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Cara Intelligenza artificiale, rivoluzionerai o distruggerai il mondo dell’arte?

Inauguriamo la nuova rubrica “Interviste al futuro”, nella quale dialoghiamo con i sistemi più avanzati di Intelligenza artificiale. Prima puntata su Ai e mondo dell’arte.

a cura di Maddalena Binda

Nel 2021 la band sudcoreana Eternity, composta da cantanti virtuali animati con la tecnologia, ha lanciato il suo primo singolo: I’m real. A settembre del 2022 un’opera d’arte dell’artista Jason Allen dal titolo Theatre D'opera Spatial, realizzata con Midjourney, un sistema di intelligenza artificiale (Ai), ha vinto il primo premio al Colorado state fair arts competition. Il dj David Guetta, durante un suo concerto, ha suonato una canzone con versi e voce di Eminem creata con due sistemi di Ai. L’intelligenza artificiale sta già influenzando il mondo dell’arte. Ed è proprio questo tema della prima “Intervista al futuro”, condotta con ChatGpt.

I sistemi di Ai possono essere uno strumento per “sperimentare nuove forme di espressione e superare i confini di ciò che è possibile fare” ha spiegato ChatGpt. E ci tiene a tranquillizzarci: l’Ai non sostituirà gli artisti, la loro creatività e unicità. È “improbabile”.

Riconosce però le criticità legate ai diritti d’autore, ai bias, ai pregiudizi, alla mancanza di trasparenza e all’automazione del lavoro. A fare la differenza sono l’uso che gli artisti faranno dell’intelligenza artificiale e la regolamentazione che i leader politici decideranno di adottare.

Quella che segue è la traduzione della conversazione con ChatGpt svolta in lingua inglese.

Buongiorno, oggi vorrei parlare dell'impatto futuro dell'Intelligenza artificiale (Ai) sulla vita e sulle attività dell’uomo.

Buongiorno! L'intelligenza artificiale ha già avuto un impatto significativo su molti aspetti della vita umana e si prevede continuerà a farlo in futuro, ad esempio:

  1. nell’automazione del lavoro: potrebbe automatizzare molti lavori, comprese le attività degli operai e degli impiegati, causando disoccupazione in alcuni settori, ma creando nuove opportunità in altri;
  2. nell’assistenza sanitaria: potrebbe rivoluzionare il settore consentendo ai medici di effettuare diagnosi più accurate, migliorando i risultati dei pazienti e riducendo i costi sanitari;
  3. nei trasporti: potrebbe avere un ruolo significativo nello sviluppo di auto a guida autonoma che ridurrebbero gli incidenti causati da errori umani e migliorerebbero l'efficienza e la sicurezza;
  4. nell’istruzione: potrebbe personalizzare l'apprendimento e rendere l’educazione più accessibile, consentendo agli studenti di seguire il proprio ritmo e ricevere una formazione su misura;
  5. nel servizio clienti: verrà sempre più utilizzata per migliorarlo, fornendo risposte rapide e accurate.

In conclusione, l’Ai potrebbe portare benefici significativi alla società. Ci sono tuttavia anche importanti questioni etiche e sociali che devono essere considerate e affrontate.

Ho notato che non hai citato gli impatti dell’Ai sull’arte.

Sì hai ragione e mi scuso per aver tralasciato questo punto. Ecco come l’Ai sta influenzando l’arte:

  • musica: gli algoritmi vengono già impiegati per comporre musica e alcuni musicisti li stanno incorporando nel proprio processo creativo;
  • film e video: l'intelligenza artificiale viene usata per creare effetti speciali, persino intere scene cinematografiche, e per attività come il color grading e l'editing;
  • arti visive: l'intelligenza artificiale può generare immagini e opere d'arte e migliorare o modificare immagini e foto esistenti;
  • letteratura: gli algoritmi sono stati utilizzati per scrivere poesie, racconti e persino interi romanzi.

