Visco: per decarbonizzare le nostre economie serve una “chiara tabella di marcia”
Il governatore della Banca d’Italia alla presentazione del Rapporto ASviS: integrare “pienamente” le tematiche green nelle strategie aziendali. Sulle crescenti emissioni dei Paesi emergenti è cruciale il ruolo delle banche multilaterali. [Testo integrale]
di Flavio Natale
Quale può essere il contributo del settore finanziario alla lotta al cambiamento climatico? Che cosa ci si può aspettare da banche centrali e autorità di vigilanza? Queste le domande da cui è partito Ignazio Visco, governatore uscente della Banca d’Italia, per il suo intervento durante l’evento di presentazione del Rapporto ASviS 2023, che si è svolto giovedì 19 ottobre a Roma, presso la Sala dell’Acquario romano e in diretta streaming.
Il governatore ha fatto il punto sulle strategie finanziarie necessarie per portare il nostro Paese (e il mondo) su un percorso sostenibile. Per Visco servono politiche industriali e fiscali coerenti, che pongano attenzione alla tutela dei soggetti più fragili. Inoltre, è necessario che le imprese finanziarie (banche, intermediari non bancari, assicurazioni) assumano un ruolo più incisivo nello svolgimento di una serie di azioni: “Non si tratta tanto di eseguire un compito cui si è obbligati per legge quanto, piuttosto, della capacità di cogliere le opportunità che ne derivano, visto che i progetti di investimento da finanziare possono avere rendimenti elevati, con benefici per gli stessi operatori finanziari”.
La maggior parte della crescita futura delle emissioni di gas serra verrà dalle economie emergenti, quindi, sostiene Visco, una battaglia cruciale si giocherà proprio sulla transizione verde dei Paesi in via di sviluppo, senza i quali non si potranno centrare gli Obiettivi al 2030. “In questa sfida un ruolo essenziale sarà quello delle istituzioni finanziarie internazionali, in particolare la Banca mondiale e le altre banche multilaterali di sviluppo”.
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Infine, Visco ha elencato alcune delle politiche e iniziative che la Banca d’Italia sta portando avanti per inserirsi su un percorso green. Ad esempio, l’adozione (avvenuta nel 2019) di una strategia di investimento che combina tra loro criteri finanziari e di sostenibilità per i cosiddetti portafogli di “politica non monetaria”. Oppure la partecipazione della Banca d’Italia allo Steering committee del Network for greening the financial system, una rete composta da 114 banche centrali e autorità di vigilanza finanziaria nata per rendere più ecologico il sistema economico.
Di seguito il discorso integrale, diffuso anche dal sito della Banca d’Italia.