L’avvelenamento da piombo minaccia la salute mentale di 800 milioni di bambini
Unicef e Pure Earth chiedono di abolire con urgenza le pratiche pericolose per per l’infanzia, come il riciclo informale delle batterie.
di Andrea De Tommasi
L’avvelenamento da piombo sta colpendo i bambini su una scala enorme e finora sconosciuta, secondo un nuovo rapporto lanciato il 29 luglio da Unicef e Pure Earth dal titolo “The toxic truth: Children’s exposure to lead pollution undermines a generation of future potential” e basato su un’analisi dell’esposizione al piombo dei bambini da parte dell’Institute of health metrics evaluation. Il Rapporto, il primo di questo genere, afferma che circa un bambino su tre ha nel sangue livelli di piombo pari o superiori a cinque microgrammi per decilitro, un livello che l'Organizzazione mondiale della sanità e i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie degli Stati Uniti hanno dichiarato pericoloso.
Circa 800 milioni di bambini in tutto il mondo, di cui la metà in Asia meridionale, sarebbero avvelenati dal piombo. Alcuni di questi vivono nelle comunità meno abbienti dei Paesi ricchi, ma la stragrande maggioranza cresce in Paesi poveri, inalando polvere e fumi dalle operazioni di riciclo delle batterie e delle fonderie, mangiando cibo contaminato, abitando case con vernice al piombo, giocando e persino lavorando nei pressi di discariche di rifiuti elettronici. Oggi, circa l'85% del piombo utilizzato in tutto il mondo è destinato alla produzione di batterie. Il Rapporto rileva che il riciclo informale e scadente delle batterie contribuisce in modo determinante all’avvelenamento da piombo nei bambini che vivono in Paesi a basso e medio reddito. L’incremento della proprietà di veicoli, combinato con la mancanza di una regolazione e di infrastrutture per il riciclo delle batterie dei veicoli, ha comportato che fino al 50% delle batterie a piombo acido venissero riciclate in modo non sicuro nell’economia informale. “I lavoratori impiegati in operazioni di riciclaggio pericolose e spesso illegali”, afferma l’Unicef, “rompono i contenitori delle batterie, versano acido e polvere di piombo nel suolo, liberando fumi tossici che avvelenano la comunità circostante”.
L’analisi, verificata con uno studio approvato per la pubblicazione su Environmental Health Perspectives, mostra che il piombo è una potente neurossina, che può provocare danni irreparabili. È particolarmente nocivo per neonati e bambini al di sotto dei cinque anni, causando danni neurologici, cognitivi e fisici. Ma l'esposizione al piombo nell'infanzia, afferma il Rapporto, è stata anche collegata problemi di salute mentali e comportamentali, nonché a un aumento della criminalità e della violenza. I bambini più grandi subiscono gravi conseguenze tra cui un aumento del rischio di danni ai reni e malattie cardiovascolari in età avanzata. Si stima che l'esposizione al piombo nell'infanzia abbia un costo per i Paesi a basso e medio reddito di quasi un trilione di dollari, a causa della perdita del potenziale economico di questi bambini durante la loro vita.
Altre fonti di esposizione includono la sua presenza nell’acqua a causa di tubi in piombo; vernici e pigmenti a base di piombo; quello proveniente dall’industria estrattiva come, ad esempio, l’estrazione mineraria e il riciclaggio di batterie, ma anche “pigmenti e pittura a base di piombo, benzina al piombo, che ha avuto una riduzione considerevole negli ultimi decenni, ma che è stata una delle principali fonti storiche, saldatura al piombo delle lattine di cibo”. E poi il piombo presente in spezie, cosmetici, medicina ayurvedica, giocattoli e altri prodotti di consumo. I genitori le cui mansioni prevedono lavori con il piombo, spiega lo studio, spesso portano a casa sui propri vestiti, capelli, mani e scarpe polvere contaminata, esponendo inavvertitamente i propri bambini a questo elemento tossico.
“Con pochi primi sintomi, il piombo provoca silenziosamente devastazione per la salute e lo sviluppo dei bambini, con conseguenze potenzialmente fatali”, ha affermato Henrietta Fore, direttore esecutivo dell’Unicef. “Sapere quanto sia diffuso l'inquinamento da piombo e comprendere la distruzione che provoca alle vite e alla salute delle comunità deve ispirare azioni urgenti per proteggere i bambini una volta per tutte”.
“La buona notizia è che il piombo può essere riciclato in sicurezza senza esporre i lavoratori, i loro bambini e i quartieri circostanti. I siti contaminati da piombo possono essere bonificati e ripristinati”, ha aggiunto Richard Fuller, presidente di Pure Earth. “Le persone possono essere educate sui pericoli del piombo e autorizzate a proteggere loro stesse e i bambini. Il ritorno sull'investimento è enorme”.
Il Rapporto evidenza inoltre che, mentre i livelli di piombo nel sangue sono diminuiti drasticamente nella maggior parte dei Paesi ad alto reddito per diverse ragioni (dall’eliminazione della benzina al piombo e della maggior parte delle vernici a base di piombo), i livelli di piombo nel sangue per i bambini nei Paesi a basso e medio reddito sono rimasti elevati. Vengono presentati quindi cinque casi studio nazionali in cui l’inquinamento da piombo e altri rifiuti tossici di metalli pesanti ha colpito i bambini: Kathgora in Bangladesh, Tblisi in Georgia, Agbogbloshie in Ghana, Pesarean in Indonesia e Morelos State in Messico.
Infine, la relazione mostra che i governi nei Paesi colpiti possono fare molto attraverso alcune azione: sistemi di monitoraggio, misure di prevenzione contro l’esposizione dei bambini a siti ad alto rischio e prodotti che contengono piombo, gestione, trattamento e risanamento attraverso i sistemi sanitari, ma anche campagne di comunicazione, la creazione di unità di misura standard globali e di un registro internazionale di risultati anonimi degli studi sul livello di piombo nel sangue.
di Andrea De Tommasi