Le responsabilità dei senior
Gli over 65 sono attualmente 750 milioni nel mondo e supereranno il miliardo nel 2030. La senior economy assumerà un peso sempre maggiore, anche in rapporto ai sistemi di inclusione sociale per i giovani.
di Luca De Biase
C’è un angolo dell’Agenda 2030 che non è un programma ma una previsione. Gli over 65 sono attualmente 750 milioni nel mondo e supereranno il miliardo nel 2030. Si tratta di una previsione demograficamente abbastanza solida, a meno di disastri epocali ancora peggiori di quelli che si sono già manifestati. Nell’occidente sviluppato, queste persone hanno una forte disponibilità di denaro. Se, come ricorda World Data, si definiscono appartenenti alla “classe dei consumatori” le persone che consumano più di 11 dollari al giorno (a parità di potere d’acquisto, ai valori del 2011) e se si proiettano i dati demografici al 2030, per quell’epoca il 76% dei senior faranno parte della “classe dei consumatori”, contro il 53% dei giovani under 14, come conseguenza del fatto che molti bambini nascono nelle aree povere del mondo e che gli anziani vivono soprattutto nelle aree ricche del Pianeta dove, tra l’altro, sopravvivono sempre più a lungo. Ovviamente, alla senior economy e alla “classe dei consumatori” parteciperanno progressivamente sempre più persone che abitano in Asia. Ma le proporzioni dei senior occidentali resteranno superiori almeno fino al 2030.
Chiaramente queste persone avranno anche le massime esigenze sanitarie. E i loro interessi, se si trasferiranno razionalmente sui rappresentanti eletti nelle democrazie occidentali, guideranno le scelte fondamentali delle rispettive società. Si tratta di persone che hanno costruito molto, che hanno accumulato risparmi e pensioni, che assorbono una quota della spesa pubblica notevole, che hanno goduto di una lunga fase di crescita, spesso reale, talvolta basata sul debito, e comunque piuttosto pesante per le sue conseguenze ambientali: persone, peraltro, che vivono in società nelle quali i giovani faticano a trovare la porta per entrare nell’ascensore sociale. Saranno le loro scelte a favorire o a rendere difficile un cambiamento nei sistemi di inclusione economica e sociale per i giovani.
di Luca De Biase, giornalista