“L’intelligenza artificiale banalizza personaggi che meritano ben altro”
Lettera di un lettore e risposta della redazione. Il tenore delle risposte dipende dagli input con i quali ChatGPT è stato addestrato. Ma i risultati nel tempo miglioreranno ed è interessante documentare il processo.
Lettera ricevuta da Franco Simeoni:
Segnalo l’intervista a Marilyn Monroe che sembra scritta da un giornalista benpensante del Corriere della sera. Dovrebbero proibire queste interviste che banalizzano e riducono a pensiero da salotto o da bar divinità come Marylin che abbiamo conosciuto e amato. L’ennesimo flop della tecnologia quando sfiora il mondo della poesia, del gusto, dell’estetica.
Risposta della redazione:
Buongiorno, grazie della lettera. Sono Pietro Speroni di Fenizio, uno dei due autori del pezzo su Marilyn e sono assolutamente d’accordo con lei. Come spieghiamo, le interviste sono fatte a un GPTs, cioè un agente con istruzioni specifiche di simulare il punto di vista di Marilyn Monroe. Nella stessa serie abbiamo interrogato Isaac Asimov, John Maynard Keynes e Giuseppe Garibaldi. Riconosciamo che le risposte tendono ad assomigliarsi. È raro che l’intervistato prenda una posizione netta. È sempre molto politicamente corretto. Raramente ci sorprende. Ma forse non dovremmo stupirci, il motore di queste intervistà è ChatGPT che è stato educato con i testi del New York Times. Questa volta abbiamo provato a intervistare Martin Luther King e confrontare le interviste fatte usando ChatGPT e Gemini (in studio abbiamo anche provato Mistral, e Llama 2, ma per motivi di spazio non li abbiamo pubblicati). Tutte queste interviste non sono tanto interessanti in quanto una trasposizione del punto di vista di questi personaggi famosi, ma anche come simulazione e studio di quello che si può fare con le intelligenze artificiali. In questo non lo chiamerei un flop, ma un lavoro migliorabile, man mano che le nuove intelligenze artificiali verranno fuori. D’altra parte l’idea che la liberazione della donna passi per la libertà di essere complesse e contraddittorie (e aggiungendo che questa libertà non dovrebbe essere permessa solo alle donne, ma a tutti), ci ha realmente sorpreso, e per questo abbiamo deciso di farci il titolo. Insomma con i loro limiti anche queste interviste ogni tanto nascondono delle gemme.
Immagine di copertina: Hitesh Choudhary/unsplash