Come cambiare l’Unione: le 49 proposte dei cittadini europei
La Conferenza sul futuro dell’Europa è stata un'esperienza unica di democrazia deliberativa. Le proposte, elaborate da nove gruppi di lavoro, spaziano dal voto a 16 anni al diritto universale di accesso a Internet.
di Flavio Natale
Il 10 marzo 2021 l’allora presidente del Parlamento europeo David Sassoli, il primo ministro portoghese António Costa (in rappresentanza del Consiglio dell'Ue) e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen firmavano la dichiarazione congiunta sulla Conferenza sul futuro dell'Europa (Cofoe), iniziativa lanciata per stimolare un maggiore coinvolgimento dei cittadini europei in vista di un processo di riforma dell’Unione. Il 9 maggio 2022, dopo mesi di intensi confronti, la Conferenza ha concluso i suoi lavori, presentando una relazione (la cui traduzione sarà presto disponibile) che include 49 proposte che riflettono le aspettative dei cittadini europei su nove aree d’interesse: economia, giustizia sociale e occupazione; istruzione, cultura, gioventù e sport; trasformazione digitale; democrazia europea; valori e diritti, stato di diritto, sicurezza; cambiamento climatico, ambiente; salute; Unione europea nel mondo; migrazione.
Le proposte sono state elaborate attraverso un processo articolato e partecipativo. La Conferenza è stata infatti un “esercizio transnazionale, multilingue e interistituzionale di democrazia deliberativa, che ha coinvolto migliaia di cittadini e cittadine europei nonché attori politici, parti sociali, rappresentanti della società civile e stakeholder”, per un totale di 449 membri divisi in nove gruppi di lavoro. La conferenza ha inoltre comportato l'istituzione di una piattaforma digitale multilingue – per consentire ai cittadini europei di contribuire nelle 24 lingue ufficiali dell'Unione – e l'organizzazione di sette plenarie, numerosi panel ed eventi nazionali e locali.
Volume di contributi inviati alla Conferenza per Paese fino a febbraio 2022
L’intero processo è stato guidato da tre copresidenti – Guy Verhofstadt per il Parlamento europeo, Ana Paula Zacarias, Gašper Dovžan e successivamente Clément Beaune per il Consiglio dell'Ue e Dubravka Šuica per la Commissione europea – e da un comitato esecutivo, che ha permesso la realizzazione di questo “esercizio dal basso” necessario per “introdurre un nuovo approccio al progetto europeo”.
“Attraverso le crisi che abbiamo affrontato collettivamente negli ultimi anni, l'Europa è cambiata. Dobbiamo perseguire questa evoluzione e garantire che l'Unione sia all'altezza delle aspirazioni e delle aspettative espresse dai cittadini”, ha commentato durante l’evento di chiusura della conferenza il presidente francese Emmanuel Macron. “La Conferenza sul futuro dell'Europa che chiudiamo oggi è un esercizio unico e senza precedenti nella sua portata, una boccata d'aria fresca per il nostro continente”.
Le proposte
Come già ricordato, le proposte sono state elaborate attraverso i contributi di nove gruppi di lavoro, che si sono occupati rispettivamente delle nove aree di interesse delineate dalla Conferenza.
Dal gruppo sull’economia sono arrivate numerose proposte di giustizia sociale: salario e pensione minimi, parità di genere, occupazione, inclusione sociale, crescita sostenibile, riforma della governance economica dell’Unione, rafforzamento del mercato unico, “ecoscore” per valutare l’impatto ambientale dei prodotti consumati, nonché introduzione di standard sociali (come, ad esempio, sul lavoro minorile) negli accordi con i Paesi terzi.
Secondo il gruppo di lavoro su clima e ambiente le misure più urgenti riguardano politiche agricole rispettose della sostenibilità ambientale e della biodiversità, sviluppo dell’economia circolare, riduzione dell’inquinamento e degli allevamenti intensivi, transizione verde e socialmente giusta, rete di trasporti trans-europei verdi e tutela della sicurezza energetica – attraverso l’investimento nelle rinnovabili e la diversificazione delle forniture.
Per quanto riguarda le tematiche connesse alla salute, i cittadini europei hanno richiesto interventi per sviluppare lo scambio dei dati sanitari a livello europeo e la produzione di medicinali (per evitarne l’acquisto all’estero, come accaduto durante la pandemia), oltre a un maggiore finanziamento della ricerca e dell’innovazione, un’educazione alimentare strutturata e un “approccio olistico” alla salute fisica e mentale, rafforzato da un accesso paritario e universale a un’assistenza sanitaria di qualità.
