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Presente e futuro della rappresentanza aziendale delle donne

Secondo un rapporto Equileap, la disuguaglianza di genere nelle imprese a livello globale è ancora elevata. Solo il 5% delle aziende ha una Ceo donna e solo il 7% una presidente. Nei prossimi anni, i Paesi che faranno da apripista saranno Spagna, Italia, Francia e Canada.

di Flavio Natale

Equileap, la principale organizzazione che fornisce dati e approfondimenti sull'uguaglianza di genere nel settore privato, ha recentemente rilasciato la nuova edizione del suo rapporto annuale, il Gender equality global report & ranking. Il documento inquadra le cento aziende più virtuose che promuovono politiche per l’uguaglianza di genere, in base a 19 criteri, tra cui l’equilibrio della forza lavoro, delle posizioni manageriali e del consiglio d’amministrazione, così come il divario salariale e le politiche relative al congedo parentale e alle molestie sessuali.

Raccogliendo i dati di quasi 4mila imprese a livello globale quotate in borsa, rappresentanti 102 milioni di dipendenti, si nota che le donne al vertice sono ancora molto rare. Una minoranza del 5% delle aziende ha una Ceo (Chief executive officer) donna, il 13% ha una donna Cfo (Chief financial officer); inoltre, solo il 7% può contare su una presidente donna nel proprio consiglio di amministrazione. Guardando la rappresentanza aziendale dall'alto verso il basso, le donne rappresentano il 26% dei membri del consiglio, il 18% degli executive, il 25% dei senior manager e il 37% della forza lavoro totale. “L'equilibrio di genere in un'azienda è raro”, si legge sul documento, “e solo 18 imprese a livello globale possono contare al loro interno su una percentuale tra il 40 e il 60% di donne impiegate in ogni livello gerarchico”.

Percentuale di donne nei differenti settori lavorativi aziendali

Inoltre, solo il 17% delle aziende pubblica dati riguardanti il divario retributivo di genere, e di queste solo l’1% lo ha colmato. La pubblicazione di questi dati varia significativamente tra i Paesi: il 92% delle aziende spagnole pubblica i propri dati sulla retribuzione di genere, mentre il 92% delle aziende statunitensi non lo fa. “Cinque anni dopo l'inizio del movimento #MeToo”, si legge sempre nel Rapporto, “il 2021 è stato il primo anno durante il quake più della metà delle aziende a livello globale ha adottato una politica contro le molestie sessuali (53%)”.

Ma quali sono gli esempi più virtuosi, per il presente e il futuro?

Le prime tre società in classifica sono l'impresa immobiliare australiana Mirvac – con un punteggio del 79% – seguita da Dnb (Norvegia) e National Grid (Regno Unito), entrambe con un punteggio del 74%. Secondo il rapporto, però, i Paesi che faranno da apripista nel prossimo futuro saranno la Spagna, Italia, Francia e Canada. Al contrario, quando si parla di “congedo parentale retribuito” per i genitori, molte nazioni, tra cui Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti, offrono ancora un congedo limitato o nullo. Equileap sottolinea però che in futuro le cose potrebbero cambiare. In questi Paesi alcune aziende stanno intervenendo: ad esempio, la società di investimenti inglese Abrdn (ex Standard Life Aberdeen) ha scelto di offrire nove mesi di congedo parentale interamente retribuito a entrambi i genitori. Allo stesso tempo, nel 2021 altri Stati – tra cui Spagna, Francia, Italia e Belgio – hanno implementato disposizioni per migliorare il congedo di paternità retribuito.

In linea generale, però, “le aziende dei Paesi con una forte legislazione in materia di uguaglianza di genere tendono a ottenere risultati migliori”, dice il rapporto, sottolineando la correlazione tra legislazione e politiche economiche. Le nazioni più virtuose, dal punto di vista della legislazione sull’uguaglianza di genere, sono Francia, Spagna, Italia, Regno Unito e Svezia; all'estremo opposto ci sono invece Giappone, Hong Kong e Stati Uniti.

Nonostante alcuni piccoli cambiamenti, però, “questo progresso deve accelerare”, ha dichiarato Diana Van Maasdijk, Ceo di Equilap. “Siamo ancora lontani da dove dovremmo essere”.

di Flavio Natale

Mercoledì 09 Marzo 2022