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Bologna: un "gemello digitale" per la città e per la Garisenda

Messo in cantiere il progetto per il digital twin per la Torre Garisenda, mentre i primi risultati per quello urbano potrebbero essere già visibili entro la fine dell'anno, ci ha spiegato l'assessore Raffaele Laudani. 

di Giovanni Peparello

lunedì 11 marzo 2024
Tempo di lettura: min

Prevenire il rischio nell’ambiente urbano, fornire supporto ai processi decisionali: è in questa direzione che si sta sviluppando il progetto della città di Bologna per il gemello digitale, uno strumento molto utile sia per la gestione del rischio, sia per i servizi alle persone e alle comunità, che permetterà di sperimentare risorse all’avanguardia per far fronte ai cambiamenti climatici. 

Per gemello digitale (o digital twin) si intende la possibilità di creare in digitale un modello generalmente tridimensionale di un elemento reale. Per fare un esempio, il gemello Ddgitale di un edificio è il modello virtuale dell’edificio stesso – un modello in cui è stata ricostruita ogni singola parte di quell’edificio. Il gemello digitale di una città, quindi, è il modello virtuale di quella stessa città. Il gemello digitale di Bologna in questo modo fornirebbe supporto decisionale all’amministrazione su temi molto complessi, dallo sviluppo urbano alla transizione energetica, anche grazie all’intelligenza artificiale. Per Bologna il progetto sarà seguito e guidato dal Comune di Bologna, dalla Fondazione Bruno Kessler, dall’Università di Bologna, da Cineca e da Fondazione Innovazione Urbanacon la partnership della città di Barcellona, in rete con altre città europee, anch’esse al lavoro sui gemelli digitali urbani. I primi risultati potrebbero essere già visibili entro la fine dell'anno, anche se la prospettiva del progetto è di tre anni.

Oltre a questo progetto, dopo le criticità che sono emerse sulla Torre Garisenda, è stato messo in cantiere anche il progetto per il gemello digitale della Torre stessa, che contribuirà al suo monitoraggio e alla mitigazione del rischio, venendo integrato con quello urbano. Ne abbiamo parlato con Raffaele Laudani, assessore con delega al Gemello digitale del Comune di Bologna.

Quali sono gli obiettivi che si propone il progetto del gemello digitale urbano?
Il progetto Gemello digitale di Bologna si inserisce all’interno di un’importante strategia dell’amministrazione - la Città della conoscenza - che ha come obiettivo quello di rafforzare l’ecosistema della ricerca cittadino e metterlo al servizio dello sviluppo urbano e della creazione di nuovo valore pubblico. Nell’ambito dello sviluppo tecnologico, i gemelli digitali rappresentano una nuova frontiera per la transizione urbana sostenibile e Bologna ha deciso di scommettere sulla creazione di una piattaforma a guida pubblica, per la raccolta, analisi, integrazione, visualizzazione e simulazione dei dati della città e per il supporto dei processi decisionali che guideranno le scelte di politica pubblica più importanti dei prossimi anni. In particolare, il progetto vuole sviluppare una piattaforma capace di raccogliere e dare centralità ai processi di valorizzazione e di governo dei dati dando la possibilità di sviluppare analisi e previsioni basate su intelligenza artificiale, ma anche su modelli fisici e simulazioni di sistemi complessi. Attraverso l’analisi e la visualizzazione dei dati, la piattaforma permetterà di comprendere i fenomeni della città e le loro interrelazioni. Grazie alle tecniche di previsione, si potranno simulare evoluzioni urbane e gli effetti delle misure politiche, favorendo quindi decisioni supportate dai dati e condivise in modo efficace e trasparente con i cittadini. La sfida è quella di sviluppare un modello tecnologico che permetta di catturare e correlare i sistemi urbani non solo nella loro dimensione infrastrutturale ma capace di includere nelle analisi e nelle previsioni prodotte anche i processi sociali che li caratterizzano, come le scelte di mobilità dei cittadini o i loro consumi energetici.

Quali sono le situazioni in cui verrà applicato inizialmente? Entro quando entrerà in funzione?
L’attività di ricerca e sviluppo che guida l’implementazione del gemello digitale di Bologna sarà applicata inizialmente a tre casi d’uso: il potenziamento della capacità analitica e previsionale degli strumenti tecnologici a oggi in uso per pianificare la mobilità della città di Bologna; l’analisi dell’impatto energetico degli edifici del centro storico e la simulazione di possibili scenari di riduzione dell’impatto causato dai consumi; la valutazione degli impatti dei cambiamenti climatici sull’area metropolitana. Ci aspettiamo che i primi risultati siano già visibili entro la fine dell’anno, anche se la messa a regime della piattaforma e del modello logico completo del gemello digitale si svilupperà con una prospettiva temporale di tre anni.

In che modo potrà essere utile il gemello digitale per la Torre Garisenda?
Il Comune di Bologna svilupperà un’iniziativa specifica volta a realizzare un gemello digitale della Torre Garisenda, con l’obiettivo di migliorare le azioni di monitoraggio della Torre e avere un ambiente digitale entro cui testare possibili misure di mitigazione dei rischi e interventi di restauro della Torre. Questa sperimentazione sarà sostenuta da un importante partner tecnologico (ancora non ufficiale, ndr) che si è reso disponibile a collaborare con la città e che favorirà un supporto e la ricerca di risposte adeguate in un contesto emergenziale e che richiede celerità di azione. Va però evidenziato che l’emergenza legata alla Torre ha implicazioni ben più ampie sulla città rispetto a quelle legate al monitoraggio e al restauro: basti pensare alle ripercussioni sull’intero sistema di mobilità urbana. Il gemello digitale della città di Bologna può essere uno strumento per analizzare e gestire queste implicazioni più ampie, lavorando in modo integrato con il gemello digitale della Torre.

Immagine di copertina: Petr Slováček/unsplash