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Riflessioni sul ruolo dei nonni in una società che cambia

In “Guida galattica per nonne e nonni del terzo millennio”, Mattia Mascher pone le basi di un nuovo patto intergenerazionale che possa preparare alle sfide del futuro.

di Andrea De Tommasi

Mattia Mascher ha scritto un libro per comprendere come giovani e adulti possano affrontare insieme le sfide del futuro: Guida galattica per nonne e nonni del terzo millennio, Edizioni San Paolo, 2021. L’esperienza della pandemia ci ha insegnato che i problemi globali riguardano ognuno di noi e che cambiare il nostro modo di vivere è profondamente necessario. Deforestazione e allevamenti intensivi, sfruttamento delle risorse, inquinamento atmosferico, stili di vita inadeguati hanno preparato il terreno alla diffusione del virus, che ha mostrato le crepe del modello economico attuale. Ecco allora la necessità di ripartire dagli errori fatti, abbandonando le chimere del “ritorno alla normalità”, anche attraverso un rinnovato patto intergenerazionale. È in questo nuovo paradigma che gli anziani possono impegnarsi al fianco dei più giovani per consegnare loro un mondo migliore.

Mascher, esperto di educazione ambientale e di comunicazione sociale, accompagna il lettore in un percorso agile che si dipana sui grandi temi che riguardano l’educazione, l’ecologia, la cittadinanza attiva, il valore della testimonianza. Il volume cita opportunamente gli allarmi della comunità scientifica che evidenziano come i cambiamenti climatici stiano spingendo il pianeta verso un punto di non ritorno. Fornisce ai nonni e alle nonne una sintesi di consigli da applicare secondo la celebre massima di Don Milani: “Per tutti, secondo le possibilità di ognuno”. Gli anziani possono fare la propria parte adottando modelli positivi, dal riciclo dei rifiuti all’acquisto di energia da fonti rinnovabili, al sostegno ai partiti politici più impegnati sui temi dell’ambiente, dell’istruzione e della ricerca. Ma possono anche contribuire con i loro insegnamenti alla crescita di una “generazione capace di cambiare le cose, di custodire meglio il pianeta ed essere aperta e solidale”. Particolarmente interessante è la riflessione dell’autore sull’educazione digitale delle nuove generazioni, che è una responsabilità in primis dei genitori e delle istituzioni scolastiche, ma appartiene inevitabilmente a tutta la comunità educante e quindi anche ai nonni e alle nonne.

Il volume individua sei aspetti che la società deve far crescere nei più giovani per vincere le sfide del millennio: una curiosità caparbia, la fiducia nell’altro, lo spirito di cooperazione, il senso di meraviglia e dello stupore, l’importanza della solidarietà, l’urgenza di rispettare la natura e le persone. Si ricorda che i nonni possiedono un patrimonio simbolico fatto di idee, valori, visioni. È in questo passaggio di significati che si schiude il valore del dialogo tra le generazioni. Per costruire una società più forte, solidale, unita, bisogna andare oltre il principio di sviluppo del singolo per rivendicare lo sviluppo di tutta la comunità attraverso l’educazione. Occorre riscoprire, è la tesi dell’autore, l’importanza dell’educazione come forza motrice di tutta la società, “intesa come cooperazione e non competizione, come condivisione di saperi, manualità e conoscenze”. In una contemporaneità a volte troppo veloce, i giovani non cercano guide se non sono significative. I nonni e le nonne possono ancora prepararli ed educarli ad una società migliore.

di Andrea De Tommasi

martedì 25 maggio 2021