Wild card - L’idea più pericolosa del mondo
Quale idea potrebbe, se accettata dalla maggioranza, pregiudicare il futuro benessere umano?
di Roberto Paura, Italian Institute for the Future
Nel 2004 l’influente rivista Foreign Policy pose ai suoi autori questa domanda: “Quale idea, se generalmente accettata, porrebbe la minaccia più grave al benessere dell’umanità?”. Le risposte variarono molto, a seconda delle ideologie politiche: alcuni risposero con temi centrali dell’agenda americana di quegli anni (l’intolleranza religiosa secondo Martha Nussbaum, l’odio verso l’America secondo Fareed Zakaria, un’organizzazione delle Nazioni Unite impotente secondo Samantha Power, l’irresponsabilità fiscale per Alice Rivlin), altri misero platealmente in discussione quegli assunti (Robert Wright indicò la guerra al male, Eric Hobsbawm addirittura la diffusione della democrazia), le più interessanti erano le risposte fuori dagli schemi: Paul Davies indicò la messa in discussione del libero arbitrio, Francis Fukuyama il transumanesimo (quella risposta, peraltro, fu anche la più discussa, tanto che l’etichetta di “idea più pericolosa del mondo” è rimasta appicciata al transumanesimo fino a oggi).
Fu un sano esercizio di speculazione da parte di una rivista di taglio “realista” sul modo in cui le ideologie possono cambiare in modo radicale il futuro. Lo storico dell’illuminismo Jonathan Israel ha, per esempio, dedicato ampi e controversi studi al ruolo che il cosiddetto “illuminismo radicale” (la definizione è sua) abbia contribuito all’esplosione rivoluzionaria nell’Occidente di fine XVIII secolo.
Oggi molte di quelle risposte appaiono datate, come spesso accade negli esercizi di speculazione, altre invece sono forse semplicemente in anticipo sui temi. Ma nel frattempo, quindici anni dopo, sono emerse nuove idee e sarebbe interessante conoscere le opinioni degli esperti. Nel rapporto Long-Term Megatrends 2019 pubblicato dall’Italian Institute for the Future, mettevamo in cima ai fenomeni emergenti la “falsificazione della realtà”. Ci sono molti modi diversi per falsificare la realtà, per quanto questa formula possa sembrare roboante. L’information warfare e l’inquinamento della Rete sono sicuramente le dinamiche più evidenti. I potenziali sviluppi della realtà virtuale, della realtà aumentata e dell’intelligenza artificiale potrebbero contribuire in futuro a questo scenario. Ma la falsificazione della realtà è innanzitutto il prodotto di particolari idee, il cui obiettivo è quello di mettere in discussione l’esistente (se non addirittura l’evidente) per sostituirlo con un sistema di false verità tenute insieme da una visione ideologica alternativa del reale.
Le teorie del complotto sono le ideologie che più di tutte operano con tale finalità. Non si tratta di idee nuove. Teorie del complotto come l’accusa di sangue rivolta già in epoca medievale agli ebrei giustificarono gravi e diffusi pogrom. La paranoia ha condannato sull’altare dei capri espiatori migliaia di donne bruciate come streghe, migliaia di persone considerate untori della peste nel corso dei secoli, e tantissima altra gente accusata delle più svariate nefandezze solo perché un po’ strana o matta. Il salto di livello fu compiuto con i Protocolli dei Savi di Sion, con cui fu possibile costruire una vasta teoria del complotto che metteva gli ebrei a capo di una cospirazione di durata millenaria per assumere il controllo del mondo; per la prima volta in modo compiuto (anche se c’erano state “prove generali” come la rivoluzione francese attribuita al complotto degli illuminati dall’abate Barruel), sospetti, accuse e false credenze furono unite in una costellazione di idee in cui “tutto si tiene”, dove cioè ogni episodio storico rilevante può essere in ultima analisi ricondotto alla grande cospirazione globale. Quel celebre falso storico favorì la diffusione dell’antisemitismo in Europa, da cui nacque lo sterminio sistematico di quasi sei milioni di ebrei nei lager nazisti. A dimostrazione di quanto le idee possono essere pericolose.
