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Rapporto Un Desa: innovazione, politiche e scelte individuali stanno cambiando i trasporti

La pandemia ha avuto un impatto “senza precedenti” nel settore: il traffico stradale e aereo è calato, anche se le emissioni stanno tornando a livelli di guardia. Difficili le previsioni per il futuro. Le nuove tecnologie saranno fondamentali, ma non devono creare nuove disuguaglianze.

di Flavio Natale

“Sul cammino verso il 2030, il tempo stringe”. Liu Zhenmin, capo del Dipartimento degli Affari economici e sociali delle Nazioni unite (Desa), ha commentato così la pubblicazione del nuovo rapporto “Sustainable transport, sustainable development”, preparato dal Dipartimento, in collaborazione con una vasta rete di agenzie Onu.

Il nuovo Rapporto – seguito alla Seconda conferenza globale sui trasporti, tenutasi a Pechino dal 14 al 16 ottobre – traccia la rotta verso un approccio integrato e sostenibile per rendere le città “sicure e resilienti”, come richiesto dal Goal 11 (Città e comunità sostenibili) dell’Agenda 2030. “A due anni dall'inizio del Decennio di azione per gli SDGs, dobbiamo riconoscere che è necessario un progresso accelerato e simultaneo su molti Obiettivi”.

Per questa ragione, è necessario compiere “uno sforzo mirato e globale” in aree in cui esistono legami profondi tra la dimensione economica, sociale e ambientale. “La pandemia ha rallentato anni di progressi verso l'eliminazione della povertà, la fine della fame, l'emancipazione delle donne, il rafforzamento dell'istruzione e il miglioramento della salute pubblica”, ha ricordato Zhenmin.

Secondo i dati del Rapporto, inoltre, il coronavirus ha avuto un impatto “senza precedenti” nel settore dei trasporti: ad esempio, il trasporto stradale a livello globale, nel marzo 2020, è diminuito della metà rispetto al 2019. La domanda di traffico aereo è calata, sempre per lo stesso periodo, di due terzi, mentre in molte città si sono verificati massicci cali nell'utenza del trasporto pubblico.

Il commercio globale è diminuito di circa il 5% nel 2020 rispetto al 2019, colpendo gravemente redditi, posti di lavoro e mezzi di sussistenza: “si stima che la perdita di Pil globale del settore turistico nel 2020 ammonti a 2,4 migliaia di miliardi di dollari”.

Il Rapporto ha inoltre segnalato un aumento del telelavoro e una maggiore dipendenza da modalità di trasporto attive, come “camminare o andare in bicicletta”. La ridotta attività di trasporto ha anche portato a un forte calo delle emissioni di gas serra, della congestione del traffico urbano e degli incidenti stradali.

“Sebbene le attività legate ai trasporti siano in ripresa, il ritmo è irregolare e incerto”, prosegue il documento. Si stima infatti che le esportazioni di merci non aumenteranno, a fine 2021, di una percentuale maggiore dell’8% rispetto al 2020; anche il traffico aereo passeggeri si è (leggermente) ripreso, sebbene la domanda a giugno 2021 sia ancora inferiore del 40% rispetto a giugno 2019. Le emissioni globali legate all'energia, diminuite di circa il 6% nel 2020 rispetto al 2019, stanno tornando invece ai livelli pre-pandemia in tutto il mondo. “I trasporti sono fondamentali per promuovere la connettività, il commercio, la crescita economica e l'occupazione. Tuttavia sono ancora una significativa fonte di emissioni di gas serra”, ha ricordato Zhenmin. “Risolvere questi compromessi è essenziale per raggiungere un trasporto sostenibile e, attraverso questo, uno sviluppo sostenibile”.

Per il futuro, “le previsioni registrano significativi livelli di incertezza a causa della pandemia, ma soprattutto per i cambiamenti a lungo termine nelle politiche e nei comportamenti individuali”, si legge nel Rapporto. Sebbene il periodo post-pandemico offra un'opportunità per passare a un trasporto sostenibile in tutto il mondo, necessiterà di nuovi modelli di business e pianificazione.

Il Rapporto sostiene inoltre che, se applicate in modo appropriato, le nuove tecnologie (come l’auto elettrica), saranno fondamentali per risolvere sfide urgenti, come la quota di veicoli a basse o zero emissioni di carbonio e i sistemi di trasporto intelligenti – obiettivi che devono essere affiancati dalla creazione di infrastrutture.

Sebbene la scienza avrà un ruolo significativo nel futuro dei trasporti, alcune nuove tecnologie rischieranno di consolidare le disuguaglianze o generare ulteriori sfide per l’ambiente. “Pertanto, devono essere accompagnate da misure per garantire ed espandere un accesso equo ai servizi di trasporto, nonché da politiche in grado di mitigare gli impatti ambientali durante il ciclo di produzione dei veicoli”, si legge nel documento.

“Le innovazioni – guidate dalle nuove tecnologie, dall'evoluzione delle preferenze dei consumatori e dal sostegno alle politiche – stanno già cambiando il panorama dei trasporti”, ha concluso Zhenmin.

di Flavio Natale

mercoledì 13 ottobre 2021