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Clima e media: gli appelli di Mattarella e degli scienziati per un’informazione più corretta

Il presidente della Repubblica ritiene “sorprendenti” le discussioni sulla fondatezza dei rischi del cambiamento climatico. Parisi, Giovannini e altri 98 esperti firmano una lettera aperta agli organi di stampa: “Spiegate chiaramente quali sono le cause della crisi climatica”. (Video e testi integrali)

di Flavio Natale

“Giornalisti, parlate delle cause del cambiamento climatico, e delle sue soluzioni”. Queste le parole contenute nell’appello lanciato il 28 luglio ai media da cento scienziati e studiosi italiani, tra i quali Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica, Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, Antonello Pasini, Nicola Armaroli, Luca Mercalli e Telmo Pievani. “Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore”, si legge nel documento.

“I media italiani parlano ancora troppo spesso di 'maltempo' invece che di cambiamento climatico”, proseguono gli scienziati. “Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni. È come se nella primavera del 2020 i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini”.

“Nel suo ultimo rapporto, il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni unite (Ipcc) è chiarissimo su quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni di gas serra prodotte dall'utilizzo di combustibili fossili”, rimarcano gli scienziati firmatari. “Ed è altrettanto chiaro su quali siano le soluzioni prioritarie: la rapida eliminazione dell'uso di carbone, petrolio e gas, e la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili. Non parlare delle cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta e non spiegare le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l'inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per le nostre famiglie e le nostre comunità, specialmente quelle più svantaggiate”.

Infine, si legge sul documento: “Per queste ragioni, invitiamo tutti i media italiani a spiegare chiaramente quali sono le cause della crisi climatica e le sue soluzioni, per dare a tutti e a tutte gli strumenti per comprendere profondamente i fenomeni in corso, sentirsi parte della soluzione e costruire una maggiore fiducia nel futuro”.

Sul tema del rapporto tra informazione e cambiamento climatico era già intervenuto con ventiquattro ore di anticipo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, durante la cerimonia del Ventaglio, appuntamento annuale che riunisce i componenti dell’Associazione stampa parlamentare, i direttori dei quotidiani e delle agenzie giornalistiche e i giornalisti accreditati. “Di fronte alle drammatiche immagini di quel che è accaduto, al Nord, come al Centro, come nel Meridione, tante discussioni sulla fondatezza dei rischi, sul livello dell’allarme, sul grado di preoccupazione che è giusto avere per la realtà che stiamo sperimentando, appaiono sorprendenti”.

“In questo periodo l’Italia ha vissuto eventi terribili, legati, palesemente, alle conseguenze del cambiamento climatico”, ha proseguito il presidente. “Occorre assumere la piena consapevolezza che siamo in ritardo”.

Mattarella ha poi richiamato l’attenzione sulle misure necessarie per fronteggiare il cambiamento climatico e i fenomeni meteorologici estremi: la mitigazione e l’adattamento.

“Bisogna agire, da una parte cercando di incrementare l’impegno a salvaguardia dell’ambiente e per combattere le cause del cambiamento climatico. Sappiamo che sarà un impegno difficile, su scala globale, i cui effetti vedremo nel tempo. Dall’altro lato, è necessario operare per contenere già oggi gli effetti dirompenti di questi cambiamenti, predisponendo strumenti nuovi e modalità di protezione dei territori, che consentano di prevenire e attenuare gli effetti dei fenomeni che si verificano sempre più di frequente”.

Il presidente della Repubblica ha poi concluso l’intervento facendo un appello alla “solidarietà che ci tiene insieme” e alla necessità che ognuno faccia “la parte propria”, senza però pretendere di “fare abusivamente la parte di altri”.

Ciascuno faccia il proprio mestiere”, ha concluso Mattarella, “e cerchi di farlo bene”.

Leggi l’appello integrale dei cento scienziati e studiosi

Leggi il discorso integrale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella

fonte dell'immagine di copertina: ansa.it

martedì 1 agosto 2023