Giovannini al controfestival di Sbilanciamoci: il “sogno” di guidare un ministero del futuro
Il titolare delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili è intervenuto a sorpresa all’“Altra Cernobbio”. Tanti i temi trattati: Pnrr, piano per i trasporti e la logistica, rigenerazione urbana, ruolo dell’Ue nelle sfide dei prossimi anni. [VIDEO]
di Flavio Natale
“In questo periodo stiamo capendo che o c’è sostenibilità ambientale, economica e sociale, oppure sarà un disastro. È quello che accade quando ci avviciniamo ai limiti del sistema”. Queste le parole di Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims), atteso a Villa d’Este per il Forum Ambrosetti, ma intervenuto in precedenza al controfestival del 3 settembre indetto da Sbilanciamoci, la Campagna che riunisce 50 organizzazioni e reti della società civile italiana impegnate sui temi della spesa pubblica e delle alternative di politica economica, con un’attenzione particolare alle questioni di lavoro, fisco, pace e disarmo, ambiente, scuola, università e ricerca, inclusione, finanza etica. Tra gli altri ospiti presenti o in collegamento i politici Rosy Bindi e Giorgio Airaudo, Giuseppe Onufrio (direttore di Greenpeace Italia), il segretario generale della Fiom Michele De Palma e il missionario comboniano Alex Zanotelli.
Come sottolinea il ministro, alle problematiche contemporanee “Non esiste una soluzione semplice”, e per questa ragione “bisogna mettere insieme politiche economiche, ambientali, sociali e istituzionali (perché se le istituzioni vengono giù anche per la sostenibilità non c’è storia) e fornire un approccio più complesso”. Approccio che Giovannini ha portato all’interno del Mims, “la cosa più vicina a un ministero del futuro, che io sogno un giorno di guidare”. Infatti, per Giovannini, occuparsi di infrastrutture vuol dire esercitare una visione di futuro, visione condivisa già dall’ex ministro Graziano Delrio, che durante il suo mandato ha formato una “Struttura tecnica di missione” il cui compito non è gestire la quotidianità ma elaborare strategie per gli anni a venire. “Secondo me una cosa del genere dovrebbero essere presenti in ogni ministero”.
Giovannini identifica poi i tre pilastri per lo sviluppo del Paese: pianificazione, investimenti e riforme. “Quando sono arrivato al ministero non c’era un piano a lungo termine per ferrovie, strade, porti, aeroporti, mobilità ciclistica”, ricorda Giovannini. “È dal 2001 che non abbiamo un Piano generale dei trasporti e della logistica”. A questo proposito, il ministro ha riferito sul lavoro del Mims, dove sono stati compiuti numerosi sforzi per analizzare settorialmente le problematiche delle infrastrutture e dei trasporti, riunendo i diversi settori all’interno di una visione strategica organica. Inoltre, il Mims è stato l’unico ministero ad aver valutato l’impatto del Pnrr sugli Obiettivi dell’Agenda 2030, segnando un percorso che potrebbe portare, in futuro, alla valutazione degli investimenti e delle politiche pubbliche sulla base dei principi di sostenibilità. Tra le tante soddisfazioni (compresa la modifica della Costituzione e gli ingenti investimenti sulla mobilità sostenibile) c’è però un rimpianto: una legge sulla rigenerazione urbana, non approvata in tempo dal Parlamento (nonostante l’accordo preliminare dei partiti) a causa della crisi di governo. “Una straordinaria opportunità per il futuro”, commenta Giovannini, rivolto anche al governo che verrà. Infine, il ministro chiude l’intervento parlando di Europa. “Se l’Unione Europea non ci fosse andrebbe inventata, e per fortuna ce l’abbiamo. Ma è sottoposta a numerosi stress”. Giovannini mette in evidenza i “passi giganteschi” compiuti dalla Commissione a guida von der Leyen, passi che però devono essere sostenuti da uno sforzo collettivo: “Per affrontare sfide della dimensione di cui stiamo parlando, o procediamo insieme oppure da soli non andiamo veramente da nessuna parte”.
Vedi la registrazione dell’evento su Facebook. L’intervento di Giovannini è dopo un’ora e venti minuti.