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I gemelli digitali diventano grandi e non conoscono crisi

Un nuovo studio di Juniper Research ha scoperto che la spesa globale in digital twins crescerà a 12,7 miliardi di dollari entro il 2021.

di Luca De Biase

Si chiamano in gergo “digital twins”. Sono soluzioni diventate molto importanti nel quadro dell’internet delle cose industriali. I gemelli digitali sono modelli che rappresentano in modo virtuale prodotti, processi, o servizi fisici e connessi, per tutto lo svolgimento della loro vita, dal design alla realizzazione e alla messa in opera. La “replica” virtuale dei prodotti, processi o servizi usa dati che vengono dalle operazioni industriali in tempo reale ed è in grado di riconoscere problemi, migliorare la conoscenza delle realtà modellizzate, simulare e testare scenari che possono riguardare le loro controparti fisiche. 

Insomma, questi modelli sono alimentati da dati in tempo reale ma essendo digitali possono essere azionati in modo da simulare il loro comportamento in modo accelerato o in condizioni particolari. E in combinazione con intelligenza artificiale possono servire a prevedere i difetti o i limiti comportamentali dei prodotti e dei processi, facilitando anche, ovviamente, la programmazione delle necessità di manutenzione. Oggetti per i quali si sviluppano “digital twins” sono le automobili connesse, i motori di aereo, i servizi urbani digitalizzati, gli edifici intelligenti. Questi oggetti sono progettati già dall’origine in digitale ma i programmi di modellazione e design possono essere ridefiniti ed estesi, connettendoli ai dati di funzionamento reali, per diventare programmi di gemellaggio virtuale.

Un nuovo studio di Juniper Research ha scoperto che la spesa globale in digital twins crescerà a 12,7 miliardi di dollari (11,3 miliardi di euro) entro il 2021, un aumento del 17% dai 10,8 miliardi di dollari (9,6 miliardi di euro) del 2019. Nel 2020 la decrescita del settore sarà limitata a un semplice -1%. I guadagni in efficienza assicurati da queste tecnologie, particolarmente importanti nel quadro dello sviluppo dell’internet delle cose (IoT), sono tali da indurre le imprese a, praticamente, non ridurre gli investimenti nell’anno del Covid-19 e a pianificare forte crescita degli investimenti nel 2021.

di Luca De Biase

martedì 9 giugno 2020