Questi materiali sono vitali per le tecnologie a basse emissioni di carbonio e sono spesso a rischio di interruzioni della fornitura”, fa notare l’Osservatorio del Cmcc. La ricerca in questo campo deve puntare su una strategia di diversificazione delle imprese minerarie, miglioramento della tracciabilità, esplorazione di risorse alternative e integrazione dei minerali nella pianificazione climatica ed energetica.
Senza questi accorgimenti, conclude Foresight, i trasporti resteranno un “potenziale non sfruttato”.
Immagine di copertina: Ed 259/unsplash