Guterres: ci avviamo a un caos climatico permanente e onnipresente su scala inimmaginabile
Il segretario generale Onu chiede ai Paesi del G20 sforzi maggiori sull’adattamento al clima. La mancanza di azioni adeguate avrà gravi effetti a catena, come le migrazioni di massa e l'aumento dell'instabilità.
di Andrea De Tommasi
Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha tenuto due interventi significativi in occasione della 77esima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni unite che è in corso a New York. “Il nostro mondo è segnato dalla guerra, martoriato dal caos climatico, segnato dall'odio e provato dalla povertà, dalla fame e dalla disuguaglianza. Man mano che le fratture si acuiscono e la fiducia svanisce, dobbiamo unirci per trovare soluzioni”: è l’avvertimento lanciato da Guterres il 13 settembre, nella conferenza stampa in apertura dell’incontro annuale di alto livello.
Il capo delle Nazioni Unite si è detto “scioccato” dalla distruzione cui ha assistito nel suo recente viaggio nel Pakistan colpito dalle inondazioni, che ha descritto come una finestra su un “futuro di un caos climatico permanente e onnipresente su scala inimmaginabile”. I Paesi del G20, ha proseguito Guterres, sono responsabili dell'80% delle emissioni e stanno subendo anche loro l'impatto di siccità, incendi e inondazioni record. Ma l'azione per il clima sembra essere inadeguata: “Se un terzo dei Paesi del G20 fosse sott'acqua oggi, come potrebbe essere domani, forse troverebbero più facile concordare tagli drastici alle emissioni”. Ha anche lanciato un duro messaggio contro le grandi compagnie di combustibili fossili, accusandole di “aver ucciso il pianeta per rastrellare il più possibile”.
Per Guterres tutti i Paesi, con il G20 in testa, devono intensificare la riduzione delle emissioni nazionali e limitare l'aumento della temperatura mondiale a 1,5 gradi. “Il Pakistan e altri punti caldi del clima necessitano ora di infrastrutture resistenti alle inondazioni. E i maggiori responsabili delle emissioni devono aumentare i fondi per l'adattamento”, è stato l’appello del segretario generale. Guterres ha auspicato che “almeno la metà di tutti i finanziamenti per il clima e la resilienza climatica” siano destinati all'adattamento “in modo da proteggere le persone e le economie”. Il segretario generale ha infine sottolineato che, in un momento di forti tensioni geopolitiche, la mancanza di azione per fermare la crisi climatica avrà gravi effetti a catena, come la migrazione di massa e l'aumento dell'instabilità.
Guterres ha poi tenuto un duro discorso rivolto ai leader mondiali riuniti il 20 settembre per l’evento di apertura del dibattito: “Non facciamoci illusioni. Siamo in mare agitato. Un inverno di malcontento globale è all'orizzonte. Infuria una crisi del costo della vita. La fiducia si sta sgretolando. Il nostro pianeta sta bruciando. Le persone stanno soffrendo, con i più vulnerabili che soffrono di più”. Per il segretario generale dell’Onu di fronte a questo scenario c’è bisogno di “una coalizione mondiale, che deve superare le divisioni e agire insieme, iniziando con il rafforzamento della missione principale delle Nazioni unite: raggiungere e sostenere la pace”.