Da allora la macchina paranoica dei teorici del complotto non ha mai smesso di operare a pieno regime e ha saputo sfornare teorie strampalate sull’omicidio di John F. Kennedy o sugli attentati dell’11 settembre, sullo sbarco sulla Luna o sui vaccini. Recentemente, però, si è verificato un ulteriore salto di livello. Nell’ottobre 2017, sul social network 4chan, molto frequentato dagli utenti della destra radicale americana (alt-right) e dai complottisti, un utente di nome Q inizia a pubblicare strani messaggi, che diventeranno noti come drop, “gocce” di informazione distillata sotto forma di testi brevi ed enigmatici. Acronimi, numeri, citazioni, riferimenti a opere mediatiche, frasi apparentemente senza senso. Sostiene di essere una “gola profonda”, un insider delle alte sfere dell’intelligence americana (la Q starebbe per Q clearance, il presunto livello di accesso alle documentazioni top secret). Attraverso i suoi drop, Q inizia a fornire una narrazione apparentemente coerente per una vasta gamma di idee complottiste che in quei mesi girano negli ambienti online estremisti. Tra queste, la convinzione che esista una sorta di “cabala” di potentissimi, che agisce a livello mondiale per favorire la prostituzione minorile e la pedofilia, vecchio refrain del complottismo di cui è difficile ricostruire la genealogia, ma che aveva spinto, il 4 dicembre del 2016, un uomo armato di fucile a irrompere in una pizzeria di Washington dove, secondo le sue “informazioni”, erano imprigionati negli scantinati centinaia di minori pronti a essere dati in pasto alla cabala per riti satanici. Questo caso – diventato celebre col nome di Pizzagate – era stato alimentato dalla diffusione delle e-mail di Hilary Clinton nei giorni della corsa alle presidenziali americane. I complottisti, già convinti che Clinton fosse tra le leader della cabala, decisero che un riferimento a cheese pizza (“pizza al formaggio”, da consumarsi al ristorante Comet Ping Pong di Washington in una cena di finanziamento del Partito Democratico) stesse in realtà per child pornography (“pornografia minorile”).
La “sovrainterpretazione” è l’aspetto più peculiare delle teorie del complotto, presa in giro dal celebre romanzo Il pendolo di Foucault di Umberto Eco, non a caso un semiologo esperto di problemi di interpretazione dei testi e dei segni. Con i messaggi di Q, la passione dei complottisti per la sovrainterpretazione si scatena. Ogni immagine, ogni testo produce un’enorme mole di ipotesi, supposizioni, deduzioni. Si decide che un particolare disegno sia il simbolo dei pedofili, e lo si ritrova sulle tonache dei preti e nei loghi di aziende; si presume che la mano nella tasca o il gesto delle corna sia il segno dell’appartenenza alla cabala, e via a cercare foto di leader politici o d’affari che mostrano questo gesto; un “gioco” particolare consiste nel cercare ovunque riferimenti alla lettera Q: per cui anche un gruppo di persone disposte in cerchio può formare una Q, oppure il modo in cui certi oggetti sono disposti sul tavolo.
