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L’Italia ha bisogno di un “Piano B”: un libro (e un sito) per il futuro del Paese

Quindici esperti elaborano in un volume proposte alternative al modello di sviluppo dominante. Alla base le “parole fondative” della Costituzione. Obiettivo: attivare una collaborazione tra politica e società civile, attraverso un sito dedicato.

martedì 4 giugno 2024
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“La nostra convinzione è che, più che un nuovo partito, abbiamo bisogno di un nuovo ‘spartito’”. Così quindici esponenti della società civile, tra cui economisti, sociologi, esperti di politiche pubbliche, hanno introdotto il libro-manifesto Piano B. Uno spartito per l’Italia (Donzelli editore), mettendo sul piatto una serie di proposte politiche per “rigenerare” il Paese e proporre un’alternativa “al modello di sviluppo dominante”. Alla base di tutto, la Costituzione e le sue “parole fondative” – generatività, sussidiarietà, complessità, sostenibilità, beni comuni, casa, comunicazione, contribuzione, educazione, Europa, generazioni, giustizia, innovazione, investimento, lavoro, welfare – sulle quali i quindici autori del libro (Leonardo Becchetti, Marco Bentivogli, Luigino Bruni, Marta Cartabia, Carla Collicelli, Chiara Giaccardi, Enrico Giovannini, Elena Granata, Luca Jahier, Mauro Magatti, Ugo Morelli, Alessandro Rosina, Roberto Rossini, Paolo Venturi, Giorgio Vittadini) hanno costruito, per l’appunto, un Piano B, “un nuovo paradigma che ci può portare verso un futuro desiderabile”. 

Futuro desiderabile che si fonda prima di tutto su un salto metodologico: mettere in connessione la politica con le persone – che nei territori, nelle organizzazioni, nelle istituzioni stanno già lavorando per orientare l’intera comunità nazionale (e internazionale) verso un domani fatto di “prosperità, integrazione e pace”. Un lavoro a quattro mani in cui Stato, mercato, imprese, società civile e cittadinanza attiva devono contribuire in parti uguali, in modo da ottenere il risultato migliore e più rappresentativo possibile.

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“La crisi della democrazia del nostro Paese”, si legge nell’introduzione al libro, “nasce dalla crescente incapacità dei partiti di stabilire contatti vitali con ciò che si realizza – nel bene e nel male – nel tessuto della società”. Per questo motivo “serve una nuova rappresentanza sociale e politica, che renda quotidiano il rapporto tra queste due sfere su tutte le sfide globali e del territorio. L’impegno civico e sociale rimane ancora oggi il terreno più fertile per la rigenerazione di quel senso di cittadinanza senza il quale le democrazie si indeboliscono”. Partire da questi presupposti, dunque, per tracciare una “discontinuità rispetto alle risposte politiche, economiche e sociali” inadatte ad affrontare i problemi contemporanei.

Serve una nuova idea di futuro, di convivenza, di economia”, si legge nell’introduzione al libro. “Uno slancio nuovo che deve venire dal profondo della nostra società”. Le risorse per costruirla, tra l’altro, esistono già: “Abbiamo un tesoro di competenze ed esperienze che già utilizza un paradigma nuovo, fortemente legato ai concetti di generatività, solidarietà, sostenibilità, complessità”. Un tesoro che va però messo a sistema, creando un punto di contatto tra la politica e le altre realtà del Paese.

“Piano B” non finisce con il libro, anzi. Si tratta di un progetto, nato nel 2023 su un sito dedicato, che si pone l’obiettivo di instaurare una proposta di collaborazione duratura tra politica e società civile, invitando le realtà interessate a aderire al progetto e partecipare in maniera attiva. Come? Attraverso tre tipi di contributi:

  • culturale, ovvero la proposta di nuove parole fondative o di integrazione di quelle esistenti;
  • organizzativo, avanzando suggerimenti sulla strada da compiere per mandare avanti il progetto;
  • operativo, indicando come da una parola fondativa ne possano scaturire delle buone pratiche.

A questo punto non resta che “metterci in cammino, perché il punto di arrivo dipenderà solo dal nostro impegno e dalla nostra capacità di aggregazione”.