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Big data e intelligenza artificiale, le opportunità nella diagnosi della demenza

Ecco come la tecnologia può servire ad anticipare lo sviluppo e la progressione della malattia.

di Luca De Biase

Cinquanta milioni di persone sono affette da demenza nel mondo, dieci milioni solo nell’Unione Europea. L’invecchiamento della popolazione e la qualità delle cure riservate alle persone affette da demenza fanno prevedere un aumento dei malati tale da triplicarne il numero entro il 2050. Uno studio di Alzheimer Europe calcola che attualmente il costo per il trattamento raggiunga i 200 miliardi di euro in Europa.

L’intelligenza artificiale può essere una tecnologia utile. Può servire ad anticipare lo sviluppo della malattia. Il trattamento tardivo è in molti casi poco efficace purtroppo. Ma l’intelligenza artificiale può servire a prevedere l’insorgere della malattia di decenni: si possono analizzare complessi sistemi di “big data” raccolti da fotografie del cervello, prelievi di sangue e altre analisi per indentificare i fattori chiave che spiegano l’insorgere della malattia. Quanto alla cura, la strada è chiaramente ancora molto lunga: si va dall’impianto di chip nel cervello, preconizzato da Elon Mask, alla riscrittura del cervello come si fa con i computer, e oltre; soluzioni ancora da trovare e da testare. La ricerca e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale nella diagnosi e nel trattamento della demenza richiedono un'attenzione particolare a diverse questioni legali ed etiche: privacy, autonomia individuale, protezione dei dati, sicurezza informatica, sorveglianza, trasparenza, responsabilità e non discriminazione. 

Uno studio in materia, preparato per il Parlamento Europeo si conclude così: «Le interfacce cerebrali dotate di intelligenza artificiale richiedono un codice di condotta e meccanismi di sorveglianza. A causa del rischio di cattivo utilizzo della tecnologia, sono necessari criteri guida legali per definire l'uso legittimo ed eticamente ammissibile dei dati cerebrali e la valutazione del rischio all'interno di un quadro comune dell'Unione Europea è fondamentale. Attualmente, una bozza di proposta della Commissione per un approccio basato sul rischio è aperta alla consultazione e una proposta legislativa è prevista per la fine del 2020. Inoltre, la trasparenza e le procedure di consenso informato richiedono una nuova valutazione per fornire una protezione legale per la sicurezza a lungo termine e contro i rischi. La responsabilità legale richiede attenzione in quanto le diagnosi/azioni errate hanno un impatto su questioni che vanno dalla sicurezza alla privacy. Infine, le leggi future dovrebbero garantire la non discriminazione e l'equità attraverso la distribuzione e l'accessibilità a queste tecnologie per evitare le disuguaglianze sociali».

 

What if AI could advance the science surroundingdementia? - European Parliament

Cost of illness and burden of dementia in Europe - Prognosis to 2030 - Alzheimer Europe

 

di Luca De Biase, giornalista

lunedì 22 giugno 2020