Operazionalizzare la classificazione dei trend
La finestra temporale ci indica il lasso di tempo in cui un certo trend diventa visibile. Ma che cosa intendiamo per visibile?
di Roberto Poli, Associazione dei futuristi italiani
Nell’articolo Studi di futuro e classificazione dei cambiamenti, avevamo visto la differenza fra trend, moda, megatrend e esplorazione. Dopo aver individuato i trend che possono influenzare la nostra organizzazione, è utile tradurre quanto abbiamo fatto in indicazioni operative. Ad esempio, possiamo chiederci: quando il trend arriverà? quale sarà la sua ampiezza? quanto importanti saranno le conseguenze che ne risulteranno? ci riguarderà direttamente o influenzerà principalmente il contesto in cui operiamo? Dobbiamo per forza rispondere ad esso o possiamo posticipare la nostra risposta? (Poli, 2019).
La finestra temporale ci indica il lasso di tempo in cui un certo trend diventa visibile. Ma che cosa intendiamo per visibile? Quando emerge all’attenzione pubblica? Quando viene adottato dagli early adopters? Quando incide per almeno il 5 per cento delle vendite delle aziende di quel settore? Una vera e propria operazionalizzazione richiede di rispondere a queste domande.
Una finestra temporale di 1-4 anni ci indica che stiamo già osservando, nel nostro ambiente, i semi di questo futuro in maturazione, e le aziende più innovative se ne stanno già impadronendo.
Riassumiamo le diverse dimensioni in una tavola concettuale.
Dimensione/peso |
5 |
4 |
3 |
2 |
1 |
0 |
Finestra (quando arriva) |
1-4 anni |
5-9 anni |
10-14 anni |
15-20 anni |
+20 anni |
Mai |
Ampiezza |
Globale |
Ampio |
Mercato |
Aziende |
Individui |
Nessuno |
Impatto |
Importante |
Significativo |
Moderato |
Minore |
Insignificante |
Nullo |
Rilevanza (per l’azienda) |
Certa |
Probabile |
Possibile |
Improbabile |
Minima |
Nulla |
Urgenza della risposta |
Adesso |
3-5 anni |
6-9 anni |
10-14 anni |
15-20 anni |
+20 |
La tabella va ovviamente operazionalizzata. Ciò non di meno, pur nella sua genericità, la tabella può facilmente essere finalizzata all’elaborazione di una batteria di indicazioni strategiche. Per esempio:
- 20-25 punti: agire immediatamente;
- 15-19 punti: gestire la situazione; essere pronti a rispondere; predisporre piani di azione da attivare velocemente se la situazione lo dovesse richiedere;
- 10-15 punti: monitorare la situazione; impatto possibile nei prossimi anni; ripetere frequentemente la valutazione;
- meno di 10 punti: trend possibilmente interessanti, ma attualmente periferici; mantenerli nel radar e rivalutarli se aumentano i segnali.
Quanto abbiamo appena visto supporta la traduzione della vasta raccolta di informazioni che accompagna ogni esercizio di futuro in schemi operativi direttamente finalizzabili allo sviluppo di strategia. Va da sé che si tratta di uno strumento ausiliario, che supporta la costruzione di strategia, ma che da solo non può nemmeno lontanamente sostituire la capacità di sense-making di un vero e proprio esercizio di futuro.