Mattarella agli scienziati del clima: sappiamo che è il nostro problema principale
Il capo dello Stato ha ricevuto i promotori dell’appello: “I giovani e gli scienziati due avanguardie del Paese, sanno vedere il futuro”. Il premio Nobel Parisi: “Trasformazioni costose, ma che ci renderanno migliori". [VIDEO]
di Andrea De Tommasi
“C’è un mondo da salvare”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è rivolto così ai primi firmatari e promotori dell'appello degli scienziati sulla crisi climatica, guidati dal premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, ricevuti il 28 settembre al Quirinale. Nella delegazione, composta dai professori Carlo Barbante, Carlo Carraro, Antonio Navarra, Antonello Pasini, Riccardo Valentini, c’erano anche i vertici di Repubblica e Green&Blue, le testate del gruppo Gedi che hanno promosso la raccolta di firme. il comunicato del Quirinale sottolinea che l’iniziativa ha raccolto 250mila adesioni.
“Questa iniziativa”, ha proseguito il capo dello Stato, a cui gli studiosi hanno consegnato simbolicamente una pennetta Usb a forma di pianeta Terra, “ha il merito di aver messo insieme due avanguardie del nostro Paese: i giovani e gli scienziati, entrambe fondamentali, perché sanno vedere il futuro. Sappiamo che il clima è il nostro problema principale, e questa consapevolezza è ormai diffusa nella società, assai più che qualche anno fa”. Eppure, ha sottolineato Mattarella, “quello che sta accadendo nel mondo sembra aver fatto accantonare gli impegni presi dalla comunità internazionale con gli Accordi di Parigi o le Conferenze Onu sul clima”.
“Per combattere i cambiamenti climatici”, ha detto Parisi nel suo discorso, “saremo costretti a costruire un'Italia migliore, che userà le fonti rinnovabili, diventando così più resiliente, imparerà a risparmiare energia e rivoluzionerà i suoi mezzi di trasporto”. Per il premio Nobel si tratta di “trasformazioni costose, ma ci renderanno migliori”. Quindi l’invito a sostenere la comunità scientifica “con finanziamenti costanti e duraturi e continuando a tenere distinti il ministero dell'Università e quello dell'Istruzione”.
*Immagine di copertina tratta da quirinale.it
di Andrea De Tommasi