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Fondazione Gates: quintuplicare gli sforzi per raggiungere gli Obiettivi

L’Agenda 2030 è a rischio, dice il rapporto Goalkeepers 2022 su futuro e progresso. Tra le raccomandazioni, pagamenti digitali alle donne per favorire l’empowerment e l’utilizzo di colture “climate-smart”.  

“Non sorprende che i progressi si siano bloccati in mezzo a così tante crisi. Ma questo non è un motivo per arrendersi”. Con queste parole Bill Gates introduce l’edizione 2022 del “Goalkeepers Report: The future of progress” pubblicato il 12 settembre dalla Bill e Melinda Gates Foundation.  Come ogni anno, il Rapporto condivide i dati più recenti su 18 indicatori chiave, che vanno dalla povertà, alla mortalità materna e all'istruzione, con la proposta di due nuovi approcci per raggiungere l’uguaglianza di genere e la sicurezza alimentare.

Quando gli esperti di sviluppo di tutto il mondo hanno elaborato gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, evidenzia il documento, non avevano idea che “un virus avrebbe innescato una pandemia irripetibile”. Non si aspettavano la guerra in Ucraina o Yemen, azzerando anni di progressi. Allo stato attuale, sottolinea il Rapporto, dovremmo accelerare di cinque volte il ritmo dei nostri progressi per raggiungere la maggior parte degli SDGs. E anche questa previsione potrebbe essere sottovalutata, perché alcune delle proiezioni non tengono ancora conto dell'impatto della pandemia, della guerra in Ucraina o della crisi alimentare iniziata in Africa.

Girl power. Non siamo mai stati sulla buona strada per raggiungere il Goal 5 “Parità di genere” entro il 2030, sottolinea il Rapporto. Gli esperti lo sapevano prima ancora di finalizzare gli Obiettivi. Ma oggi, i progressi restano lenti, addirittura in stallo. Uno dei partner della Fondazione Gates, Equal Measures 2030, stima che il mondo non raggiungerà l'uguaglianza di genere almeno fino al 2108. Dare la colpa alla pandemia da Covid-19, continua il report, è una scappatoia. È necessario chiedersi perché eventi neutrali rispetto al genere, come le pandemie, influiscano su di esso. E perché, dopo decenni di sforzi per migliorare la vita di donne e ragazze, l’obiettivo dell’uguaglianza di genere è fuori portata? La risposta, sostiene il Rapporto, è che il mondo non si è concentrato abbastanza sull'uguaglianza di genere e quando l’ha fatto, ha trattato i sintomi, non la causa.

La Banca mondiale riferisce che la differenza nei guadagni previsti per tutta la vita tra donne e uomini è di oltre 172 mila miliardi di dollari a livello globale, il doppio del Prodotto interno lordo mondiale di un anno. Nel corso degli anni, per colmare questo divario ci si è concentrati sull’empowerment economico, un modo per fornire alle donne lavoro o denaro. “Ma una volta che le donne hanno questi soldi, possono effettivamente spenderli? O i loro mariti detengono quel potere?”, si chiedono gli autori. Uno dei modi più sicuri per costruire la resilienza economica è attraverso i trasferimenti di denaro dai governi ai cittadini. Durante i primi giorni della pandemia, 1,3 miliardi di persone in tutto il mondo hanno ricevuto sostegni economici dai rispettivi governi. Molte donne nei Paesi a basso reddito guadagnano da vivere grazie a lavori informali, una condizione che non ha permesso loro di accedere a qualunque forma di sostentamento economico.

Strumenti finanziari digitali come i pagamenti da mobile sono un modo efficiente per i governi di fornire denaro verso le donne, permettendo un maggiore controllo sui loro soldi rispetto a un pagamento in contanti. Inoltre, continua il Rapporto, quando una persona riceve un pagamento digitale ha maggiori probabilità di trarre vantaggio da altri servizi, come risparmiare o ottenere credito per avviare o far crescere un'impresa. La vera uguaglianza, infatti, dipende non solo dalla capacità di una donna di accedere a un sostentamento, ma anche dalla sua capacità di controllarlo pienamente.


“Non possiamo solo parlare di responsabilizzare le donne senza impegnarci affinché acquisiscano effettivamente potere nelle loro famiglie e comunità”.

