L’Osservatorio senior ci chiama a riflettere sulla “silver ecology”
Gli anziani possono dare un importante contributo allo sviluppo sostenibile, orientando correttamente i loro consumi e impegnando le loro energie a favore dell’ambiente. Una proposta che ci coinvolge direttamente.
di Donato Speroni
Un editoriale dell’Osservatorio senior, associazione culturale nata nel 2014 alla quale partecipano numerosi esperti, invita a prendere in considerazione e a promuovere la “silver ecology”, cioè il contributo degli anziani allo sviluppo sostenibile. Si dice nell’articolo:
"All’interno della Silver Ecology rientra la parte di Silver Economy che riguarda consumi e investimenti che favoriscono la transizione ecologica e in coerenza con gli obiettivi della Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
Sono inoltre comprese tutte le attività di volontariato che aiutano a ridurre le diseguaglianze sociali e generazionali, quelle di impegno civico (pensiamo ad esempio all’attività del FAI), che aiutano a valorizzare cultura, ambiente e territorio, così come il contributo che i senior possono dare in ambito organizzativo attraverso il trasferimento di esperienze per accrescere le competenze e le capacità delle nuove generazioni".
A queste considerazioni si è aggiunto un articolo di Alessandro Rosina, ordinario di demografia e statistica sociale alla Università cattolica di Milano e collaboratore di Futuranetwork, sul Sole 24 Ore, con il titolo “Un’alleanza generazionale per la transizione ambientale e demografica”.
"È arrivato il tempo di una silver ecology, ovvero di riconoscere esplicitamente, misurare adeguatamente, per poi favorire efficacemente, il ruolo che possono avere i senior nei processi che alimentano lo sviluppo sostenibile. (...)
Si tratta di un concetto in via di definizione e con confini da precisare, ma di grande rilevanza per aiutare a individuare la direzione di sviluppo del Paese nel post pandemia, in coerenza con le sfide che l’entrata nella fase matura di questo secolo pone".
Da tempo Futuranetwork ha affrontato il tema della valorizzazione del ruolo degli anziani, con uno sguardo ai prossimi decenni, come è nella logica di questo sito, perché la demografia ci dice che gli anziani avranno un ruolo crescente nella nostra società, sia in termini di consumi (il recente Green paper on ageing della Commissione europea fa presente che la domanda di beni e servizi espressa dalle persone più mature cresce del 5% all’anno) sia per il ruolo che possono e devono continuare a svolgere nella società, anche dopo il ritiro dal lavoro. Ne abbiamo parlato in diversi articoli (ricordiamo quelli di Ezio Chiodini, Roberto Mazzotta ed Ernesto Auci) e nell’incontro “Giovani e anziani nell’Italia del 2050” che si è tenuto l’11 ottobre.
L’Osservatorio senior lancia un invito a lavorare insieme, che Futuranetwork, con tutta l’ASviS, è ben lieto di accogliere. Ci proponiamo di contribuire alle ricerche, al dibattito e anche a stimolare l’attenzione del mondo politico su questi temi, perché, come scrive lo stesso Rosina,
"L’aumento della componente più matura e i progressi della longevità - che continueranno dopo il contraccolpo della pandemia - non possono diventare argomento di discussione politica sul futuro del Paese solo in termini di età di pensionamento. Un Paese che rinuncia declinare “longevità” con ”opportunità” è destinato a una decrescita infelice in cui si espandono squilibri e disuguaglianze".
di Donato Speroni