L’antitrust americana si rafforza per contenere le compagnie tecnologiche
Una proposta di riforma che renderà più difficile per le mega compagnie acquisire aziende più piccole e proibirà le fusioni che rischiano di peggiorare la concorrenza.
di Luca De Biase
Dopo la vittoria alle recenti elezioni e la conquista democratica della Camera e del Senato, la politica degli Stati Uniti nei confronti delle grandi compagnie tecnologiche potrebbe essere in procinto di cambiare molto. La senatrice democratica Amy Klobuchar può realizzare le sue idee da tempo note e discusse. Martedì 9 febbraio 2021 introdurrà la sua riforma dell’antitrust, dando particolare attenzione proprio alla riduzione dell’enorme potere conquistato dalle compagnie tecnologiche. Il Competition and Antitrust Law Enforcement Reform Act del 2021 sarà la dimostrazione dell’intenzione dei democratici di riportare l’antistrust in alto nelle priorità della politica americana.
La legge che Klobuchar proporrà non sarà dura quanto quella che chiedeva qualche repubblicano. Non riguarda la divisione di Facebook in due diverse compagnie o il blocco delle acquisizioni da parte delle grandi aziende tecnologiche. Ma renderà più difficile per le compagnie più potenti acquisire aziende più piccole e proibirà le fusioni che presentano un forte rischio di peggiorare la concorrenza. Saranno le varie Facebook e Google a dover provare che le loro eventuali acquisizioni non compromettono la concorrenza. Inoltre, la legge rafforzerà vistosamente la dotazione finanziaria delle autorità di contrasto alla concentrazione nei mercati. Le multe potranno arrivare al 15% del fatturato dell’azienda che violi le leggi sulla concorrenza o al 30% del suo fatturato americano. Saranno perseguiti con maggiore attenzione anche i monopsoni, cioè le forme di concentrazione nell’acquisto.
Si prevede una fortissima lotta delle lobby dell’agricoltura, della farmaceutica e della tecnologia contro questa nuova normativa. Che peraltro è relativamente moderata. E pone gli Stati Uniti in una condizione non dissimile da quella dell’Europa. Il che significa che le regole saranno più dure della forza per farle applicare.
di Luca De Biase, giornalista