Melinda Gates


Ripensare la lotta alla fame. La guerra in Ucraina dimostra che la fame non può essere risolta solo con la sola assistenza umanitaria. A febbraio, l'invasione russa dell'Ucraina ha interrotto il flusso di grano dall'Europa all'Africa, creando un'altra crisi umanitaria. Quattordici nazioni africane facevano affidamento su Russia e Ucraina per importare metà del loro fabbisogno di grano. La guerra ha stoppato le spedizioni e lo shock ha fatto aumentare il prezzo del grano al livello più alto degli ultimi 40 anni. I prezzi hanno iniziato a scendere a maggio, ma nel frattempo si sono verificati i presupposti di una moderna carestia, con i leader mondiali che hanno lanciato l'allarme, chiedendo denaro e cibo da spedire immediatamente ai porti subsahariani.

Gli aiuti alimentari ai Paesi a basso reddito hanno raggiunto livelli record, ma non risolvono il problema. L'obiettivo, sottolinea il Rapporto, non dovrebbe essere fornire più aiuti alimentari, ma affrontare il problema della fame a lungo termine. Sono necessari investimenti in ricerca e sviluppo agricolo. Nell'Africa subsahariana, i raccolti sono cresciuti molto più lentamente di quelli in qualsiasi altra parte del mondo, e non abbastanza velocemente da sfamare la popolazione. “La guerra in Ucraina è stata una grave interruzione per l'approvvigionamento alimentare globale”, ricorda poi il Rapporto, “ma il cambiamento climatico rappresenta un problema molto più grande”. È la più grande minaccia alla produzione alimentare da quando esiste l'agricoltura, specialmente in Africa, dove l'ambiente si sta deteriorando più velocemente che in qualsiasi altra parte della Terra.

La Fondazione Bill e Melinda Gates ha sostenuto un gruppo di ricercatori africani con lo scopo di sviluppare un nuovo tipo di mais, ibrido, capace di resistere ai climi più caldi e secchi. Quando i ricercatori in Kenya hanno confrontato gli appezzamenti di questo nuovo mais, chiamato “Drought TEGO”, con quello tradizionale, hanno visto che le fattorie Drought TEGO producevano in media il 66% di grano in più ogni mezzo ettaro. Un raccolto simile è sufficiente per sfamare una famiglia di sei persone per un anno intero, e il mais in eccedenza porterebbe un guadagno di circa 880 dollari, equivalenti a cinque mesi di reddito per il keniota medio. Innovazioni come il mais Drought TEGO, continua il Rapporto, danno speranza sulla possibilità che la produttività agricola possa aumentare nonostante il cambiamento climatico.


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Ma gli investimenti in ricerca e sviluppo sono ancora troppo esigui. Gli aiuti umanitari sono fondamentali quando conflitti come l'Ucraina interrompono l'apporto alimentare, ma dobbiamo riconoscere che quelle crisi sono sintomi di un problema più profondo: molti Paesi non crescono e i cambiamenti climatici stanno rendendo l'agricoltura più difficile. Questa sfida non può essere risolta con donazioni, richiede innovazione.


“Fornire aiuti alle comunità più vulnerabili è essenziale, ma non è sufficiente per porre fine all'insicurezza alimentare. Abbiamo anche bisogno di innovazione per creare sistemi alimentari autosufficienti”.

Bill Gates


Gli indicatori chiave. Il Rapporto analizza altri Target specifici, inquadrando la situazione complessiva.

Goal 1 “Sconfiggere la povertà”
Target 1.1 -  Sradicare la povertà estrema per tutte le persone in tutto il mondo

Il mondo continua ad affrontare eventi contrari alla crescita economica e alla riduzione della povertà. Gli shock globali, compreso l'impatto della pandemia di Covid-19, i conflitti, le crisi economiche e la conseguente insicurezza alimentare, limitano le opportunità di riduzione della povertà nei Paesi e nelle regioni in cui la povertà è più concentrata.

 

Goal 2 “Sconfiggere la fame”

Target 2.2 - Eliminare tutte le forme di malnutrizione, incluso il raggiungimento, entro il 2025, degli obiettivi concordati a livello internazionale sull’arresto della crescita e il deperimento dei bambini sotto i 5 anni di età, e soddisfare le esigenze nutrizionali di ragazze adolescenti, in gravidanza, in allattamento e delle persone anziane.

Nel 2021, il 23% dei bambini e delle bambine sotto i cinque anni erano rachitici. La proiezione al 2030 suggerisce un leggero calo, con la percentuale che scende al 21%.

