“Vogliamo vivere in una società dove la lotteria della nascita conti sempre di meno”
L’analisi di Salvatore Morelli sulle disuguaglianze in Italia: da metà degli anni ’90, il patrimonio dei 50mila più ricchi si è raddoppiato, mentre i 25 milioni di adulti più poveri hanno visto il loro patrimonio ridursi di tre volte.
di Flavio Natale
Quanto veloce sarà il domani? Questa la domanda che ha caratterizzato i Visionary Days 2021, un evento digitale svoltosi il 27 novembre, che ha coinvolto 2500 under 35 da tutta Italia. L’evento è stato caratterizzato da dieci ore di brainstorming collettivo – e dal contributo di un’Intelligenza artificiale – per parlare di limiti del modello di sviluppo, società performativa, interazione tra uomo e tecnologia, mobilità intergenerazionale.
Tra gli ospiti di questa edizione Salvatore Morelli, ricercatore dell’Università di Roma Tre e membro del coordinamento del Forum Disuguaglianze Diversità, che ha ripercorso nel suo intervento le tappe dell'aumento della concentrazione della ricchezza in Italia e il maggiore peso che hanno assunto le eredità finanziarie, concentrandosi anche sulla diminuzione dell'efficacia del prelievo fiscale su questo genere di trasferimenti. “Nel nostro Paese, l’aumento di ricchezza non è stato distribuito in maniera omogenea”, ha spiegato Morelli. “C’è stata una vera e propria inversione delle fortune da metà degli anni ’90 a oggi. I 50mila individui più ricchi del Paese detenevano un patrimonio medio di 7,5 milioni di euro nel ’95: ma questo si è raddoppiato fino ai giorni nostri. Invece, i 50mila più poveri hanno visto il loro patrimonio ridursi di tre volte, e a oggi detengono un patrimonio medio di circa settemila euro”.
Così, prosegue Morelli, in Italia sono cresciute le disuguaglianze dal punto di vista della ricchezza e, di conseguenza, si sono sviluppate numerose altre forme di disuguaglianza. “Tutto questo ha sfavorito la mobilità intergenerazionale, facendo sì che le posizioni socioeconomiche si cristallizzassero sempre di più”. La domanda dunque è: cosa possiamo fare?
Per lenire le disuguaglianze, in particolare quella generazionale, il Forum DD propone una nuova misura, che viaggia su due binari paralleli. “Da una parte, livellare verso l’alto le basi della ricchezza finanziaria su cui si può contare nel momento di transizione verso la vita adulta. Dall’altro, livellare verso il basso le fortune che si ereditano nel corso della vita”. Con questa rimodulazione della tassazione, secondo Morelli, si possono generare nuove risorse. “A 18 anni i ragazzi e le ragazze potrebbero ricevere una dotazione finanziaria, che noi chiamiamo eredità universale: abbiamo proposto una somma pari a 15mila euro, equivalente a circa il 10% della ricchezza nazionale, da dare a tutti e tutte, anche a chi viene da contesti avvantaggiati, in modo che tutta una generazione sia collettivamente degna di essere considerata”. In questo modo, prosegue Morelli, si ridurrebbero i costi potenziali di esclusione, disincentivando i comportamenti opportunistici. Questa dotazione dovrebbe essere priva di condizioni di utilizzo: “vogliamo mettere l’enfasi sulla possibilità di predisporre percorsi di accompagnamento attivo che facciano emergere le preferenze dei ragazzi e delle ragazze”.
Il secondo punto è un riassetto del sistema attuale di tassazione sulle eredità, prevedendo un dimezzamento del numero dei contribuenti soggetto a questo genere di tassazione, rendendola più equa e rafforzando la progressività. Secondo il Forum, la soglia di esenzione dovrebbe essere di 500mila euro, e solo al di sopra di questa soglia sarebbe previsto un prelievo progressivo.
“Vogliamo vivere in una società dove la lotteria della nascita diventi sempre meno importante”, ha concluso Morelli. “Bisogna attivarsi nel modo più giusto possibile, liberare il dinamismo della nostra società e dell’economia. Non è detto che la proposta che abbiamo fatto sia quella più giusta, ma analizziamola, studiamola, magari sperimentiamola, e dibattiamola anche con durezza, in maniera aperta, ragionevole e forte”.
di Flavio Natale