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Di Marco: 36 città italiane intelligenti e a impatto climatico zero al 2030

La Commissione europea pubblica l’elenco delle città candidate alla missione del Green Deal europeo “Cento città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030”. Cosa prevede la missione e come sarà messa in pratica.

di Luigi Di Marco

Roma, Milano, Genova, Torino, Venezia, Bologna, Firenze, L’Aquila, ma anche tante città non capoluoghi di regione e del sud come Salerno, Lecce, Messina: sono 36 le città italiane che hanno  manifestato l’interesse a partecipare alla missione cento città a impatto climatico zero e intelligenti al 2030 e dato il consenso alla pubblicazione della propria candidatura.

Come precisa il team della missione, poiché la valutazione è ancora in corso, l’inclusione nella lista non significa che tutte queste città saranno selezionate per la partecipazione. Dunque la lista delle città selezionate sarà pubblicata solo alla conclusione della valutazione programmata per questo mese di aprile 2022.

Le città italiane sono parte di un totale di 362 città europee dichiarate come idonee su 377 richieste pervenute. Buona parte delle capitali europee risultano candidate: Parigi, Madrid, Bruxelles, Copenhagen, Stoccolma, Helsinky, Varsavia, Budapest, Lisbona, Atene. Oltre a tante altre grandi città come Rotterdam, Francoforte, Monaco, Lione, Marsiglia, Barcelona.

Le città candidate rappresentano il 18% della popolazione dell’Ue. Dai nostri calcoli le 36 città italiane in lista rappresentano circa il 16% della popolazione italiana.

Come precisano i servizi della Commissione europea, la missione cercherà di sostenere il maggior numero possibile di città nei limiti delle risorse disponibili anche oltre la soglia obiettivo di cento città, non escludendo anche un’ampliamento delle risorse già allocate.  

La diversità e l'inclusività vengono definiti dai servizi della Commissione come principi fondamentali. Come evidenziato nel piano d’implementazione del settembre 2021, “la Missione vuole portare nel suo ambito città di diverse dimensioni e da tutti gli angoli d'Europa, ma soprattutto coinvolgere città con punti di partenza molto diversi in termini di neutralità climatica. L'Ue non raggiungerà i suoi obiettivi europei del Green Deal se questi saranno affrontati solo da coloro che sono già pronti a prendere gli impegni necessari. Allo stesso modo, questa missione deve abbracciare, fin dall'inizio, un certo numero di città di tutta Europa che hanno più lavoro da fare per raggiungere la neutralità climatica”.

La missione come regolamentata dal programma di ricerca europeo Orizzonte Europa dovrà utilizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite come riferimento per la progettazione e l’attuazione. In proposito il citato piano d’implementazione richiama, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, i Goal 13, 11, 7, 3, 8.

Obiettivi e opportunità della Missione

La Missione ha due obiettivi centrali:

  • il primo è quello di rendere almeno cento città europee intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030;
  • il secondo è quello di assicurare che queste città agiscano come centri di sperimentazione e innovazione per mettere tutte le città europee in grado di diventare a impatto climatico zero entro il 2050

L'obiettivo generale dichiarato è che "il maggior numero possibile di città consegua l’impatto climatico zero il più presto possibile".

Come indicato dal rapporto pubblicato dal comitato della missione del giugno 2020, “la missione è molto più di un tradizionale programma di ricerca e innovazione. È un'impresa impegnativa e ambiziosa in cui le città si impegnano nella trasformazione e vi si dedicano a beneficio della qualità della vita e della sostenibilità dell'Europa”.

E come evidenzia il citato piano d’implementazione, “gli obiettivi del piano sono chiaramente audaci e stimolanti, con obiettivi ambiziosi, basati sull'eccellenza e orientati all’impatto” e deve mirare a dimostrare che la trasformazione verso la neutralità climatica sia “realistica ed amministrativamente realizzabile”.

Come specificato dalla Commissione europea nella Comunicazione del 29.9.2021, le opportunità offerte dalle città intelligenti e a impatto climatico zero saranno di:

  • Contribuire in modo significativo agli obiettivi di riduzione delle emissioni dell'Ue del 55 %;
  • Garantire ai cittadini un'aria più pulita, trasporti più sicuri e meno congestione del traffico;
  • Assumere un ruolo guida nell'innovazione digitale e climatica, rendendo l'Europa attraente per gli investimenti delle imprese innovative e per i lavoratori più qualificati;
  • Diventare luoghi in cui "la politica incontra i cittadini" e dove il Green Deal europeo entra concretamente nella vita quotidiana degli europei;
  • Ispirare le altre città in Europa e altrove a diventare climaticamente neutre.

I servizi della Commissione, prima del lancio dell’invito alle città a manifestare il proprio interesse per la missione avvenuto il 25 novembre 2021, hanno pubblicato anche un info-kit per le città. Il documento integra una breve guida alla neutralità climatica urbana che introduce alle misure di pianificazione e governance, alle misure dedicate al settore edilizio, ai trasporti, ai rifiuti e processi industriali inclusa l’economia circolare, elettrificazione e produzione locale di rinnovabili, integrazione del sistema energetico e digitalizzazione, agricoltura-silvicoltura e uso del suolo, finanziamento. Una parte fondamentale è dedicata alla partecipazione dei cittadini definiti “motori chiave della transizione”, includendo come tematiche processi di co-creazione, innovazione sociale, economia comportamentale, principi di transizione giusta. 

10 attività per mettere in pratica la missione

Il citato piano d’implementazione prevede un’articolazione in 10 attività specifiche.

