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Il mercato dei veicoli elettrici rischia il freno

Il report di Transport & Environment lancia l’allarme: il mercato delle auto elettriche rischia lo stallo se le norme per il raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione del settore non vengono modificate. 

di Giulia Gallo 

I veicoli elettrici rappresentano un elemento chiave per rendere i trasporti più sostenibili. In Europa il mercato dell’auto elettrica ha conosciuto un’importante accelerazione delle vendite grazie all’entrata in vigore degli standard europei relativi ai livelli di emissioni di CO2 delle autovetture, che per il periodo 2020-2024 confermano gli obiettivi di emissioni delle auto fissati a 95 g CO2/km, secondo il regolamento Ue 2019/631. Questo stesso regolamento sancisce per il periodo 2025-2030 target più rigorosi per la riduzione delle emissioni di CO2 in Europa, prevedendo per le vetture una diminuzione del 15% dal 2025 e del 37,5% dal 2030, obiettivi annuali a cui ciascun produttore all’interno della Ue dovrà attenersi.

Proprio queste norme hanno consentito, negli ultimi anni, la rapida espansione del settore dei veicoli elettrici in Europa: ma, per il futuro, i piani di riduzione delle emissioni attualmente in vigore appaiono tanto deboli da causare uno stop alla crescita e all’ampliamento del mercato. Il report Electric car boom at risk lanciato da Transport & Environment – organizzazione no profit che promuove la sostenibilità del settore trasporti europeo – evidenzia come le case produttrici sfruttino delle lacune legislative per raggiungere più facilmente gli obiettivi prefissati dalle normative. Tra le strategie di conformità maggiormente impiegate dalle case automobilistiche, c’è la crescita delle vendite di batterie elettriche, pratica attuata da Kia, Renault e Volkswagen, mentre altri, come Daimler, Volvo o Bmw, si concentrano sulla produzione di veicoli elettrici ibridi plug-in. Questi ultimi, infatti, nonostante siano classificati come veicoli a basse emissioni con una media teorica di 38,6 g/km, presentano su strada emissioni molto più alte dei risultati di laboratorio, da due a quattro volte di più. Le emissioni totali delle auto elettriche non sono nulle: va presa comunque in considerazione la CO2 prodotta durante il processo di produzione e di smaltimento delle componenti, come le batterie. Come ha sottolineato Carlo Tritto, Policy officer di T&E Italia, “le case automobilistiche fanno gran mostra delle loro presunte credenziali verdi, ma è un autentico bluff dietro al quale si cela lo sfruttamento di ogni lacuna legislativa per ritardare la data di azzeramento delle emissioni”: una sorta di greenwashing a livello produttivo.

840mila le vendite elettriche che andranno perse a causa delle lacune legislative. Osservando le singole prestazioni delle case automobilistiche, cinque di queste, singole o in pool, – Tesla-JLR-Honda, Volvo, BMW, Daimler e Stellantis – hanno già raggiunto gli obiettivi europei per l’anno 2021 da luglio, ben sei mesi prima della scadenza. Seguono Ford, Toyota-Mazda-Suzuki-Subaru e Kia con un gap inferiore a 2 g/km e Volkswagen, Hyundai e Renault-Nissan-Mitsubishi, con un gap di circa 3 g/km: da questi numeri è evidente che tutte saranno conformi ai target annuali, indeboliti dalle lacune normative che consentono alle case automobilistiche di colmare il 16% del divario rispetto all’obiettivo del 2021. 

Se nel breve termine non si interverrà sulla legislazione in merito, il mercato delle auto elettriche in Europa sarà destinato a ridurre il suo impatto sulla transizione verso modelli di trasporto più sostenibili. È necessario che il regolamento venga modificato da parte del Parlamento europeo, affinché gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 siano maggiormente incisivi e meno deboli: infatti, per garantire un'efficace decarbonizzazione del settore automotive e una fornitura ottimale di veicoli elettrici, l'Europa ha bisogno di una riduzione di almeno il 30% di CO2 dalle nuove auto dal 2025 e del 45% dal 2027. T&E nel Rapporto raccomanda, quindi, che sia ridotta la flessibilità normativa che ad oggi consente alle case automobilistiche di trovare delle scorciatoie per raggiungere la conformità ai target in modo non trasparente e corretto.

di Giulia Gallo

Scarica il Rapporto “Electric car boom at risk” di Transport & Environment

mercoledì 17 novembre 2021