Nel nuovo mondo bipolare l’Europa rischia l’irrilevanza
I risultati della Conference on the future of Europe. Prodi: l’Unione deve uscire dalle continue emergenze e darsi una politica comune risolvendo le tante questioni aperte. Giovannini: esportare le buone pratiche europee.
di Maddalena Binda
Democrazia, transizione digitale, guerra in Ucraina e cambiamento climatico: le sfide attuali necessitano di risposte comuni da parte dell’Unione europea (Ue), anche in vista delle elezioni del Parlamento europeo del 2024. Se ne è discusso alla quarta edizione della Conference on the future of Europe, organizzata da Vision think tank, in collaborazione con l’Università di Siena e l’Istituto universitario europeo, e svoltasi dall’8 a al 10 giugno presso la Certosa di Pontigliano a Siena.
RIVEDI LA GIORNATA DI APERTURA
L'intervento di Romano Prodi è dal minuto 59:00.
Alla giornata di apertura è intervenuto anche Romano Prodi, già presidente del Consiglio dei ministri e della Commissione europea, che ha provocatoriamente paragonato l’Unione europea a un “pane cotto a metà”. Per evitare che “vada a male in poco tempo”, è necessario concludere il processo di integrazione, rafforzare le posizioni comuni e risolvere alcune questioni aperte, come l’allargamento dell’Unione europea.
“Insegnando negli Stati uniti e in Cina ho potuto osservare il declino dell’immagine dell’Europa” ha proseguito Prodi “e l’idea che l’Unione europea sia inesistente è stata confermata con la guerra in Ucraina. Non c’è mediazione da parte dell’Ue o considerazione dell’influenza che potrebbe avere, eppure era il ruolo che l’Ue aveva in passato. Ora siamo parte degli Stati uniti così come la Russia sta entrando nell’area di influenza della Cina”. Ed è proprio la posizione dell’Ue nel nuovo ordine bipolare una delle principali sfide da affrontare per evitare di essere “irrilevanti” sulla scena mondiale. “Possiamo pensare di avere un ruolo nel mondo in questa situazione di assenza di politiche? Siamo la seconda entità industriale dopo la Cina, siamo prima degli Stati uniti, ma questo non basta. Lo stesso problema di unità che riguarda le politiche estere e anche le politiche economiche e commerciali” ha sottolineato Prodi.
Necessario anche uscire dall’ottica di agire solo in situazioni di emergenza, come accaduto con la guerra in Ucraina e la pandemia da Covid-19: “finita l’emergenza non si prendono più decisioni. Ci sono solo divisioni politiche. O abbiamo un processo decisionale forte e veloce, ovvero la democrazia, o il gioco è finito” ha proseguito Romano Prodi.
Tra le proposte avanzate da Romano Prodi la creazione di un’università nuova e congiunta tra i Paesi del Mediterraneo per rilanciare gli scambi e la cooperazione che hanno storicamente caratterizzato l’area e riportare pace anche all’interno degli Stati stessi. Un’università “alla pari” per numero di professori e studenti provenienti dai Paesi del Nord e del Sud del Mediterraneo. Occorre anche rilanciare il dialogo e gli accordi per evitare che lo spazio vuoto venga occupato dalla Russia e dalla Cina, come già accaduto in diversi casi.
RIVEDI GLI INCONTRI DELLA SECONDA GIORNATA
L'intervento di Enrico Giovannini è dal minuto 55:00.
Durante la seconda giornata della Conferenza è intervenuto anche Enrico Giovannini, direttore scientifico dell’ASviS, che ha ricordato la modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione italiana: “sono pochi i Paesi che hanno inserito o prendono in considerazione nei propri principi costituzionali gli interessi delle future generazioni”. Un passo importante, sottolineato da Giovannini, è l’adozione del principio “Do no significant harm” che prevede che gli investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) non arrechino danni significativi all’ambiente.
“Abbiamo osservato una polarizzazione delle posizioni politiche sulla transizione ecologica, anche in Europa. Questa polarizzazione sarà molto dura per le prossime elezioni del Parlamento europeo. Possiamo usare il tempo che rimane per esportare le buone pratiche europee nei contesti multilaterali” ha affermato Giovannini.
A conclusione della Conferenza, che ha alternato sessioni plenarie a riunioni di gruppi di lavoro dedicati a questioni specifiche, è stato presentato il Manifesto di Pontignano. Il documento riunisce le proposte e le idee emerse durante i tre giorni della Conferenza e verrà diffuso con l’obiettivo di influenzare le decisioni politiche anche in vista delle elezioni del Parlamento europeo nel 2024.
Fonte della foto di copertina: Visual think tank