I geografi hanno aggiunto un oceano al Pianeta
L’Oceano Antartico è stato finalmente riconosciuto come un oceano a tutti gli effetti, dopo essere stato più volte “declassato” o “promosso” da tutta la comunità scientifica.
di Flavio Natale
Gli esperti della National geographic society hanno stabilito che la Terra ha in realtà cinque oceani, non i quattro già ufficialmente riconosciuti. “A unirsi al gruppo c'è l'Oceano Antartico”, riporta la pubblicazione del National geographic, “lo specchio d'acqua circolare che avvolge l'Antartide”. L’Oceano Antartico era stato nominato “oceano” per la prima volta nel 1500, per poi essere promosso e retrocesso allo stato di mare più volte nel corso della storia. Nel 1921, quando fu fondata l'Organizzazione idrografica internazionale (Iho), ci si riferiva infatti a questo oceano come a un corpo idrico distinto. In seguito, si cambiò idea e venne declassato secondo nuove linee guida pubblicate nel 1953. Ma gli scienziati e le organizzazioni commerciali continuarono comunque a riferirsi all'oceano come tale.
Tuttavia, come ha spiegato Alex Tait, geografo della National geographic society, il riconoscimento ufficiale dell'Oceano Antartico potrebbe avere un impatto tangibile, migliorando lo stato dell'educazione scientifica dei bambini. “Gli studenti apprendono informazioni sul mondo oceanico attraverso gli oceani che studiano”, ha detto Tait su National geographic. “Se non viene incluso l'Oceano Antartico, non se ne capiranno mai le caratteristiche, e la sua importanza”.
Tra le ragioni di questa controversia c’è il fatto che la maggior parte della superficie terrestre è ricoperta d'acqua, e designare i confini degli oceani è uno sforzo abbastanza arbitrario. Gli oceani sono tutti tecnicamente collegati tra loro e la cosa più vicina a un confine tangibile che separa l'Oceano Australe da quello Atlantico, Pacifico e Indiano è una corrente circolare nell'area che conferisce all'Oceano Australe diversa temperatura e salinità. La rotazione della terra muove i venti verso est, che a loro volta influiscono sul moto ondoso. Sotto Capo Horn e Capo di Buona Speranza le onde non trovano ostacoli: sono i roaring forties, i “quaranta ruggenti” cioè le gigantesche onde sotto i 40 gradi di latitudine sud che sono tanto temute dai marinai e che delimitano appunto l’Oceano Antartico. “Questo oceano è stato a lungo riconosciuto dagli scienziati, ma poiché non c'è mai stato un accordo a livello internazionale, non abbiamo mai avuto un riconoscimento ufficiale”, ha detto Tait. “Questa dichiarazione [della National geographic society] riporta finalmente le cose al loro posto”.
di Flavio Natale