Il suo uso solleva domande sulla creatività e sul ruolo degli esseri umani nel processo creativo.

Nel complesso, l'intelligenza artificiale sta avendo e continuerà ad avere un profondo impatto sull’arte e probabilmente porterà a nuove forme di espressione e nuovi modi di pensare alla creatività e allo sforzo artistico.

Alcune persone ritengono che l’Ai sia uno strumento rivoluzionario per gli artisti, un po’ come è stata la macchina fotografica in passato.

Sì, è un buon punto. L'intelligenza artificiale può essere uno strumento rivoluzionario proprio come è stata la fotocamera, che ha permesso alle persone di catturare e conservare le immagini, una cosa che prima era impossibile.

Fornendo modi per creare, elaborare e manipolare immagini, suoni e altre forme di dati, può consentire agli artisti di sperimentare nuove forme di espressione e superare i confini di ciò che è possibile fare.

Ad esempio, l'intelligenza artificiale può essere utilizzata per creare tipi di musica o arte visiva o per manipolare opere esistenti in modi nuovi e interessanti. Può anche essere utilizzata per creare esperienze interattive o coinvolgenti che prima non erano possibili.

Tuttavia, è importante ricordare che l'intelligenza artificiale può essere uno strumento potente per gli artisti, ma non può sostituire la creatività umana. L'impatto dell'Ai sull’arte dipenderà da come gli artisti sceglieranno di usarla e dal ruolo che immaginano possa avere nel proprio processo creativo.

Che competenze dovranno avere in futuro gli artisti per utilizzare l’intelligenza artificiale?

Gli artisti che vorranno utilizzare l'Ai in modo efficace avranno probabilmente bisogno di una combinazione di competenze tecniche e creative, ad esempio:

  • competenze tecniche: conoscenza di base della programmazione, degli algoritmi e delle strutture di dati, e capacità di utilizzare strumenti e piattaforme di intelligenza artificiale;
  • abilità creative: forte senso della creatività e comprensione del mezzo artistico con cui si lavora, capacità di immaginare e sviluppare nuove forme di espressione che sfruttino le competenze uniche dell'Ai;
  • capacità di risoluzione dei problemi: abilità nell’identificare i problemi e trovare soluzioni creative utilizzando l'intelligenza artificiale. Ciò richiederà una combinazione di know-how tecnico e pensiero creativo;
  • competenze interdisciplinari: buona comprensione della natura interdisciplinare dell’Ai e del suo impatto su diversi campi. Sarà necessaria la conoscenza di materie come matematica, informatica, psicologia e filosofia;
  • abilità comunicative: capacità di comunicare le proprie idee in modo efficace e lavorare con altre persone, inclusi esperti tecnici, per dare vita alle proprie creazioni basate sull'intelligenza artificiale.

In conclusione, occorrerà avere una combinazione di competenze tecniche e creative, nonché la capacità di pensare in modo critico e risolvere problemi. Inoltre, gli artisti dovranno sentirsi a proprio agio con le nuove tecnologie ed essere pronti a formarsi e adattarsi allo sviluppo dell’Ai.

Un’opera d’arte generata dall’Intelligenza artificiale ha vinto il primo premio al Colorado state fair arts competition. I concorsi dovrebbero avere categorie distinte per le opere prodotte dall’Ai e dall’essere umano?

Da un lato l'opera d'arte generata dall'intelligenza artificiale può essere vista come una valida forma di espressione che riflette la creatività e l'abilità della persona o del team che ha sviluppato gli algoritmi e i processi di intelligenza artificiale. In questo senso si può sostenere che le opere d'arte generate dall'intelligenza artificiale dovrebbero essere giudicate in base agli stessi criteri delle opere create dall'uomo.