Target 2.3 - Raddoppiare la produttività agricola e i redditi dei piccoli produttori alimentari, in particolare donne, popolazioni indigene, agricoltori familiari, pastori e pescatori, anche attraverso un accesso sicuro ed equo alla terra, ad altre risorse e input produttivi, alla conoscenza, ai servizi finanziari, ai mercati e alle opportunità per il valore aggiunto e l'occupazione non agricola.

Negli ultimi anni c'è stata pressione sulla sicurezza alimentare globale a causa del cambiamento climatico e di altre sfide, come il conflitto in Ucraina, che ha aggiunto ulteriore pressione alla produzione. I piccoli produttori sono in ritardo rispetto ai produttori su larga scala e devono affrontare una crisi di reddito e produttività ancora più grande.

 

Goal 3 “Salute e benessere”

Target 3.1 - Ridurre il tasso globale di mortalità materna a meno di 70 per 100.000 nati vivi.

Nel 2021 c’è stato un aumento nel tasso di mortalità materna, con 158,8 decessi ogni 100mila nati vivi, rispetto a 157,1 decessi ogni 100mila nati vivi nel 2020. La traiettoria prevede 140,9 decessi ogni 100mila nati vivi nel 2030, il doppio rispetto all'obiettivo individuato. Sarà necessario continuare a concentrarsi sull’accesso equo a cure di qualità e interventi salvavita durante la gravidanza e il parto, affrontando le cause alla base del tasso di mortalità materna.

Target 3.2 – Mettere fine alle morti evitabili di neonati e bambini sotto i 5 anni di età, con l'obiettivo per tutti i paesi di ridurre la mortalità neonatale a non più di 12 su 1.000 nati vivi e, per i bambini al di sotto dei 5 anni, ridurre la mortalità a non più di 25 su 1.000 nati vivi

Mentre la mortalità sotto i 5 anni continua a diminuire a livello globale. Quasi la metà dei decessi sotto i 5 anni si verifica durante il periodo neonatale. A livello globale, il parto prematuro e le complicazioni alla nascita (asfissia e traumi), polmonite, diarrea e malaria rimangono le principali cause di morte. La stima globale della mortalità neonatale nel 2021 è di 17,3 decessi ogni 1.000 nati vivi, la stessa del 2020. Questa traiettoria prevede 14,3 decessi ogni 1.000 nati vivi nel 2030, non raggiungendo l'obiettivo fissato.

Target 3.3 - Porre fine alle epidemie di Aids, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate e combattere l'epatite, le malattie legate all’uso dell’acqua e altre malattie trasmissibili.

Per compiere progressi sostenibili nella lotta contro l'Aids, dobbiamo continuare a fornire cure efficaci insieme a un accesso ampliato alle opzioni di prevenzione salvavita. I dati attuali suggeriscono che non siamo sulla buona strada per porre fine alla tubercolosi entro il 2030. Per fare progressi significativi, c’è bisogno che più persone accedano a cure efficaci. Per la malaria, occorre rafforzare i sistemi sanitari, introdurre nuove innovazioni nella prevenzione e nel trattamento della malattia. Per le malattie tropicali trascurate, le stime parlano di una proiezione al 2030 al ribasso.

Target 3.7 – Garantire l'accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, compresi quelli per la pianificazione familiare, l'informazione e l'educazione, e l'integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali.

La stima globale al 2021 dimostra che il 78,4% delle donne di età compresa tra 15 e 49 anni ha soddisfatto le proprie esigenze di pianificazione familiare con metodi moderni. La proiezione al 2030 suggerisce un leggero ribasso, con il 77,9% delle donne capaci di soddisfare le proprie esigenze di pianificazione familiare.

Target 3.8 - Conseguire una copertura sanitaria universale, compresa la protezione dai rischi finanziari, l'accesso a servizi essenziali di assistenza sanitaria di qualità e l'accesso a farmaci essenziali sicuri, efficaci, di qualità e a prezzi accessibili e vaccini per tutti.

Nonostante un calo della copertura dei servizi sanitari essenziali nel 2020, i sistemi sanitari hanno dimostrato resilienza e hanno proseguito le tendenze di progresso a lungo termine dal 2021.

Target 3.a - Rafforzare l'attuazione della “Convenzione quadro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità” sul controllo del tabacco in tutti i paesi, a seconda dei casi.

