Dall’Assemblea delle Nazioni unite per l'ambiente, una speranza per il pianeta
Al termine della quinta assemblea Unea, 193 Paesi hanno adottato 14 risoluzioni per affrontare le principali emergenze ambientali: inquinamento da plastica, biodiversità, soluzioni basate sulla natura e gestione degli inquinanti.
di Tommaso Tautonico
“Questo è stato l'accordo ambientale multilaterale più significativo dall'accordo di Parigi”. Con queste parole, Inger Andersen, direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, Unep, ha commentato i risultati della quinta Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unea) dal tema “Strengthening Actions for Nature to Achieve the Sustainable Development Goals". I delegati dei 193 Paesi partecipanti, suddivisi in cluster diversi, hanno prodotto 14 risoluzioni su vari temi, che fanno ben sperare per il futuro dell’ambiente e della sostenibilità. I temi trattati sono la fine dell’inquinamento da plastica, biodiversità e soluzioni basate sulla natura, inquinamento da sostanze chimiche, infrastrutture resilienti ed economia circolare.
Il quadro che emerge al termine dell’Assemblea, è un futuro in cui gli Stati membri sono invitati a cooperare, condividere e unire gli sforzi al fine di garantire un futuro più resiliente e sostenibile.
Nella Risoluzione più importante, dedicata a come porre fine all’inquinamento da plastica, l'Assemblea ha chiesto al direttore esecutivo di convocare un Comitato intergovernativo nella seconda metà del 2022, che avrà il compito di sviluppare uno strumento internazionale, legalmente vincolante, capace di affrontare l’intero ciclo di vita della plastica e che consideri gli effetti della plastica sull’ambiente, compreso l’ambiente marino. Lo strumento, sottolinea l’Assemblea, dovrà contenere obiettivi specifici, promuovere la produzione e il consumo sostenibile di plastica, dare indicazioni sull’eco-progettazione dei prodotti e sulla corretta gestione dei rifiuti, con un occhio all’ottimizzazione delle risorse e all'economia circolare.
Il secondo cluster ha discusso risoluzioni su biodiversità, soluzioni basate sulla natura, connessioni tra benessere animale-ambiente-sviluppo sostenibile, gestione sostenibile dei laghi.
La risoluzione sulla biodiversità e sulla salute ha portato i delegati a chiedere al direttore esecutivo di incoraggiare le azioni con effetti positivi sull’ambiente, promuovendo il miglioramento, la disponibilità e la qualità dei dati in tutti i settori One Health. La risoluzione invita gli Stati membri a integrare l’uso sostenibile della biodiversità nelle politiche nazionali, migliorando la resilienza degli ecosistemi, e arrestando la perdita di specie animali e vegetali. Sarà fondamentale, continua la Risoluzione promuovere la cooperazione per ridurre il rischio e gestire le epidemie di zoonosi. Dovrà essere rafforzata la partecipazione dei Paesi in via di sviluppo alle attività di ricerca biotecnologica.
Alla condivisione di buone pratiche è dedicata la Risoluzione sulle soluzioni basate sulla natura, in cui l’Unea chiede di convocare una consultazione intergovernative al fine di compilare e condividere buone pratiche, valutare proposte, criteri e linee guida esistenti per raggiungere un'intesa tra gli Stati membri nella diffusione delle Nature based solutions.
Anche il benessere degli animali, nel prossimo futuro, può contribuire ad affrontare le sfide ambientali e raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Partendo da questo presupposto, la Risoluzione dedicata alle connessioni tra benessere animale-ambiente-sviluppo sostenibile sottolinea il nesso tra questi aspetti e riconosce la necessità di affrontare questi legami attraverso l’approccio One Health.
Ai rifiuti, all’inquinamento da sostanze chimiche e alla loro corretta gestione sono dedicate una serie di risoluzioni. Il cluster dedicato a questo tema ha riconosciuto l’importanza di istituire un panel intergovernativo a carattere scientifico, in grado di contribuire alla corretta gestione delle sostanze chimiche e dei rifiuti. I delegati esprimono preoccupazione per l’impatto negativo che un’errata gestione delle sostanze chimiche può avere su salute umana e ambiente. Vivere in un ambiente sano e pulito, sottolinea la Risoluzione, è un diritto umano fondamentale, e sarà importante intraprendere ulteriori azioni per ridurre o eliminare i rischi associati alla gestione delle sostanze chimiche e dei loro rifiuti.
Per le infrastrutture resilienti, la Risoluzione propone la promozione e l’attuazione degli strumenti già esistenti, delle linee guida e delle best practice di settore. Gli Stati membri sono invitati a condurre valutazioni di impatto strategico e ambientale in modo che tali considerazioni siano integrate nel processo decisionale.
La Risoluzione dedicata all’economia circolare invita ad integrare questo approccio nelle strategie e nei piani di azioni nazionali e regionali, promuovendo la cooperazione tra le diverse organizzazioni pubbliche e private per condividere le migliori pratiche. In ultimo, la Risoluzione invita ad adottare misure, in collaborazione con il settore privato, volte a migliorare la progettazione dei prodotti in modo da favorire l'estensione del loro ciclo di vita, incentivando la riparazione, il riutilizzo e il riciclo.
All’urgenza di affrontare la dimensione ambientale dello sviluppo sostenibile è dedicata la Risoluzione sulla Green recovery, ovvero alla ripresa sostenibile, resiliente ed inclusiva nell’era post Covid-19. Consapevole dei rallentamenti causati dalla pandemia, l’Unea incoraggia gli Stati membri a rafforzare le misure da intraprendere per combattere i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l'inquinamento. Gli Stati membri, continua la Risoluzione, dovrebbero condividere conoscenze e sviluppare capacità, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo.
di Tommaso Tautonico