Sulle proposte relative a istruzione, cultura, gioventù e sport, i cittadini Ue hanno richiesto la formazione di uno “spazio europeo dell’istruzione inclusivo”, dedicato in particolare a educazione civica, digitale, ambientale e scientifica, una maggiore integrazione dei giovani nel mondo del lavoro (attraverso l’orientamento professionale e il divieto di tirocini non retribuiti) e una promozione della cittadinanza attiva (ad esempio, attraverso il voto a 16 anni per le elezioni europee). Oltre a programmi di scambio formativi e professionali, per promuovere il multilinguismo e la comune identità europea.
Tema critico, affrontato da un gruppo di lavoro dedicato, è stato quello delle migrazioni. Il gruppo ha discusso le questioni legate alla migrazione legale e irregolare, proponendo un miglioramento dell’accesso dei migranti al mercato del lavoro europeo, una semplificazione delle procedure di accoglienza e la definizione delle aree di competenza dove l’Unione è più carente, per evitare la fuga dei cervelli. È stato proposto anche un ripensamento dell’agenzia Frontex, da orientare verso una gestione più trasparente e responsabile. Di grande rilevanza anche il tema dell’asilo comune, dove è stata proposta la condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri, la solidarietà e la redistribuzione dei richiedenti asilo in un sistema che superi il regolamento di Dublino.
Per quanto riguarda diritti, valori e sicurezza il gruppo di lavoro ha sottolineato l’importanza della tutela dei dati personali, della privacy, della protezione dello Stato di diritto. Centrali anche il contrasto alla disinformazione e un rafforzamento della cybersecurity.
Il gruppo sulla trasformazione digitale ha invece dichiarato che l’accesso a internet dovrebbe essere considerato un “diritto fondamentale”, da garantire attraverso infrastrutture digitali europee dove ci sia una concorrenza leale e aperta. Altri snodi fondamentali emersi sono stati la digitalizzazione dei servizi pubblici, l’alfabetizzazione informatica e il rafforzamento dell’Europol, per il contrasto dei crimini online.
Autonomia strategica e indipendenza sono invece i pilastri richiesti dal gruppo di lavoro che si è occupato del ruolo dell’Unione nel panorama globale. Indipendenza declinata sotto vari aspetti, da quello energetico alle catene di approvvigionamento, da radicare il più possibile nel territorio europeo. Sulla politica estera, è stata richiesta l’abolizione del vincolo all’unanimità per le decisioni del Consiglio dell’Unione europea, ed è stata fatta una menzione alla possibilità di introdurre “forze armate congiunte” dell’Ue.
Dai gruppi di lavoro sono arrivate anche proposte di riforma istituzionale. La prima ha riguardato l’introduzione di referendum paneuropei e liste transnazionali per le elezioni degli eurodeputati, o anche il riconoscimento del diritto d’iniziativa legislativa al Parlamento europeo, l’elezione diretta alla presidenza della Commissione Ue e l’adozione di una Costituzione europea.
“Nell'ultimo anno, attraverso una moltitudine di eventi e discussioni organizzate in tutta l'Ue, panel di cittadini nazionali ed europei, riunioni plenarie e scambi sulla piattaforma digitale multilingue dedicata, la Conferenza è diventata un forum veramente aperto per discutere l'Europa in cui vogliamo vivere”, ha commentato la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
Nella risoluzione sui risultati della Conferenza sul futuro dell'Europa, il Parlamento europeo ha espresso sostegno alle conclusioni della Conferenza, riconoscendo l’importanza delle proposte di modifica dei trattati e aggiungendo altri stimoli, tra cui la possibile istituzione di una giornata elettorale comune europea, da fissare per il 9 maggio (festa dell’Europa). I deputati hanno inoltre richiesto alla Commissione parlamentare per gli affari costituzionali (Afco) di “preparare delle proposte di riforma dei trattati dell'Unione, attraverso la convocazione di una Convenzione, e attivare la procedura di revisione dei trattati in base all'articolo 48 del trattato sull'Unione europea”.
“Le raccomandazioni dei cittadini e le conclusioni della Conferenza ci offrono una tabella di marcia per evitare che l'Unione europea diventi irrilevante o addirittura scompaia”, ha dichiarato il copresidente della Conferenza Guy Verhofstadt. “Un'Europa nuova, efficace e più democratica è possibile. Un'Europa sovrana e capace di agire, come i cittadini chiaramente si aspettano. Non c'è davvero tempo da perdere. Dobbiamo onorare il risultato della Conferenza e attuare le sue conclusioni il più presto possibile”.
Fonte dell'immagine di copertina: europarl.europa.eu