Le mete sostenibili saranno al centro del turismo italiano nel 2050
Secondo il Futures literacy lab 2021 diversi fattori concorreranno all’evoluzione del settore: digitalizzazione, mezzi di trasporto green, riduzione dei consumi alimentari. Fondamentale il ruolo delle identità locali.
di Flavio Natale
La Comunità di pratica di futuro – Futures literacy lab 2021, laboratorio di futuro nato su iniziativa di Isabella Pierantoni, fondatrice di Generation mover e parte del consiglio direttivo dell’Italian institute for the future (Iif), ha recentemente presentato un contributo dedicato all’evoluzione del turismo in Italia, da qui fino al 2050.
Il documento, a cura di Maria Terlizzi, Imma Erbaggio, Chiara Tarantino, Amedea Pennella e Matteo Ficara, è stato prodotto utilizzando il metodo di analisi conosciuto come backcasting, uno strumento che permette di studiare il presente a partire dal futuro, teorizzando scenari “desiderabili” o “temibili” e delineando i passi necessari per raggiungerli. Una volta elaborato lo scenario al 2050, il gruppo è sceso a ritroso, di decennio in decennio, per sondare gli snodi principali dell’evoluzione turistica dei prossimi anni, e favorire percorsi positivi: “perché il senso di questo lavoro è proprio attivare un approccio proattivo e non passivo verso i possibili futuri e prepararci per tempo ad affrontarli”, si legge sul sito dell’Iif.
Alla luce dei macro-trend demografici e della probabile evoluzione del clima in Italia, il gruppo si è interrogato sulle modalità con cui questi cambiamenti potrebbero incidere sugli aspetti tecnologici, economici, sociali e politici, modificando il modo di concepire e vivere il turismo nazionale. I partecipanti hanno poi scelto di raccontare quanto emerso attraverso un video-storytelling, elaborato per far immergere l’utente in un viaggio esperienziale nella Firenze del 2050.
All’evoluzione del turismo, dunque, concorrono una serie di fattori – dalle nuove tecnologie, al rispetto dell’ambiente, al sistema economico, ai mezzi di trasporto. Ed è proprio su questo punto che il documento ha dedicato uno dei passaggi più significativi, chiedendo di incentivare la regolamentazione di mezzi di trasporto innovativi (come i droni) e di finanziare la mobilità sostenibile. Anche la produzione alimentare influirà notevolmente sulla fisionomia dei paesaggi del futuro e, conseguentemente, sul turismo. Il gruppo richiede perciò una drastica riduzione del consumo di carne e pesce, oltre a prevedere incentivi e bonus per le aziende che dimostrano di usare pratiche sostenibili.
Ma anche le comunità locali dovranno fare la loro parte, programmando nuovi indirizzi di urbanizzazione sostenibile, e generando solide identità locali, integrate con altre realtà globali anche grazie a progetti di gemellaggio.
Con l’avanzare degli anni – e con la possibilità di nuove pandemie – viaggiare diventerà sempre di più “un lusso per pochi”. Per questo, secondo il Futures literacy lab, bisognerà indirizzare il turismo verso mete attente ai temi caldi dell’ecologia, dell’alimentazione, della mobilità e sicurezza sanitaria, misurandosi con il concetto di journey experience, esperienza turistica targettizzata in base alle esigenze delle diverse generazioni.
di Flavio Natale