Dopo l’esame della manifestazione d’interesse da parte del comitato di esperti che avverrà questo mese d’aprile, il 2022 sarà impegnato nel definire dei "Contratti della città del clima" (Ccc - attività 1). Il Ccc sarà sostanzialmente un memorandum d'intesa firmato dalle città stesse, non legalmente vincolante. Come sottolineato dal piano d’implementazione, “l'uso della frase "contratto" ha lo scopo di garantire che sia letto come un impegno politico chiaramente visibile non solo verso la Commissione ma anche verso i suoi cittadini”. Il Ccc sarà co-creato sulla base delle realtà e dei bisogni di ogni città con la partecipazione dei portatori d’interesse, le autorità regionali e nazionali, l’assistenza della piattaforma della missione.

La piattaforma della missione (attività 2) designata dalla Commissione europea, svolgerà un ruolo cardine per tutte le città, fornendo le necessarie competenze tecniche, normative e l'assistenza alle città nello sviluppo e nell'attuazione del loro Ccc. Dovrà favorire un approccio sistemico per testare, distribuire e aumentare le soluzioni innovative e intelligenti della città, sviluppando sinergie e complementarità, facilitando il sostegno reciproco con le iniziative esistenti della Commissione europea, comprese le politiche incentrate sulla realizzazione dei co-benefici della neutralità climatica. In particolare la missione s’integrerà con l’iniziativa New European Bauhaus, la strategia di mobilità intelligente e sostenibile (e dunque il correlato nuovo quadro dell’Ue per la mobilità urbana), la strategia dell'Ue sull'adattamento ai cambiamenti climatici, la nuova strategia industriale dell’Ue, la rinnovata strategia per la finanza sostenibile, l’iniziativa ondata di ristrutturazioni sostenendo nelle città l’applicazione dei principi di circolarità alla ristrutturazione degli edifici, il piano d'azione inquinamento zero. Promossa e supportata è anche l’integrazione con le altre missioni di Orizzonte Europa.

Il piano d’implementazione specifica che la missione dovrà lavorare a stretto contatto con il Patto europeo per il clima e con il Patto dei sindaci per il clima e l’energia. Valuta efficace anche l’allineamento con altre iniziative quadro sulle città quali la Dichiarazione di Mannheim per sostenere le città nello sviluppo e nell'attuazione dei "Local Green Deals", così come con la Nuova Carta di Lipsia del novembre 2020. Altri punti di coordinamento fondamentale della missione saranno chiaramente i piani nazionali per l'energia e il clima e gli obiettivi della politica di coesione dell’Ue.

La piattaforma dovrà inoltre contribuire a definire un piano d’investimenti su misura per ogni città (attività 3), favorendo l’individuazione e l’integrazione dei diversi fondi e finanziamenti europei, integrando anche le risorse della Banca europea per gli investimenti destinate alle missioni di Orizzonte Europa, oltre a coinvolgere potenziali investitori privati con l’inquadramento nella tassonomia europea, e altri modelli e meccanismi di finanziamento.

L’assegnazione di un marchio alle città incluse nella missione (attività 4) dovrà facilitare lo sblocco di sinergie con altri programmi e opportunità di finanziamento dell’Ue. Il Piano prevede come esempio, l’attribuzione alle città che partecipano alla missione di punteggi addizionali nel processo di valutazione di finanziamenti.

Il marchio fornirà anche un riferimento per tutte le attività di comunicazione della città.

La piattaforma della missione sosterrà i partecipanti per ottenere l'accesso alle competenze e all’esperienza in tutta l'Ue (attività 6) attraverso lo scambio e il networking con le autorità nazionali, regionali e locali.

Inoltre la piattaforma dovrà organizzare opportunità per i dimostratori su larga scala (attività 5), attingere e integrare i frutti delle attività di R&I precedenti e in corso, permettendo alle città di identificare e implementare rapidamente portafogli di azioni innovative e ad alto impatto per attuare percorsi di decarbonizzazione profonda, oltre a modelli innovativi di governance della città e per il coinvolgimento dei cittadini (attività 7)  e un quadro comune per il monitoraggio, il reporting e la verifica (attività 8).

Il Piano valuta che le autorità nazionali hanno un ruolo chiave da svolgere nel sostenere le città nel raggiungimento degli obiettivi della missione. Sarà dunque istituita una rete di autorità nazionali (attività 9) per un pieno coinvolgimento delle autorità nazionali, regionali e locali nella co-creazione e nell'attuazione dei Ccc. Una rete nazionale dedicata di contatti sarà stabilita nel 2° trimestre 2022 per preparare la transizione verso la neutralità climatica all'interno delle città dei rispettivi paesi. Nel contesto, sarà incoraggiato il potenziamento del quadro nazionale per la ricerca e per il finanziamento dell'azione per il clima - compresi i finanziamenti ricevuti tramite i Pnrr, per contribuire al portafoglio globale di finanziamenti per le città, oltre a promuovere gemellaggi e costituzione di reti di città a sostegno del trasferimento di conoscenze e replica di buone pratiche, moltiplicando così l'impatto complessivo della missione.

La piattaforma fornirà anche raccomandazioni per affrontare le barriere normative che possono esistere a livello locale, regionale e/o europeo, migliorando il quadro normativo di supporto (attività 10). Questa attività fornirà anche un prezioso feedback a beneficio delle politiche di azione climatica e ambientali a livello europeo, nazionale e regionale, non solo aiutando le città impegnate nella missione, ma anche sviluppando raccomandazioni di più ampia applicabilità nel quadro delle relative politiche dell'Ue per il 2030 e oltre.

di Luigi Di Marco, curatore della rubrica ASviS "Europa e Agenda 2030"

lunedì 4 aprile 2022