Una valuta di riserva dei Paesi emergenti per detronizzare il dollaro
Il progetto è in discussione da tempo e la Russia intende rilanciarlo al prossimo Summit dei Brics, in Sud Africa in agosto. Ma è davvero un’idea vantaggiosa per le cinque economie del gruppo o soltanto un favore alla Cina?
di Maddalena Binda
Le sanzioni occidentali alla Russia a seguito dell'invasione dell'Ucraina hanno riacceso il dibattito all'interno dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) su come rendere indipendenti i propri sistemi finanziari. Tra le possibilità c'è la sostituzione del dollaro con una valuta di riserva creata a partire da un paniere delle monete dei cinque Paesi.
Paul McNamara, direttore degli investimenti per la società Gam investments, l'ha definita “un'idea imperfetta”, spiegando sul Financial times del 9 febbraio 2023 i rischi e gli ostacoli per i Paesi Brics.
Le criticità “Il problema è che i Brics non sono un accordo economico particolarmente utile. È un matrimonio tra una superpotenza (la Cina), una potenziale (l'India) e tre economie esportatrici, ormai stagnanti, di materie prime”, si legge sul Financial times. Le economie sono diverse per commercio, crescita e apertura finanziaria e i rapporti di forza sono estremamente sbilanciati. Secondo le ultime stime del Fondo monetario internazionale (Imf) la Cina detiene il 72% del Pil dei cinque Paesi Brics. “Dal 2003 la percentuale dei Brics sull’output globale è passata dall'8,4% al 25,5%. Di questo aumento di 17,1 punti percentuali, 14 sono responsabilità della Cina”, riporta il Financial times.
Non solo. La Cina costituisce un importante partner commerciale sia per la Russia, isolata sul piano internazionale, sia per gli altri Paesi Brics esportatori di materie prime. Per questo il quotidiano britannico scrive che “nel tentativo di sfidare l'egemonia statunitense nello scambio di valuta estera, i membri non cinesi del gruppo potrebbero aumentare la propria dipendenza da Pechino”.
I prossimi passi. Negli ultimi mesi è stata principalmente la Russia a rilanciare il dibattito. A giugno del 2022 il presidente russo Vladimir Putin aveva dichiarato che i Paesi Brics stavano lavorando a una nuova valuta di riserva, mentre a gennaio del 2023 il ministro degli Affari esteri Sergei Lavrov ha affermato che se ne discuterà durante il 15esimo Summit, in programma in Sud Africa a fine agosto.