Le 25 declinazioni di futuro nella vita delle aziende
In “Come fare futuro. Un manuale per l’impresa lungimirante”, Thomas Bialas fornisce ai manager una cassetta degli attrezzi per comprendere i trend, aggiornare le strategie e ragionare su orizzonti più ampi, sviluppando la capacità di elaborare gli scenari.
di Andrea De Tommasi
“Dirigere il futuro è un mestiere come un altro e prendere decisioni per il futuro, immediato o lontano, è (o dovrebbe essere) la quotidianità nelle sale riunioni delle aziende e istituzioni pubbliche. Peccato che non lo sia”, scrive Thomas Bialas, giornalista e innovatore, consulente di aziende e istituzioni, in “Come fare futuro. Un manuale per l’impresa lungimirante” (Franco Angeli edizioni, clicca qui per scaricarlo gratuitamente). Bialas ha individuato un percorso in 25 tappe esplorando le tante declinazioni che il termine “futuro” può assumere nella vita quotidiana delle organizzazioni. La riflessione iniziale è che fare futuro sia “una cosa serissima” ma per l’autore implica la capacità di uscire dalla ovvietà dell’esistere anche dopodomani per iniziare a guardare sempre più lontano. In un’epoca di cambiamenti veloci, scrive Bialas rivolgendosi ai manager, è indispensabile sviluppare l’arte dell’elaborazione degli scenari, il che significa fondamentalmente porsi la seguente domanda: “come vorrei/dovrei/ potrei reagire a questi diversi futuri possibili? Il resto è gestione e dunque direzione”.
Il libro è arricchito da una serie di citazioni, dal Nobel Carlo Rubbia a Stieg Larsson autore della celebre trilogia di romanzi polizieschi, e non risparmia una critica alle classi dirigenti per il linguaggio sempre sensazionalistico, e ai mass media, colpevoli di raccontare il futuro attraverso visioni estreme e poco ponderate. “Il futuro è incerto e dunque per natura è un dubbio e il sistema del dubbio (ottimo vecchio libro) è l’unico sistema per fare futuro con un minimo di ponderatezza in più”, ammonisce Bialas, che fornisce poi al lettore, quasi fosse una piccola bussola, le otto regole minime per guardare e comprendere i trend “con la lente (e la mente) giusta”. Occorre adottare un approccio multidisciplinare e multivisionario, individuare il trend, calcolarne l’impatto e reagire, cercando anche di cogliere gli intrecci con il contesto culturale, sociale, economico e tecnologico in cui appare, avverte Bialas, che invita a rifuggire da un approccio dettato dall’euforia, il cosiddetto “trendsurfing”: “chi cavalca con troppa spavalderia una tendenza rischia di cadere rovinosamente a terra”.
In un’epoca caratterizzata dalla complessità, una sfida centrale per le organizzazioni sarà, secondo l’autore, la gestione della digital transformation, per fare in modo che al centro restino le intelligenze umane, avvalendosi della collaborazione con le macchine. “Alcuni futuri aprono ampi orizzonti, altri si chiudono su piccoli dettagli che nessuna impresa può trascurare”, scrive Bialas, che considera questo libro come un punto di partenza per inaugurare un nuovo modello di gestione aziendale, “che metta al centro di ogni riflessione e decisione la parola futuro”.
di Andrea De Tommasi