La teoria di Q, meglio nota come “QAnon”, diventa la nuova costellazione di idee in grado di tenere insieme tutti i topos del complottismo contemporaneo. La vecchia idea del complotto giudaico, che ha attraversato le ere fino ai giorni nostri attraverso varie mutazioni (come il famoso New World Order, il “nuovo ordine mondiale” retto da presunte cabale come il gruppo Bilderberg), ritorna nella forma del deep state, lo “stato profondo” che sarebbe stato in grado di impadronirsi delle leve del potere per oscure finalità di dominazione globale. Ma dov’è la vera novità? Fin dall’inizio dei suoi drop, Q inizia ad alimentare la convinzione che Donald Trump, anziché far parte della “cabala” come sarebbe lecito pensare (è miliardario ed è l’uomo più potente del mondo), sia stato eletto per farla crollare. Questa idea girava già ai tempi delle presidenziali del 2016, per il fatto che Trump fosse, apparentemente, un outsider (tacendo dei suoi solidi rapporti politici con i leader tanto dei repubblicani che dei democratici). Gradualmente, con Hilary Clinton trasformata in una figura diabolica, Trump è diventato, in questa narrazione, l’eroe che abbatterà il deep state mondiale. La novità di QAnon consiste proprio nella sua capacità di trasformarsi in un formidabile strumento di propaganda a favore dell’amministrazione di Donald Trump. Quanto, delle idee che hanno portato al caso Pizzagate, hanno contribuito alla sconfitta elettorale di Hillary Clinton? Quanto, delle teorie dei QAnonisti, sta contribuendo a diffondere il sovranismo trumpiano nel mondo?
QAnon, infatti, è ampiamente diffuso al di fuori degli Stati Uniti. In Italia esistono diversi gruppi online, su Facebook e su Telegram, che ne diffondono le idee, con decine di migliaia di follower. Alcuni utenti sui social network sono diventati dei veri e propri guru di questa teoria complottista e i loro post sono condivisi e commentati da migliaia di persone. I QAnonisti italiani hanno salutato con favore l’alleanza di governo Lega-M5S considerandola una creatura di Trump per lo smantellamento del deep state nello stato del Papa (ovviamente coinvolto nella “cabala”). Molti seguaci italiani sono stati elettori del Movimento 5 Stelle, per poi passare nelle fila della Lega all’indomani della rottura dell’alleanza di governo e della formazione di una maggioranza di centro-sinistra. Giuseppe Conte (“Giuseppi” per Trump) è stato inizialmente considerato l’anello italiano dei cosiddetti patriot – i “patrioti” autentici impegnati nella guerra contro il deep state – anche se oggi il fronte di QAnon in Italia è diviso tra chi lo considera un traditore e chi continua a credere che Conte stia facendo il doppiogioco in combutta con Matteo Salvini per far uscire allo scoperto lo stato profondo italiano.
QAnon dimostra infatti una straordinaria capacità di adattarsi a radicali mutamenti di scenario. Un evento “profetizzato” da Q che tarda a compiersi viene giustificato con mille ipotesi e supposizioni, così come una decisione di Trump che scompagina le previsioni (per esempio, l’iniziale sostegno ai vaccini, “bestia nera” dei complottisti) richiede una ridefinizione del Piano per rendere conto delle giravolte dei suoi artefici. Tutto è giustificato sulla base del fatto che è in corso una guerra sotterranea che va avanti da decenni, in cui ogni mossa dev’essere attentamente meditata. Secondo la teoria più in voga, Q sarebbe JFK Jr., il figlio del presidente Kennedy che nel 1999 avrebbe inscenato la sua morte (pilotava un piccolo aereo precipitato in mare) per mettersi a capo dei patriot, un gruppo dissidente dell’esercito americano rimasto fedele alla patria dopo l’omicidio di Kennedy, l’ultimo “vero” presidente degli Stati Uniti, e vendicarne la morte. Questo gruppo di patrioti, nel tempo, avrebbe combattuto la cabala fino alla riuscita elezione di Trump alla Casa Bianca. Secondo le ultime teorie, JFK Jr. si svelerà alla vigilia delle elezioni di novembre per portare Trump alla vittoria finale contro le forze del male, in particolare attraverso la liberazione di migliaia di bambini prigionieri in tunnel costruiti fin dagli anni ’30 (gallerie della metropolitana non utilizzate, miniere, sotterranei segreti sotti i palazzi del potere) per consentire il traffico illegale di minori.
