Idrogeno, Italia gioca un ruolo centrale nel SouthH2Corridor
Il SouthH2Corridor è una pietra miliare per l’Italia nel panorama energetico europeo, rappresentando un passo significativo verso una più veloce decarbonizzazione attraverso l’impiego di idrogeno verde. Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha sottolineato che con investimenti mirati e una strategia di lungo periodo, l’Italia può sfruttare questa opportunità e diventare leader per il trasporto e lo smistamento del vettore energetico.
di Valentina Barretta
L’Italia può avere un ruolo centrale per il trasporto e lo smistamento dell’idrogeno. A dirlo è il Titolare dell’Ambiente con riferimento al SouthH2Corridor, un’iniziativa strategica finalizzata a sviluppare una rete di produzione, trasporto e utilizzo dell’idrogeno verde in Europa, con particolare attenzione al sud del continente. Più nel dettaglio, il progetto mira a integrare fonti rinnovabili, come il solare e l’eolico, nella produzione di idrogeno, contribuendo così alla transizione energetica e alla decarbonizzazione.
Strategia nazionale dell’idrogeno a fine novembre
Durante l’evento organizzato da Confindustria, dal titolo “Le imprese italiane e la sfida del South H2 Corridor“, il ministro ha discusso in particolare della strategia nazionale dell’idrogeno, che sarà presentata a fine novembre, subito dopo la Cop 29.
L’importanza del SouthH2Corridor
Secondo gli esperti il SouthH2Corridor offre all’Italia l’opportunità unica di importare idrogeno a costi competitivi rispetto alla produzione europea. Un’iniziativa che non solo mira a soddisfare la crescente domanda interna, ma supporta anche paesi europei come Austria e Germania. L’obiettivo del SouthH2Corridor è creare una catena di approvvigionamento sostenibile che colleghi i produttori di idrogeno verde nei paesi del sud Europa (come Spagna, Italia e Grecia) con i mercati di consumo nel resto dell’Unione europea. Un approccio che indubbiamente favorisce la cooperazione regionale e lo sviluppo di infrastrutture adeguate.
Investimenti e Risorse
Pichetto ha evidenziato che l’Italia ha già stanziato risorse significative, provenienti dal PNRR e da fondi nazionali, per incentivare gli investimenti nel settore dell’idrogeno. “In questa fase sperimentale è cruciale stimolare gli investimenti“, ha affermato il ministro, esprimendo ottimismo riguardo agli obiettivi europei di produzione di 20 milioni di tonnellate di idrogeno entro il 2030, di cui la metà dovrebbe provenire da importazioni.
Tuttavia, ha anche avvertito che non ci sono “automatismi” nel raggiungimento di questo ambizioso step, per cui risulta fondamentale un accompagnamento strategico di lungo periodo per facilitare la transizione delle imprese.
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