Rapporto Sipri: spesa militare mondiale in “continuo aumento”
Crescita record degli armamenti, secondo l’ultimo studio dell’Istituto internazionale di ricerca per la pace di Stoccolma. Stati Uniti e Cina i Paesi che investono di più, seguiti dalla Russia. In Europa +13% di spesa rispetto al 2021.
“Il continuo aumento della spesa militare globale negli ultimi anni è il segno che viviamo in un mondo sempre più insicuro”, ha affermato il dottor Nan Tian, ricercatore senior presso il programma di spesa militare e produzione di armi dell’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma (Sipri). "Gli Stati stanno rafforzando la forza militare in risposta a un ambiente di sicurezza in deterioramento, non prevedendo un miglioramento nel prossimo futuro".
Secondo l’ultimo rapporto Sipri, pubblicato il 24 aprile 2023, la spesa militare mondiale è cresciuta nel 2022 fino al massimo storico di 2.240 miliardi di dollari. L'aumento di gran lunga più marcato della spesa (+13%) è stato registrato in Europa ed è stato in gran parte dovuto alla spesa russa e ucraina. Tuttavia, gli aiuti militari all'Ucraina e le preoccupazioni per un'accresciuta minaccia da parte della Russia hanno fortemente influenzato le decisioni di spesa di molti altri Stati, così come le tensioni nell'Asia orientale.
In termini reali, la spesa degli Stati europei per la prima volta ha superato quella del 1989 (quando la guerra fredda stava finendo) ed è stata del 30% superiore a quella del 2013. Alcuni Stati hanno aumentato significativamente le loro spese militari in seguito all'invasione russa dell'Ucraina nel febbraio 2022, mentre altri hanno annunciato piani per aumentare i livelli di spesa in previsione decennale.
Alcuni degli aumenti più marcati sono stati osservati in Finlandia (+36%), Lituania (+27%), Svezia (+12%) e Polonia (+11%). La spesa militare russa è cresciuta circa del 9% nel 2022, raggiungendo la cifra di quasi 86,4 miliardi di dollari, mentre in Ucraina ha raggiunto i 44 miliardi di dollari nel 2022. Questo è stato il più alto aumento annuale della spesa militare di un Paese mai registrato nei dati Sipri. A seguito dell'aumento e dei danni causati dalla guerra all'economia ucraina, l'onere militare (spesa militare in percentuale del Pil) è salito al 34% del Pil nel 2022, dal 3,2% del 2021.
Gli Stati Uniti rimangono di gran lunga il più grande investitore militare del mondo. La spesa militare degli Stati Uniti ha raggiunto gli 877 miliardi di dollari nel 2022, pari al 39% della spesa militare globale totale e tre volte superiore all'importo speso dalla Cina, il secondo Paese che spende di più al mondo. L'aiuto militare finanziario degli Stati Uniti all'Ucraina ha totalizzato 19,9 miliardi di dollari nel 2022. Sebbene questo sia stato il più grande importo di aiuti militari fornito da qualsiasi Paese a un singolo beneficiario in un anno dalla guerra fredda, ha rappresentato solo il 2,3% della spesa militare totale degli Usa. Nel 2022 gli Stati Uniti hanno stanziato 295 miliardi di dollari per operazioni militari e manutenzione, 264 miliardi di dollari per appalti, ricerca e sviluppo e 167 miliardi di dollari per il personale militare.
Cina e Giappone guidano il continuo aumento della spesa in Asia e Oceania. La spesa militare combinata dei Paesi dell'Asia e dell'Oceania è stata di 575 miliardi di dollari – corrispondente al 2,7% in più rispetto al 2021 e al 45% in più rispetto al 2013. La Cina ha stanziato circa 292 miliardi di dollari nel 2022, il 4,2% in più rispetto al 2021 e il 63% in più rispetto al 2013. La spesa militare del Giappone è aumentata del 5,9% tra il 2021 e il 2022, raggiungendo i 46 miliardi di dollari, pari all'1,1% del Pil. Questo è stato il livello più alto di spesa militare giapponese dal 1960. Una nuova strategia per la sicurezza nazionale pubblicata nel 2022 stabilisce piani ambiziosi per aumentare la capacità militare del Giappone nel prossimo decennio in risposta alle crescenti minacce percepite da Cina, Corea del Nord e Russia.
Per quanto riguarda l’Italia, nel 2021 ha totalizzato una spesa militare pari a 24,4 miliardi di euro, l’1,37% del Pil. Anche per il 2023 continua la tendenza di crescita. Lo evidenziano le stime dell’Osservatorio Mil€x grazie all’ elaborazione dei dati delle tabelle dei bilanci previsionali del ministero della Difesa e degli altri dicasteri che contribuiscono alla spesa militare italiana (ex Mise e Mef) allegate alla legge di bilancio 2023: il nuovo incremento complessivo è di oltre 800 milioni di euro. A trainare l’aumento è il bilancio ordinario della Difesa (comprendente anche le spese per i Carabinieri in funzione di ordine pubblico), che passa da 25,9 a 27,7 miliardi in virtù dei maggiori costi del personale di esercito, marina e aeronautica (oltre 600 milioni in più), e delle maggiori risorse dirette destinate all’acquisto di nuovi armamenti (quasi 700 milioni in più). Altra voce ormai fondamentale della spesa militare è quella per le missioni all’estero. Nel 2023 la dotazione sarà di oltre 1,5 miliardi di euro (150 milioni in più rispetto all’anno precedente), di cui il 90% per funzioni militari dirette. Rimangono sui livelli dello scorso anno gli investimenti per nuovi armamenti, con la conferma del budget annuale complessivo di oltre otto miliardi di euro destinato al riarmo nazionale.
di Andrea Stefanoni