Apparirà chiaro a questo punto che QAnon trascende i confini della teoria del complotto per sfociare nel campo della religione. Su Internet è facile trovare immagini che mostrano Trump ispirato da Gesù, o a cavallo di un leone, o in altri accostamenti grotteschi che sembrano però ispirati a una fede autentica nei confronti della liberazione finale dalle forze del male. I QAnonisti attendono con lo stesso fervore escatologico dei primi cristiani l’imminente arresto dei pedofili/satanisti della cabala, anzi spesso lo danno per già compiuto: per giustificare, infatti, i ritardi delle rivelazioni di Q, si sostiene che Clinton o papa Francesco siano stati arrestati ma posti ai domiciliari, e si diffondono immagini taroccate in cui mostrerebbero un braccialetto alla caviglia per il controllo a distanza. Nelle ipotesi più surreali, il papa viene definito “un ologramma” per giustificare le sue uscite dal Vaticano (che non sarebbero possibili se fosse ai domiciliari). Anche la recente attenzione nei confronti dei “Tre giorni di buio” ha un significato escatologico/religioso. L’idea che la fine dei tempi sia anticipata da “tre giorni di buio” ha origini incerte: è stata molto diffusa tra il 2011 e il 2012 in vista della presunta apocalisse Maya, ma ricorreva anche prima, attribuita a Padre Pio o ad altri veggenti cristiani. Q l’ha rilanciata all’interno della sua teoria sostenendo che il grande disvelamento avverrà al termine di tre giorni di blackout in cui Internet sarà oscurato per impedire ai poteri forti di reagire attraverso i media manipolati (tutte le testate d’informazione non di destra sono considerate manipolate dal deep state).
Con la diffusione della pandemia, QAnon sta godendo di crescente popolarità. Inizialmente era stato ipotizzato che il virus fosse stato diffuso dai patriot per distruggere i nemici in Cina e Italia, ma quando poi ha colpito ferocemente gli Stati Uniti si è cominciato a parlare di una fake news, giustificandola col fatto che Trump non indossi mai la mascherina. I QAnonisti sono convinti sostenitori che il Covid-19 sia o una banale influenza o un’invenzione disperata del deep state per riprendere il potere. A capo di questo progetto ci sarebbe, come sempre, George Soros, ormai da anni considerato l’artefice di tutto, dalle ondate migratorie verso l’Europa alle crisi finanziarie, fino alle rivolte antirazziali di questi giorni. Oppure Bill Gates, tornato in auge per il suo impegno per trovare il vaccino contro il Sars-CoV-2. Queste idee non restano confinate all’online. Giustificano proteste e assembramenti da parte di radicali sovranisti, negli Stati Uniti come nel Regno Unito e in Italia – i paesi dove la teoria è più diffusa – e stanno contribuendo a mantenere alto il consenso di Donald Trump negli USA, oltre che dei partiti sovranisti in Italia. QAnon è dietro l’enorme popolarità della bolla del caso Bibbiano, nel nostro paese (considerato una dimostrazione dell’esistenza di una diffusa rete di pedofilia alimentata dal nostrano Partito democratico) e dietro l’invenzione dell’Obamagate negli Stati Uniti, che promette di diventare un elemento centrale della prossima campagna elettorale; ma è dietro anche agli attacchi a papa Francesco per punirlo delle sue aperture ai migranti e della nuova ondata di opposizione ai vaccini. Le teorie dei QAnonisti si moltiplicano con una prolificità sbalorditiva, grazie alla possibilità di incorporare le più disparate idee radicali: dal sessismo più estremo, che cerca per esempio di dimostra come Michelle Obama sia in realtà un uomo travestito, all’antieuropeismo di chi considera Angela Merkel la figlia o la nipote di Adolf Hitler impegnata nel costruire il Quarto Reich, fino all’odio per lo star-system hollywoodiano, reo di contrabbandare una sostanza chimica, l’adrenocromo (resa popolare dal film Paura e delirio a Las Vegas), per garantirsi l’eterna giovinezza a danno del resto della popolazione (alcune figure come Lady Gaga, Madonna o Johnny Deep sono considerate leader della cabala immortalista).