D'altra parte alcune persone sostengono che l'uso dell'intelligenza artificiale tolga quel tocco personale e quell'individualità spesso considerate caratteristiche chiave dell'arte. Si potrebbe quindi sostenere che le opere d'arte generate dall'intelligenza artificiale dovrebbero essere separate dalle quelle create dall'uomo per evitare di confondere i confini tra ciò che è considerato "arte" e ciò che non lo è.

In conclusione, la decisione è complessa e dipende dagli obiettivi e dai valori dell'organizzazione che gestisce la competizione.

Alcune persone pensano che l’Ai potrebbe sostituire gli artisti e la loro creatività. È possibile?

È improbabile che l'intelligenza artificiale sostituisca gli artisti, la loro individualità e creatività, sebbene possa automatizzare determinate attività e persino creare arte.

L'arte è spesso vista come un'espressione delle esperienze, dei pensieri e delle emozioni del singolo artista. Il tocco personale e l'individualità sono ciò che distingue l'arte e la rende significativa per noi umani. Gli algoritmi dell’Ai sono creati da team di ingegneri e sviluppatori e il loro output è limitato dai dati e dalle istruzioni che hanno ricevuto.

Inoltre, gli algoritmi di intelligenza artificiale possono generare arte esteticamente gradevole, ma non sono in grado di provare emozioni, percepire il mondo nello stesso modo in cui lo fanno gli esseri umani o avere un’idea su ciò che è bello o significativo.

Detto questo, è probabile che l’Ai abbia un impatto significativo sul mondo dell'arte e che gli artisti debbano adattarsi e trovare nuovi modi per differenziare sé stessi e il proprio lavoro. Anche se è improbabile che l'intelligenza artificiale sostituisca gli artisti o le qualità uniche che rendono speciale il loro lavoro.

Un’altra critica riguarda i diritti di proprietà intellettuale. Se l’Ai utilizza opere d’arte già esistenti per crearne di nuove, come si può garantire che gli artisti siano ricompensati?

L'uso dell'intelligenza artificiale pone importanti questioni sui diritti di proprietà intellettuale, in particolare su chi dovrebbe essere riconosciuto come autore e se dovrebbe essere ricompensato per la nuova opera d'arte.

Si può trattare l'opera d'arte generata dall'intelligenza artificiale come un'opera derivata, simile a un remix musicale. In questo caso, i creatori degli algoritmi e dei processi di intelligenza artificiale dovrebbero essere considerati gli autori della nuova opera d'arte ed essere responsabili dell’ottenimento delle autorizzazioni necessarie e della ricompensa da devolvere ai creatori dell'opera d'arte utilizzata come fonte.

Oppure si può considerare l'opera d'arte generata dall'intelligenza artificiale come completamente nuova, separata da quella originale su cui si basava. In questo caso, i creatori degli algoritmi e dei processi di intelligenza artificiale andrebbero considerati gli unici autori e avrebbero il pieno controllo sulla sua fruizione e distribuzione.

Dipenderà dalle leggi e dai regolamenti in vigore, nonché dalle circostanze specifiche di ciascun caso. È probabile che il quadro giuridico per i diritti di proprietà intellettuale continui a evolversi man mano che l'intelligenza artificiale verrà utilizzata. Sarà importante che artisti, creatori e leader politici lavorino insieme per stabilire un sistema giusto ed equo che tuteli i diritti di tutte le parti coinvolte.

Ci sono anche preoccupazioni etiche sull’utilizzo dell’Ai.

Sì, ci sono anche diverse preoccupazioni etiche, ad esempio:

