La sicurezza in una casa connessa e digitalizzata
Il servizio SPLICE guidato dal Dartmouth College farà luce sui problemi di privacy collegati all'utilizzo dei dispositivi domestici.
di Luca De Biase
Uno dei temi più ricorrenti nelle discussioni sulla casa connessa e digitalizzata è la sicurezza. Gli apparecchi della cosiddetta internet delle cose sono di solito costruiti in modo da funzionare facilmente ed essere installati senza problemi, ma a scapito dell’attenzione alle possibili forme di manomissione da remoto che di fatto consentono. Il futuro della casa digitale non può essere certamente quello di un colabrodo della cybersecurity nel quale chiunque abbia cattive intenzioni può entrare in una rete domestica attraverso, per esempio, una telecamera connessa e accedere ai computer connessi magari per carpire segreti bancari o altre informazioni personali. L’accesso ai modem portatili con tecnologia wireless e wifi, del resto, è tipicamente consentito di default con id e password standard e ben conosciute. La possibilità di intercettare e guidare da remoto le automobili connesse è stata dimostrata in più occasioni. Con la diffusione della telemedicina, l’insicurezza delle comunicazioni potrebbe diventare un incubo. Se non sarà indirizzato coerentemente il tema della sicurezza nell’internet delle cose, potrebbe rivelarsi alla lunga uno dei maggiori freni alla diffusione della tecnologia.
Il servizio SPLICE (Security and Privacy in the Lifecycle of IoT for Consumer Environments) guidato dal Dartmouth College, farà ricerca su molti aspetti del problema: privacy, sociologia, design dell’interfaccia, reti mobili, ingegneria radio. L’obiettivo è arrivare a una cassetta di attrezzi facile per individuare apparecchi insicuri, aiutare gli utenti a comprendere il funzionamento degli strumenti che si mettono in casa, dare comunque strumenti disegnati per salvaguardare la privacy senza richiedere particolari competenze dai consumatori. SPLICE intende sviluppare prototipi in grado di diventare dimostratori di come vadano costruire le macchine per ottenere i risultati suggeriti. I ricercatori sono convinti che senza uno sforzo significativo in questa direzione l’intera industria dell’internet delle cose rischia di incontrare un ostacolo insormontabile nella sfiducia dei consumatori. Un fatto è certo: l’argomento è interdisciplinare. L’economia degli specialisti, in questo e in altri settori, appare in netto declino.
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SPLICE - Security and Privacy in the Lifecycle of IoT
Scientists want to fix our notoriously insecure smart home devices - Engadget
di Luca De Biase, giornalista