Mattarella: l’Europa non deve permettersi di cadere “prigioniera” della precarietà
All’incontro di Sant’Egidio per la pace il capo dello Stato avverte: “Non possiamo consegnarci all’ingiustizia delle situazioni di fatto, né allo strazio di guerre infinite. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un multilateralismo efficace”.
di Andrea De Tommasi
“La sfida è sempre la stessa: realizzare con perseveranza percorsi di pace, attraverso un impegno collettivo della comunità internazionale che valorizzi il dialogo, i negoziati, il ricorso alla diplomazia in luogo delle armi”. Lo ha detto il 23 ottobre il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo all'assemblea interreligiosa promossa dalla Comunità di Sant'Egidio "Il grido della pace – Religioni e cultura in dialogo" alla Nuvola di Roma.
Sono passati 36 anni dalla preghiera per la pace convocata da Giovanni Paolo II ad Assisi. “La preghiera di Assisi”, ha continuato il capo dello Stato, “è stata un seme gettato consapevolmente dai leader religiosi di fronte alla aggressione recata al bene della vita, al diritto della persona – di ogni persona - a vivere in pace. Un seme fatto fruttare da chi, come la Comunità di Sant’Egidio opera quotidianamente, anche con una azione preziosa di mediazione per la pace”.
Il presidente della Repubblica, che ha partecipato all’evento inaugurale insieme al presidente francese Emmanuel Macron, ha dichiarato che “non si può giungere alla pace esaltando la guerra e la volontà di potenza. Perché la pace è integrale o non esiste. E non esiste se non è corroborata da verità e giustizia. A questi principi si sono conformate la Costituzione e i comportamenti della Repubblica Italiana sin dal suo sorgere”. Per Mattarella, “la sciagurata guerra mossa dalla Federazione Russa contro l’Ucraina rappresenta una sfida diretta ai valori della pace, mette ogni giorno in grave pericolo il popolo ucraino, colpisce anche il popolo russo, genera drammatiche conseguenze per il mondo intero”. Più che mai, in questo momento, ha evidenziato Mattarella, “abbiamo bisogno di un multilateralismo efficace”.
L’incontro internazionale “Il grido della pace – Religioni e cultura in dialogo”, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio, ha visto per tre giorni a Roma la partecipazione delle grandi religioni mondiali insieme a rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni, provenienti da oltre 40 Paesi del mondo. Il 25 ottobre, dal Colosseo l’incontro di preghiera per la pace presieduto da Papa Francesco.
Per approfondire
L’intervento integrale del presidente della Repubblica