Proteggere il futuro, partendo dalla riforma della Costituzione
Prosperetti: la tutela dell'ambiente e delle nuove generazioni introdotta nella Carta apre nuove prospettive per la tutela giuridica della sostenibilità. Ampia sintesi dell’intervento alla presentazione del Rapporto ASviS 2023.
di Sofia Petrarca
“La Corte costituzionale può ricoprire un ruolo decisivo nell’attuazione di programmi tesi allo sviluppo sostenibile”, ha affermato il giudice costituzionale Giulio Prosperetti in riferimento alla legge costituzionale 1 del 2022 che ha modificato gli art. 9 e 41 della Costituzione italiana.
Con la riforma infatti, “la tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni” (art. 9) viene inserita tra i principi fondamentali dalla Carta costituzionale. Inoltre, in materia di iniziativa economica privata, la norma esistente (art. 41) viene integrata, prevedendo che tale attività non possa svolgersi in modo da recare danno alla salute e all'ambiente.
Il giurista Prosperetti ha commentato l'importanza di questa riforma, resa possibile anche grazie all’impegno dell’ASviS, che pone l'Italia tra i sette Paesi europei che assumono una responsabilità diretta verso le generazioni future. Prosperetti ritiene che sia il diritto e non la politica la via più idonea per progettare il futuro, al di là delle questioni contingenti. In tal senso, le modifiche agli articoli 9 e 41 rappresentano una pietra miliare per il perseguimento di uno sviluppo sostenibile. Grazie a queste nuove disposizioni, la Corte Costituzionale può dichiarare l'incostituzionalità delle nuove norme e di quelle esistenti che non tengono conto della tutela delle generazioni future e richiederne la revisione. D’ora in poi, il chiaro richiamo all'interesse delle generazioni future diventerà un elemento essenziale per garantire la legittimità costituzionale delle norme dell’ordinamento giuridico, elemento che servirà anche a valutare gli impatti a lungo termine delle leggi sottoposte all'analisi della Corte.
La salvaguardia ambientale - ha affermato Prosperetti - è già implicita in altri articoli fondamentali della Costituzione ma, grazie a questa riforma, diventa un principio esplicito e operativo. L'articolo 2 della Costituzione, che proclama l'inviolabilità dei diritti individuali, implica anche il principio di solidarietà sociale, promuovendo la creazione di una società coesa e solidale dal punto di vista sociale. Questo principio è in armonia con quanto stabilito nell'Accordo di Parigi del dicembre 2015, che ha ratificato la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 1992 a Rio. In questo accordo, lo sviluppo sostenibile è strettamente legato agli sforzi per combattere la povertà. Inoltre, l'articolo 32 della Costituzione, che garantisce il diritto fondamentale alla salute, sottolinea la relazione tra salute e ambiente. Una società sana, infatti, non può prosperare in un ambiente degradato.
D’altra parte, la giustizia per le future generazioni è stata finora trascurata dalla Costituzione italiana e l’aggiunta del terzo comma dell’art. 9 con il riferimento alle future generazioni, proietta in una dimensione futura la protezione non meramente contingente, ma sistemica e come tale capace di migliorare la vivibilità del pianeta.
Infine, il giurista suggerisce che la proposta del rapporto ASviS per valutare preventivamente lo sviluppo sostenibile e l'impatto ambientale delle proposte di legge possa essere attuata mediante un'integrazione in senso ambientalista dell'art. 14 della legge 28 novembre 2005, n. 246. Questa integrazione consisterebbe nell'incorporare negli obiettivi dell’Analisi di impatto della regolazione (Air) la valutazione dell'impatto ambientale derivante dalle decisioni prese dalle amministrazioni e dalle imprese, nonché dell'efficacia delle leggi in termini di promozione dello sviluppo sostenibile. Parallelamente, la Verifica di impatto regolatorio (Vir) dovrebbe costantemente monitorare se gli scopi normativi vengono raggiunti, con una particolare attenzione all'effettivo impatto ambientale delle leggi stesse. Questo approccio garantirebbe che ogni nuova legge venga accompagnata da informazioni dettagliate circa il suo rendimento e il suo reale impatto sull'ambiente.
Leggi un’ampia sintesi dell’intervento del giudice costituzionale Giulio Prosperetti.