Draghi: rivediamo i Trattati "con coraggio e fiducia"
Nel suo primo discorso a Strasburgo come presidente del Consiglio, Mario Draghi ha sostenuto un "federalismo pragmatico" che includerebbe l'abbandono dei veti nazionali. Per il premier, l'Ue è necessaria su tutto, "dall'economia, all'energia, alla sicurezza".
"Le istituzioni europee che i nostri predecessori hanno costruito negli scorsi decenni hanno servito bene i cittadini europei, ma sono inadeguate per la realtà che ci si manifesta oggi davanti". Queste le parole del presidente del Consiglio Mario Draghi, intervenuto alla plenaria del Parlamento europeo, dove ha tenuto un discorso sul futuro dell'Ue, e sulla necessità di riformare i Trattati. "Abbiamo bisogno di un federalismo pragmatico, che abbracci tutti gli ambiti colpiti dalle trasformazioni in corso: dall’economia, all’energia, alla sicurezza. Se ciò richiede l’inizio di un percorso che porterà alla revisione dei Trattati, lo si abbracci con coraggio e con fiducia", ha aggiunto il presidente. "Dobbiamo superare il principio dell’unanimità e muoverci verso decisioni prese a maggioranza qualificata".
Draghi ha inoltre commentato la difficile situazione in Ucraina: "La guerra in Ucraina pone l’Unione Europea davanti a una delle più gravi crisi della sua storia. Una crisi che è insieme umanitaria, securitaria, energetica, economica". L’Italia, ha aggiunto il presidente, "come Paese fondatore dell’Unione Europea, come Paese che crede profondamente nella pace, è pronta a impegnarsi in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica".
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Fonte dell'immagine di copertina: ansa.it