Il Papa ai leader: ascoltate la scienza e ponete fine all’era dei combustibili fossili
Nel messaggio per la Giornata del Creato, il Pontefice invita a passi coraggiosi “per fermare questa ingiustizia verso i poveri e verso i nostri figli, che subiranno gli impatti peggiori del cambiamento climatico”. La denuncia contro “le industrie predatorie” e i nuovi progetti di estrazione.
di Andrea De Tommasi
Affinché “il potente fiume” della giustizia e della pace nel Tempo del Creato “continui a scorrere”, “dobbiamo trasformare le politiche pubbliche che governano le nostre società e modellano la vita dei giovani di oggi e di domani”. È l’invito lanciato da Papa Francesco, nel messaggio in preparazione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato, che si celebrerà il 1 settembre 2023. “Politiche economiche che favoriscono per pochi ricchezze scandalose e per molti condizioni di degrado decretano la fine della pace e della giustizia”, ha avvertito il Pontefice, aggiungendo: “È ovvio che le nazioni più ricche hanno accumulato un ‘debito ecologico’ (Laudato si’, 51). I leader mondiali presenti al vertice Cop28, in programma a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre di quest’anno, devono ascoltare la scienza e iniziare una transizione rapida ed equa per porre fine all’era dei combustibili fossili. Secondo gli impegni dell’Accordo di Parigi per frenare il rischio del riscaldamento globale, è un controsenso consentire la continua esplorazione ed espansione delle infrastrutture per i combustibili fossili”. Il cardinale Michael Czerny ha letto le parole del Pontefice nel corso di una conferenza stampa organizzata il 25 maggio presso la Santa Sede.
Nel messaggio il Papa invita ad alzare la voce “per fermare questa ingiustizia verso i poveri e verso i nostri figli, che subiranno gli impatti peggiori del cambiamento climatico. Faccio appello a tutte le persone di buona volontà affinché agiscano in base a questi orientamenti sulla società e sulla natura”. Poi parole forti per denunciare un “consumismo rapace, alimentato da cuori egoisti, che sta stravolgendo il pianeta”, e “industrie predatorie che stanno esaurendo e inquinando le nostre fonti di acqua potabile con pratiche estreme come la fratturazione idraulica per l’estrazione di petrolio e gas, i progetti di mega-estrazione incontrollata e l’allevamento intensivo di animali”. Da qui l’appello a “stare a fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, e a porre fine a questa insensata guerra al creato”.
Per cambiare gli stili di vita, Papa Francesco esorta a pentirsi dei “peccati ecologici” e a impegnarsi in un cambiamento decisivo, “con meno sprechi e meno consumi inutili, soprattutto laddove i processi di produzione sono tossici e insostenibili”. Una prospettiva che secondo il Papa richiede “un uso il più moderato possibile delle risorse”, smaltendo e riciclando i rifiuti e “ricorrendo ai prodotti e ai servizi sempre più disponibili che sono ecologicamente e socialmente responsabili”.
Il Papa ha infine auspicato che “la Settimana Laudato si’ in corso e il Tempo del Creato di settembre siano momenti sia di conversione ecologica che di conversione sinodale”.
di Andrea De Tommasi