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I nuovi rischi finanziari

Il modello basato sulla speculazione sembra superato. La finanza scopre la necessità di tener conto anche degli altri motori del cambiamento.

di Luca De Biase

Il periodo della finanza a breve termine, concentrata solo sul trimestre attuale come se non ce ne fosse uno successivo, sembra avviato a conclusione, anche sulla scorta della sedimentazione di esperienze di fallimenti, crisi, crolli e salvataggi pubblici che si sono succeduti nel corso del millennio appena iniziato. La credibilità del vecchio modello è piuttosto minata. Il passaggio a una visione di lungo termine che da sempre era stato incarnato dal finanziere del buon senso, Warren Buffett, sembra destinato a compiersi anche per molti altri finanzieri.

Larry Fink, ceo di BlackRock, sembra il leader di questo movimento per la consapevolezza delle conseguenze di una finanza attenta alla sostenibilità. La sua attenzione si è ultimamente rivolta alla presa in conto dei rischi connessi al cambiamento climatico. E in una recente intervista alla McKinsey ha raccontato che una percentuale crescente dei suoi clienti ne sta tenendo conto, sicché la sua testimonianza in presa diretta serve a dimostrare che esiste una riallocazione di capitali tale da modificare le logiche della speculazione: non è più basata sull’idea mordi e fuggi di guadagnare il massimo con qualunque titolo, ma si sposta nella direzione di cercare di sintonizzare gli investimenti sul ritmo delle innovazioni che rispondono in maniera durevole al tema del cambiamento climatico oppure di costruire strategie difensive per riparare i danni che il cambiamento climatico può fare ai business tradizionali.

Il presidente e direttore esecutivo di Woods hole research center, Philip Duffy, osserva: “Osserviamo drammatici cambiamenti nel rischio, anche su orizzonti temporali di 20 o 30 anni, il che non è poi così lungo. Vediamo, per esempio, significative parti del mondo diventare difficili da abitare a causa di caldo e umidità estremi. L’intera regione intorno al Mediterraneo rischia, in 20 o 30 anni, di andare verso una siccità quasi perpetua. Il calore diventerà il tratto essenziale della penisola Iberica. Le zone costiere dell’Australia potrebbero entrare a loro volta in una condizione di quasi perpetua siccità. I rischi finanziari di cambiamenti come questi hanno un’importanza gigantesca”.

Ma la finanza sta scoprendo la necessità di tener conto anche degli altri motori del cambiamento. Per esempio l’invecchiamento. Come si può riorganizzare un sistema di patrimoni e investimenti finanziari in modo da potersi permettere una vita lunga 100 anni. Esiste ovviamente un rischio legato alla longevità per il mercato finanziario che deve immaginare come organizzare l’erogazione delle pensioni e il loro costo, in un contesto in cui le persone vivono sempre più a lungo.

Surya Kolluri, direttore della Bank of America a Boston, dice: “Un bambino nato oggi ha una probabilità su tre di vivere fino a 100 anni. E una bambina nata oggi ha una probabilità su due di vivere fino a 100 anni. Ma non si può finanziare la pensione fino ai 100 anni solo con le forze dei privati o solo con le risorse dello stato: c’è bisogno di una collaborazione pubblico-privata».  Olivia S. Mitchell, professore alla Wharton di economia aziendale e policy pubblica, oltre che direttore esecutivo del Pension research council, concorda con la necessità di partnership pubblico-private: “I metodi tradizionali di trattare la longevità, come contare sui propri risparmi o su quelli della famiglia, non funzionano più bene come una volta”. La finanza deve adattarsi al cambiamento.

Leggi gli articoli:
Bring the problem forward’: Larry Fink on climate risk − McKinsey
Reckoning with the overlooked business risks of climate change − McKinsey
Living to 100: How Will We Afford Longer Lives? − Wharton

 

di Luca De Biase, giornalista

lunedì 1 giugno 2020