QAnon è davvero l’idea più pericolosa del mondo? Per la sua natura semi-religiosa, ha le caratteristiche di un nuovo messianismo. In un’epoca di risveglio religioso sui generis, QAnon e in generale il moderno complottismo sembrano in grado di incanalare il desiderio di spiritualità (Q parla di un “grande risveglio” – The Great Awakening – termine mutuato dall’evangelismo americano) con la crescente domanda di senso di un mondo sempre più difficile da comprendere per il cittadino medio. A differenza di tutte le altre teorie del complotto, destinate ineluttabilmente a sfociare nel pessimismo cosmico – conosciamo il complotto ma non possiamo fare niente per fermarlo, perché i poteri forti saranno sempre più forti di noi – e nell’individualismo o nell’isolazionismo – se i poteri forti usano le scie chimiche, mi trasferisco in un’area isolata per non subirne gli effetti; se impiegano il 5G, evito di vivere vicino a un’antenna – QAnon restituisce ottimismo e speranza, analogamente alle grandi religioni organizzate: si basa infatti sulla convinzione che tutte le mosse del deep state siano già state previste e che ogni apparente sconfitta del Piano sia, appunto, solo apparenza, una strategia necessaria per la vittoria finale. Chiede ai suoi seguaci fede e fiducia, attraverso l’incanalamento di “energie positive” (elemento tipico della spiritualità New Age) per non intaccare l’opera dei patriot con vibrazioni negative. Può piegare ogni fatto ed evento alla sua logica e giustificare teoricamente all’infinito il ritardo del Victory Day.
Un’idea davvero pericolosa è tale se è in grado di influenzare il futuro. Le risposte degli esperti di Foreign Policy coglievano correttamente questo aspetto: nulla è più pericoloso di un’idea in grado di pregiudicare in modo drammatico il futuro dell’umanità. QAnon e il complottismo moderno hanno questa potenzialità? Sicuramente dimostrano di poter realizzare quel fenomeno emergente che abbiamo chiamato “la falsificazione della realtà”. Attraverso la sovrainterpretazione, ogni evento, fatto, immagine, testo, filmato può trasformarsi nel contrario di quello che è. Un attentato terroristico, in questa logica, diventa quasi sempre una false flag, cioè un falso attentato inscenato dai poteri forti per destabilizzare la società; idea diversa dalla possibilità che alcune delle stragi degli anni di piombo, in Italia, siano state organizzate da servizi di stato deviati, poiché in quel caso le vittime non sono contestate, mentre qui si sostiene che siano attori. Il mondo intero diventa il palcoscenico di una recita e i QAnonisti, con i loro meme di persone che sgranocchiano il popcorn, sembrano considerare la realtà come un film. Come tale, credono che la realtà possa essere manipolabile, alterando foto, filmati, testi e diffondendone le varianti taroccate in Rete per generare una realtà alternativa che essi ritengono però quella reale. Il meme alla base di quest’idea è quello della “pillola rossa”, resa popolare dal film Matrix. In quel film, il protagonista viene posto di fronte alla scelta tra inghiottire una pillola blu per restare nella simulazione che egli crede sia il mondo reale, oppure “risvegliarsi” e “scoprire quanto è profonda la tana del Bianconiglio”. Un riferimento che i QAnonisti attribuiscono ai tunnel dei pedofili, chiamati nel loro gergo “tane di conigli”, da cui l’uso diffuso di meme che mostrano un coniglio bianco.
In sostanza, QAnon veicola l’idea che il mondo sia vittima di una gigantesca menzogna e che attraverso Q sia possibile operare un grande risveglio globale. La Storia ha già dimostrato in passato sia quanto pericolosa può essere una teoria del complotto che giustifichi un potere assoluto (il caso del Reich nazista), sia quanto un’idea spirituale possa cambiare il mondo: bastarono poco più tre secoli per il cristianesimo e poco più di uno per l’Islam per diventare forza egemonica rispettivamente in Europa e in Medio Oriente. QAnon forse scomparirà presto, ma il salto di livello compiuto dalle teorie del complotto potrebbe davvero pregiudicare il benessere futuro dell’umanità.