Tre scenari per i giovani, tra inclusività, catastrofe climatica e disordini sociali
Cosa aspettarsi nel 2042? Nella campagna Our Future Pledge le ragazze e i ragazzi dell’Unicef delineano le tematiche che potrebbero avere un enorme impatto sul loro futuro. Una guida per costruirsi il proprio scenario.
di Andrea De Tommasi
Nei mesi scorsi l’Unicef ha invitato 70 giovani appassionati di futuro a due workshop virtuali per coinvolgerli collettivamente e fare brainstorming sulle tendenze che stanno avendo un impatto su bambini e adolescenti. I partecipanti si sono confrontati su sette aree tematiche principali che hanno identificato come di vitale importanza sull’orizzonte temporale del 2042, vale a dire: ambiente e clima, digitalizzazione e tecnologia, istruzione e occupazione, conflitto e costruzione della pace, uguaglianza di genere, attivismo e apatia politica, salute.
I risultati sono stati pubblicati in questi giorni nell’ambito del lancio della campagna globale “Our Future Pledge: An Agenda for Futures by Youth”, nel quale sono tratteggiati uno scenario incentrato sulla disperazione giovanile (“Grida e crisi”), uno scenario sull'empowerment dei giovani (“Inclusività e resilienza”). e uno scenario sulla ribellione giovanile (“Disruption”).
Nella stanza (così viene definito lo scenario) “Grida e crisi”, gli effetti devastanti del cambiamento climatico hanno provocato un drammatico aumento dei bambini sfollati, molti dei quali affrontano una grave malnutrizione. L'aspettativa di vita è scesa drasticamente. La situazione dei giovani è stata aggravata dalla mancanza di opportunità di lavoro e dall'aumento delle autocrazie e delle dittature. In questo mondo, i giovani sono sorvegliati e controllati, non investiti di responsabilità e lasciati liberi di realizzare il loro potenziale. Per evitare questo scenario, i responsabili politici dovrebbero dare la priorità agli investimenti nell'istruzione e nelle opportunità di lavoro, affrontando anche le questioni urgenti del cambiamento climatico e della disuguaglianza sociale. I giovani dovrebbero difendere i propri diritti e chiedere investimenti nel proprio futuro.
Nella stanza “Inclusività e resilienza”, l'opportunità è rappresentata dai progressi compiuti verso un futuro più inclusivo e sostenibile. Le perdite di habitat per animali e piante sono state finalmente invertite, le città sono più verdi. Dai media al posto di lavoro, l'inclusività è la norma. La tecnologia e l'innovazione vengono utilizzate per ampliare i confini della ricerca e dello sviluppo, mentre l'uguaglianza di genere e la giustizia climatica hanno fatto breccia anche nell’intelligenza artificiale e nei metaversi. Grazie agli strumenti di conoscenza open source, alle licenze creative e alle proprietà intellettuali, “tutti si sono seduti al tavolo” e i frutti di questa interconnessione sono stimolanti. Certo, ci sono ancora delle sfide da affrontare: alcune comunità emarginate sono rimaste sottorappresentate nelle stanze del potere e la ricerca sulla salute mentale necessita di maggiori risorse e attenzione.
Uno scenario completamente diverso viene descritto nella stanza “Disruption”: i progressi nella tecnologia e nella sanità hanno trasformato le tendenze demografiche. Donne e uomini vivono molto più a lungo e mangiano verdure artificiali. Mentre la popolazione anziana è aumentata, i tassi di fecondità sono crollati, costringendo una popolazione giovanile più ridotta a farsi carico del fardello di un numero sempre maggiore di anziani. Mentre alcuni giovani sono caduti nell'anarchia e in comportamenti antisociali, altri ancora sono pacificati con le nuove tecnologie. C'è poca interazione umana a causa di quella che è diventata un'ossessione per l'universo digitale, l'unico universo in cui la libertà e l'espressione sono incoraggiate, anche se ciò non avviene mai per sfidare i centri di potere. Almeno nel mondo digitale, i giovani sono in vantaggio rispetto alle generazioni più anziane. Tutte le scuole pubbliche sono state privatizzate e per ragioni economiche l'apprendimento è interamente basato sul metaverso. Come evitare tutto ciò? I responsabili politici, rispondono i giovani, dovrebbero garantire che i progressi tecnologici siano guidati da principi etici che diano priorità al benessere umano, alla privacy e alla responsabilità sociale. I giovani dovrebbero essere cauti nell’uso della tecnologia e lavorare per costruire forti connessioni interpersonali.
In parallelo a questo viaggio in tre futuri completamente diversi, la campagna dell’Unicef (scopri di più) include una guida dettagliata su come creare il proprio scenario futuro preferito e una call to action per una maggiore partecipazione dei giovani alla previsione sociale.