  • bias: gli algoritmi Ai sono imparziali in quanto si basano su dati e se questi dati contengono bias li riflettono nel loro output. Ciò può avere gravi implicazioni per l'arte, poiché può rafforzare e amplificare pregiudizi e discriminazioni esistenti;
  • mancanza di trasparenza: i processi decisionali degli algoritmi sono spesso opachi e difficili da comprendere, cosa che rende difficile valutare il loro impatto e garantire che operino in modo etico;
  • proprietà e controllo: come detto, ci sono dubbi su chi dovrebbe possedere e controllare le opere d'arte generate dall'intelligenza artificiale e su come gli artisti dovrebbero essere ricompensati per la loro creazione;
  • futuro del lavoro: c’è la preoccupazione che l'intelligenza artificiale possa sostituire artisti e lavoratori del mondo dell’arte, causando disoccupazione e instabilità economica;
  • impatto sulla creatività: l'uso diffuso dell'Ai nell’arte potrebbe portare a un'omogeneizzazione e a una diminuzione della creatività, poiché gli artisti potrebbero fare affidamento sull'Ai invece che sulla propria immaginazione.

È importante affrontare queste preoccupazioni e stabilire linee guida e principi chiari che diano priorità all'equità, alla trasparenza e al rispetto per gli artisti e il loro lavoro.

Parliamo un attimo dei bias. Alcune immagini generate dall’intelligenza artificiale riflettevano pregiudizi razziali e di genere. Come si può evitare che questo accada?

I bias negli algoritmi possono portare a risultati discriminatori. Per ridurli è importante fare attenzione:

  • alla diversificazione dei dati: il pregiudizio è spesso causato dai dati utilizzati per l’addestramento. Occorre quindi garantire che i dati siano rappresentativi di prospettive, esperienze e culture diverse;
  • all’equità e alla trasparenza: gli algoritmi dovrebbero essere progettati per essere equi e trasparenti, illustrando in modo chiaro i criteri dietro le decisioni prese. Ciò consentirebbe una migliore comprensione e responsabilità per i risultati prodotti dall'Ai;
  • alla supervisione umana: sebbene gli algoritmi possano automatizzare alcune attività, è importante che artisti ed esperti siano coinvolti in tale processo;
  • agli audit e ai test regolari: attraverso i controlli si possono identificare i pregiudizi e garantire operazioni eque e trasparenti;
  • ai principi etici: lo sviluppo e l'uso dell'Ai nell’arte dovrebbero essere guidati da valori, tra cui l'equità, la trasparenza e il rispetto per la diversità e la dignità umana.

In questo modo è possibile ridurre i pregiudizi e garantire che l’Ai sia utilizzata in modo responsabile ed etico. É importante monitorare e aggiornare continuamente queste pratiche di pari passo con lo sviluppo tecnologico.

Torniamo sulla preoccupazione che l’artista sia sostituito dall’Ai. Esiste una band di artisti creati con l’Ai, si chiama Eternity.

La creazione di un gruppo musicale come "Eternity" mostra il potenziale dell'Ai nell’automatizzazione di alcune attività e solleva preoccupazioni sulla perdita di posti di lavoro e sull'instabilità economica.

Tuttavia, è importante notare che è improbabile che l'intelligenza artificiale sostituisca completamente gli artisti nel prossimo futuro. Gli algoritmi dell’Ai sono limitati dai dati con cui sono addestrati e potrebbero avere difficoltà a creare un lavoro veramente innovativo e originale senza un input umano. Inoltre, gli artisti apportano un tocco unico al proprio lavoro, grazie all'empatia, alla creatività e all'intelligenza emotiva, elementi difficili da replicare con l'Ai.

È probabile che Ai e artisti continuino a coesistere e collaborare in futuro, con un utilizzo dei sistemi di Ai volto ad aumentare e migliorare il loro lavoro, non a sostituirlo. In questo scenario, gli artisti avranno ancora un ruolo cruciale nel plasmare il futuro dell’arte, usando le proprie capacità e creatività.

È importante riconoscere e affrontare il potenziale impatto dell'Ai sugli artisti e garantire che siano equamente ricompensati per il loro lavoro. Questo include azioni come la difesa dei diritti di proprietà intellettuale, la promozione della collaborazione tra artisti e sistemi di intelligenza artificiale e investimenti in programmi di formazione e rafforzamento delle competenze per il mondo artistico.

lunedì 20 febbraio 2023