Sopravvivere alle ondate di calore, tra vernice bianca e case sottoterra
Luglio è stato il mese più caldo di sempre. Dalla vernice applicata sui tetti in India alla cittadina australiana scavata sottoterra: due articoli della Bbc si interrogano su possibili soluzioni al caldo estremo.
di Maddalena Binda
La temperatura media di luglio è stata la più alta mai registrata, 1,5 gradi in più rispetto alla media 1850-1990. Lo rilevano i dati di Copernicus, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea. Le ondate di calore hanno colpito il Nord America, l’Europa meridionale e l’Asia, mentre temperature elevate si sono registrate anche nell’emisfero australe, con anomalie di temperatura di 15 gradi rispetto alla media stagionale in Sud America. Due articoli di Bbc future si interrogano su come affrontare il caldo estremo.
Bianco splendente
Una vernice bianca riflettente applicata sui tetti, una soluzione semplice, ma efficace per mitigare gli effetti di calore. In India, grazie alle attività di Mahila housing trust, un’organizzazione non profit, molte donne in condizioni di povertà possono verniciare i propri tetti e ridurre la temperatura di due-quattro gradi. Oltre a fornire la vernice, l’organizzazione conduce corsi per sensibilizzare donne e ragazze sugli effetti del cambiamento climatico e su come proteggersi dalle ondate di calore.
“Molte donne che vivono nelle baraccopoli in India soffrono a causa delle ondate di calore che peggioreranno con l’aumento della temperatura. L’anno scorso una ricerca del Met office, il servizio meteorologico nazionale del Regno unito, ha dimostrato che il cambiamento climatico rende le ondate di calore tra aprile e maggio cento volte più probabili in India” riporta la Bbc.
Due le criticità. La prima è legata al costo delle vernici: “Cinque litri di vernice riflettente costano almeno 1620 rupie (circa 18 euro)” si legge sul sito della Bbc, “mentre il reddito mensile medio di una famiglia in una baraccopoli del Sud dell’Asia varia tra 5mila e 20mila rupie (55-220 euro)”. In assenza di misure di sostegno queste spese possono essere insostenibili per le persone in condizioni di povertà.
La seconda riguarda la durabilità dell’effetto riflettente nel tempo. A causa della sporcizia e della polvere accumulate sulla superficie dei tetti, la capacità della vernice di riflettere i raggi solari si riduce.
Vivere sottoterra
Più della metà dei 2500 abitanti di Coober Pedy, una cittadina nell’Australia meridionale famosa per le miniere di opale, vive sottoterra. Oltre alle case ci sono un hotel, un campeggio, bar, negozi e ristoranti. Il motivo della scelta è semplice: d’estate le temperature raggiungono regolarmente i 52°C, mentre sottoterra rimangono costanti attorno ai 23°C.
“Quest’anno la strategia sembra più previdente che mai. A luglio Chongqing, una città nel Sud Ovest della Cina, è stata costretta a riaprire i rifugi anti aerei costruiti durante la Seconda guerra mondiale per i bombardamenti giapponesi con lo scopo di proteggere i cittadini da una minaccia molto diversa: dieci giorni consecutivi di temperature oltre i 35 gradi” scrive la Bbc.
Vivere sottoterra permette anche di risparmiare soldi, ad esempio evitando le spese legate all’aria condizionata. Oltre al fatto che le case sono molto più economiche. Tra gli altri aspetti positivi ci sono anche la mancanza di insetti e di inquinamento acustico e luminoso. Per mantenere i livelli di ossigeno adeguati ed evitare la fuoriuscita di umidità vengono utilizzati dei pozzi di ventilazione o delle tubature.
Ma sarebbe possibile replicare l’esperienza di Coober Pedy? Come riporta la testata inglese, ci sono alcune caratteristiche che rendono questa cittadina unica al mondo: la roccia è molto morbida e l’arenaria permette di creare strutture solide senza bisogno di altri materiali. E occorre un clima con un alto tassi di aridità.