Le proiezioni suggeriscono che la prevalenza del consumo di tabacco continuerà a diminuire dal 19,1% (2021) al 17,1% nel 2030. In Africa si sono registrati notevoli progressi, tanto che secondo il rapporto dell'Oms “Tobacco Trends” del 2021, 25 Paesi africani sono sulla buona strada per raggiungere o superare una riduzione del 30% della prevalenza del consumo di tabacco dal 2010 al 2025.

Target 3.b - Sostenere la ricerca e lo sviluppo di vaccini e farmaci per le malattie trasmissibili e non trasmissibili che colpiscono soprattutto i paesi in via di sviluppo, fornire l'accesso ai farmaci essenziali e ai vaccini a prezzi accessibili, in conformità con la Dichiarazione di Doha sull'Accordo TRIPS e la salute pubblica , che afferma il diritto dei paesi in via di sviluppo ad utilizzare appieno le disposizioni dell'accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale in materia di flessibilità per proteggere la salute pubblica e, in particolare, di fornire l'accesso ai farmaci per tutti.

Attualmente si registrano gravi interruzioni nelle vaccinazioni di routine e altri servizi sanitari salvavita. Il Covid-19 e i conflitti rendono complicate le campagne di immunizzazione ed informazione. Queste continue interruzioni sottolineano l'importanza di garantire un accesso globale ed equo a tutti i vaccini, evidenziando la necessità per i governi e la società civile di lavorare di concerto per identificare soluzioni innovative.

 

Goal 4 “Istruzione di qualità”

Target 4.1 - Assicurarsi che tutti i ragazzi e le ragazze completino una istruzione primaria e secondaria libera, equa e di qualità che porti a rilevanti ed efficaci risultati di apprendimento.

Nei Paesi in cui sono stati raccolti dati, le competenze di matematica e lettura per ragazze e ragazzi non sono in linea per raggiungere l'Obiettivo al 2030. Learning Poverty misura la percentuale di bambini che non riescono a leggere e comprendere un semplice testo entro i dieci anni. Prima della pandemia, il tasso di povertà di apprendimento era già del 57% nei Paesi a basso e medio reddito. Le simulazioni del 2022 suggeriscono che ora sia del 70%.

 

Goal 5 “Parità di genere”

Target 5.4 - Riconoscere e valorizzare il lavoro di cura e il lavoro domestico non retribuiti tramite la fornitura di servizi pubblici, infrastrutture e politiche di protezione sociale e la promozione della responsabilità condivisa all'interno del nucleo familiare, secondo le caratteristiche nazionali.

A livello globale, le donne trascorrono il triplo delle ore rispetto agli uomini nei lavori domestici e di cura. Un divario ampio soprattutto nei Paesi del Nord Africa e dell'Asia occidentale.

 

Goal 6 “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari”

Target 6.2 - Raggiungere un adeguato ed equo accesso ai servizi igienico-sanitari e di igiene per tutti ed eliminare la defecazione all'aperto, con particolare attenzione ai bisogni delle donne e delle ragazze e di coloro che si trovano in situazioni vulnerabili.

Per garantire servizi igienici equi e sicuri occorre garantire un corretto smaltimento degli escrementi. Uno dei mezzi per lo smaltimento sicuro è un collegamento fognario a un piano di trattamento delle acque reflue. Esistono, o sono in fase di sviluppo, anche altre tecnologie a basso costo per gestire in sicurezza i rifiuti. Le informazioni per monitorare i progressi su questa misura rimangono imperfette, ma la quantità di dati disponibili è aumentata sufficientemente per evidenziare che, all’attuale ritmo, il mondo rimane in notevole ritardo nel raggiungimento di questo obiettivo.

 

Goal 8 “Lavoro dignitoso e crescita economica”

Target 8.10 - Rafforzare la capacità delle istituzioni finanziarie nazionali per incoraggiare e ampliare l'accesso ai servizi bancari, assicurativi e finanziari per tutti.

Negli ultimi dieci anni, il mondo ha compiuto rapidi progressi nell'espansione dell'inclusione finanziaria. A livello globale, il 76% degli adulti ora possiede un conto corrente, rispetto al 51% di dieci anni fa. Nei Paesi in via di sviluppo, questa quota è pari al il 71%, con un aumento di 30 punti percentuali nell'ultimo decennio.

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di Tommaso Tautonico

 

Fonte immagine di copertina: consolerCreatives257 (2022). Da pixabay.com

venerdì 23 settembre 2022